mercoledì 7 settembre 2016

LUIGI DI MAIO E LE MAIL INCOMPRENSIBILI

La battuta più divertente che ho letto in questi giorni l’ha detta il Vice presidente della Camera dei Deputati, tal Luigi Di Maio che rispondendo a chi gli chiedeva conto della mail del 5 agosto speditagli dalla collega pentastellata Paola Taverna nella quale lo avvertiva che tal Paola Muraro, assessore della giunta Raggi, era indagata per reati ambientali, ha risposto: "Ho letto la mail, ma ho capito male".
Ovviamente (almeno così scrive Di Maio su facebook) su questa risposta che non avrebbe convinto nemmeno Peppino De Filippo mentre rileggeva la lettera che gli dettava Totò «Il sistema dei partiti e dell’informazione legata ad essi ha montato un caso incredibile. E oggi lo sta montando anche su di me».
Ma non solo il sistema dei partiti, anche Pinzarotti, sindaco di Parma (Tu quoque Brute fili mi) si è scagliato contro il povero Di Maio accusandolo di “incapacità ed inesperienza”. Come se a leggere una mail ci voglia esperienza, bah!
Voglio spezzare una lancia a favore di Di Maio così che non s’abbia a dire che il Vice presidente della Camera (non mio nonno che non sa come si accende un Pc) non sia nemmeno in grado di leggere una mail, figuriamoci se dovesse diventare premier pentastellare.
Anche io ho problemi con alcune mail che mi arrivano.
In particolar modo con quelle che mi annunciano di essere stato selezionato ed ho vinto qualcosa (uno smartphone, una caffettiera, un viaggio nei luoghi più inaccessibili e addirittura buoni spesa per anni interi). Ebbene, (a quanti di voi è capitato?) per capire che non ho ancora vinto niente ma che devo partecipare al concorso, ho bisogno di aprire un link e rispondere ad altre domande (come mi chiamo, cosa faccio, dove vado la sera, se faccio la raccolta differenziata, se vado in barca a raccogliere voti… cose del genere). Poi mi scoccio e non lo faccio, ma insomma, la mail iniziale non è chiara, non si capisce bene, può essere tranquillamente fraintesa. Uno pensa di aver vinto e invece è stato solo selezionato.
Lo stesso problema, secondo me, l’avrà avuto Di Maio. Avrà scambiato la mail della Taverna per un concorso a premi nel quale, partecipando, si vince un sindaco a Roma. E siccome il sindaco a Roma i grillini ce l’hanno già, non ha letto attentamente il contenuto. Sono cose che capitano!

Lo capisco, ha la mia solidarietà e mi permetto di dargli un suggerimento: faccia come me, non usi le mail per comunicare, rispolveri la vecchia Olivetti.