sabato 18 febbraio 2017

C'ERA UN VOLTA UN RE...

C'era un volta un Re, che essendo Re aveva uno stuolo di servitori, consiglieri, consiglieri dei consiglieri, raccomandati e un pubblico privato per gli applausi. 
Il Re si dilettava nel canto e ogni tanto riuniva tutti per far ascoltare la sua nuova composizione. Scriveva poesie, e ogni giovedì riuniva le sue truppe e recitava i suoi versi, per farli stare meglio, diceva. Il Re era anche un grande artista e si dilettava nel difficile mestiere dell'equilibrista: faceva mettere per terra una tavola larga 10 centimetri e ci camminava sopra da una parte all'altra senza cadere. E tutti applaudivano. E dicevano "Ma quanto è bravo, il nostro Re"
Il Re era anche un grande pittore e ogni sei mesi tirava fuori i suoi quadri da dentro il palazzo e li metteva in esposizione per le vie della sua città cosicché tutti potessero vederli e tutti esclamavano “Ohhhh che bravo” con quattro e più acca!
Il Re era un artista, un pittore, un cantante, un musicista, un saltimbanco e tutto il popolo era felice perché non solo avevano un Re, ma questo, con tutte le sue qualità era sicuramente il migliore Re al mondo!
Un giorno in paese arrivò il carrozzone di un circo e il Re chiese che si esibissero a Palazzo per vedere cosa sapevano fare. I circensi montarono un piccolo palchetto col sipario e il Re vide che il sipario era bello e ben dipinto, vide che un tizio venuto da lontano e da chissà dove riusciva a camminare su un filo sospeso in aria, ascoltò la ragazza che con voce suadente cantava una bella canzone senza rima e il capo comico che recitava poesie un po' più belle delle sue.
Il Re colto da improvviso sentimento di invidia ordinò alle guardie di rinchiudere tutti nelle segrete del castello, fece edificare alte mura a protezione della città e vietò l'ingresso agli stranieri. 
"Ma come -disse- questi vorrebbero venire qui a sovvertire l'ordine? Non lo sanno che il miglior al mondo sono io? Cos'è questo spirito rivoluzionario?"
Poi prese in mano il suo spartito e cominciò a recitare le sue poesie con il pubblico che ripeteva: Ohhhh ma quanto è bravo!