martedì 28 marzo 2017

GIORNATA MONDIALE DEL TEATRO 2017



Anche a Sciacca si è svolta la giornata mondiale del teatro e prima dello spettacolo di Gianfranco D’Angelo e Demo Mura (la cui performance ricordava molto da vicino il linguaggio di #Lenny Bruce), l’amministrazione comunale ha voluto premiare le compagnie teatrali amatoriali che operano a Sciacca e il sottoscritto che negli anni si è distinto per i numerosi premi conquistati in campo nazionale con i suoi testi messi in scena a Roma nel prestigioso e storico teatro Aurelio ed al Fringe festival.
La serata è stata presentata da Fabio Piazza e dall’assessore Salvatore Monte che non ha risparmiato una frecciata non velata alla
cosiddetta “Intellighenzia” saccense che invoca un giorno si ed uno no il ricorso alla cultura come mezzo per migliorare e migliorarsi ma sistematicamente è assente alle manifestazioni a meno che non ci siano amici e parenti a fare gli "attori principali" per poi gridare al "successo" cittadino. 
E ieri il pubblico non era numeroso.
La performance di D’Angelo e Mura è stata divertente. E se conosciamo a fondo la carriera di D’Angelo, una sorpresa positiva è stato Demo Mura il quale usa un linguaggio non convenzionale che va “interpretato”. D’altronde, come lui stesso ha dichiarato: “non sono un comico, sono un intrattenitore”.
Due frasi (quella di Monte e di Mura) che dovrebbero far riflettere molti operatori teatrali amatoriali, i quali credono che il teatro sia una forma di passatempo culturale buono per ogni occasione e finiscono per commettere quattro errori fondamentali:
1 La messa in scena di una commedia non è sostituibile con una estrazione di biglietti
2 Un testo teatrale è diverso da un copione di carnevale
3 Imparare a memoria un testo non significa recitare
4 Il confronto con altre realtà serve a crescere e aggiustare eventuali difetti.

giovedì 23 marzo 2017

SONO UN AUTORE TEATRALE SENZA COMPAGNIA

In occasione della Giornata mondiale del Teatro che si svolgerà il prossimo 27 Marzo, l'amministrazione comunale ha deciso di dare pubblici riconoscimenti alle compagnie teatrali e anche agli autori saccensi che negli anni hanno raggiunto importanti risultati.
Ovviamente la location, visto che si parla di teatro, sarà il Samonà in una
serata in cui è previsto lo spettacolo di Gianfranco D’Angelo e Demo Mura dal titolo ‘Talk&show: una lunga storia d’attore’.
I riconoscimenti saranno assegnati alle compagnie locali che negli anni si sono distinte portando in scena in Sicilia, e qualcuna in giro per l’Italia, opere che hanno avuto l’apprezzamento del pubblico e della critica.
L'elenco delle compagnie amatoriali premiate comprende la storica
“Compagnia dell’Isola, poi TeatroOltre, Porta Vagnu, Frati e Soru (che non conosco) e il Gruppo Teatro Tredici.
Poi ci sarà un pubblico riconoscimento anche a chi ha scritto per il teatro.
Il comunicato dice che sarà assegnato “allo scrittore Accursio Soldano, autore di pregevoli testi vincitori di importanti concorsi”. Ovvero:
L'atto unico “Sono l'unica cosa che
non posso essere” ha vinto il Primo Premio al concorso teatrale “Navarro”
La commedia “Riflesso senza immagine” messa in scena a Roma ha vinto il Primo Premio al concorso nazionale “Teatro Aurelio”
La commedia “Ballata per comico solo” ha vinto la Menzione speciale due anni dopo allo stesso concorso Teatrale e Segnalazione d'onore al Premio “Convivio”.
Senza contare che dal mio romanzo “Il venditore di attimi” è stata fatta una riduzione teatrale messa in scena al prestigioso Fringe Festival di Roma dalla Compagnia Antares 
di Roma e riproposta a Sciacca dalla compagnia Teatro Marietano.

Per dirla tutta, a parte Sciacca, le mie commedie e i miei lavori riscontrano il giudizio positivo di compagnie teatrali e di giurati nel resto d'Italia. E questo mi fa enormemente piacere, perché posso vantarmi di essere, dopo Vincenzo Licata (vedi Don Turi e Gano di Magonza) l'unico autore teatrale saccense senza compagnia teatrale che può sedersi in platea ed assistere alla messa in scena di una sua commedia.

martedì 21 marzo 2017

ELEZIONI COMUNALI: E ORA ARRIVA IL BELLO!



 
Con la decisione di Fabrizio Di Paola di non ricandidarsi a sindaco di questa città si apre una nuova fase della “campagna elettorale”. 
Fino ad oggi infatti, le altre forze politiche e le associazioni che hanno deciso o ipotizzato di scendere in campo hanno fatto il vecchio giochino del nome da buttare in pasto alla stampa e sui social per vedere il grado di preferenza, l'effetto che fa, ma fondamentalmente hanno aspettato di risolvere l'amletico dubbio che li assillava: dovremo fare campagna elettorale contro Di Paola o no?
Perché il vero tema politico-sociale di queste settimane è stato proprio questo: chi contrapporre a chi? 
Se Di Paola avesse deciso di ricandidarsi la situazione (per gli altri) sarebbe stata semplificata: bastava dire male parole a Fabrizio Di Paola, David Emmi, Caracappa o Salvatore Monte, additarli come responsabili dello sfascio cittadino e non c'era neanche bisogno di presentare un programma elettorale. 
In attesa della decisione di Di Paola, tutti gli altri partiti e non, hanno cominciato le consultazioni e i litigi (prendendosi a male parole prima ancora di sedersi a discutere) e si sono rivisti in giro, nei bar, nelle riunioni, a passeggio a braccetto infilati dentro i vecchi Loden di gucciniana memoria, personaggi (più o meno politici) che erano spariti da tempo dalla visuale, pensionati e persino soggetti che avevano deciso, come Siddharta di dedicarsi ad una lunga meditazione. 
Insomma quelli che che quando si tratta di “dare una mano” e deliziare la platea con la loro critica costruttiva riappaiono come fantasmi depositari di antichi saggi politici e altri che pur non avendo mai fatto politica, ma pura e semplice economia, si sono messi il vestito della festa, una bella cravatta abbinata e si sono improvvisati politici di lungo corso accompagnati da politicanti di qualche via sacerdotale e nostalgici di Piazza Matteotti. Quando c'erano ancora suoni per ricordare.
Ora il nodo è sciolto, il dado e tratto e la minestra può essere impiattata.
E adesso arriva il bello! Di Paola non si candida e automaticamente cade il lungo report sulla sua attività di sindaco. Tocca presentare un programma serio, mannaggia!
Abbiamo nomi, sigle, animalisti grillini, espressioni dialettali di stupore, curriculum più o meno altisonanti, candidati di candidati, abbiamo i “mi piace” che fanno scena, la rosa di nomi, i petali di candidati, gli intellettuali che danno lezioni una settimana si ed una no, ma niente di concreto, niente di serio.  
Ma qual è la politica economica, sociale e culturale che si vuole dare a questa città? Ancora non è dato sapere.