C'era un volta un Re, che
essendo Re aveva uno stuolo di servitori, consiglieri, consiglieri
dei consiglieri, raccomandati e un pubblico privato per gli applausi.
Il Re si dilettava nel
canto e ogni tanto riuniva tutti per far ascoltare la sua nuova
composizione. Scriveva poesie, e ogni giovedì riuniva le sue truppe
e recitava i suoi versi, per farli stare meglio, diceva. Il Re era
anche un grande artista e si dilettava nel difficile mestiere
dell'equilibrista: faceva mettere per terra una tavola larga 10
centimetri e ci camminava sopra da una parte all'altra senza cadere.
E tutti applaudivano. E dicevano "Ma quanto è bravo, il nostro Re"
Il Re era anche un grande
pittore e ogni sei mesi tirava fuori i suoi quadri da dentro il
palazzo e li metteva in esposizione per le vie della sua città
cosicché tutti potessero vederli e tutti esclamavano “Ohhhh che
bravo” con quattro e più acca!
Il Re era un artista, un
pittore, un cantante, un musicista, un saltimbanco e tutto il popolo
era felice perché non solo avevano un Re, ma questo, con tutte le
sue qualità era sicuramente il migliore Re al mondo!
Un giorno in paese arrivò
il carrozzone di un circo e il Re chiese che si esibissero a Palazzo
per vedere cosa sapevano fare. I circensi montarono un piccolo
palchetto col sipario e il Re vide che il sipario era bello e ben
dipinto, vide che un tizio venuto da lontano e da chissà dove riusciva a camminare su un filo sospeso in
aria, ascoltò la ragazza che con voce suadente cantava una bella canzone senza rima e il capo
comico che recitava poesie un po' più belle delle sue.
Il Re colto da improvviso
sentimento di invidia ordinò alle guardie di rinchiudere tutti nelle
segrete del castello, fece edificare alte mura a protezione della
città e vietò l'ingresso agli stranieri.
"Ma come -disse- questi vorrebbero venire qui a sovvertire l'ordine? Non lo sanno che il miglior al mondo sono io? Cos'è questo spirito rivoluzionario?"
"Ma come -disse- questi vorrebbero venire qui a sovvertire l'ordine? Non lo sanno che il miglior al mondo sono io? Cos'è questo spirito rivoluzionario?"
Poi prese in mano il suo
spartito e cominciò a recitare le sue poesie con il pubblico che
ripeteva: Ohhhh ma quanto è bravo!