mercoledì 11 marzo 2015

UN ABBRACCIO NON E' UGUALE PER TUTTI

Sabato 7 marzo mi trovavo a Roma. Alle 21.00 avrebbero messo in scena la mia commedia al Teatro Aurelio, e nel pomeriggio sono andato a passeggiare in Via del Corso. Guardavo la varietà di gente che passeggiava, che faceva shopping, chi si limitava a guardava le vetrine. E' proprio vero, è una città multietnica. Scendendo dalla metro a Piazza di Spagna ho percorso tutta Via Condotti e arrivato in Via del Corso mi sono trovato davanti sette o otto uomini e donne mascherati con dei cartelli in mano e un ragazzo col microfono in mano che invitava a non mangiare l'agnello a Pasqua. Diceva che anche l'agnello è un essere umano e che è giusto che viva con la sua mamma e che giochi nei prati. Insomma, mangiare l'agnello a Pasqua significa essere complici di un omicidio. La sostanza era questa.
Andando più avanti, verso Piazza del Popolo c'era un signore che dipingeva su carta usando confezioni di succhi di frutta. Non ho ben capito come facesse, ma i disegni erano, come dire, luminosi e in vendita al modico prezzo di dieci euro.
Più avanti ancora, sempre in via del corso, c'era un ragazzo bendato e accanto a lui un cartello con su scritto: “Un abbraccio... “ e altro che non ricordo. Insomma, mentre una ragazza con un microfono piazzato poco distante cantava una canzoncina, lui se ne stava lì fermo e aspettava che qualcuno lo abbracciasse. Una cosa che mi è sembrata veramente bella, vedere due sconosciuti abbracciarsi in mezzo ad una via non capita tutti i giorni. Più avanti, due tunisini con le loro bancarelle di borse e roba varia taroccata.
Ad un certo punto, considerato che s'era fatto buio, la ragazza smette di cantare, il giovane si toglie la benda e raccolgono i pochi soldi che la gente ha offerto.
Poi non so come (giuro che non li ho sentiti) spuntano tra la folla di via del corso, quattro vigili urbani su rombanti e bianche motociclette BMV, altri quattro vigili urbani a piedi e si dirigono di corsa verso i due ambulanti, le moto accelerano e i due ambulanti cercano di prendere tutta la loro roba e scappare. Uno ci riesce ma deve lasciare tutto sul posto, un altro riesce a prendere tutte le sue borse e borsette e scappa per un vicolo, poi, non so perché, correndo ritorna sui suoi passi. Un vigile in motocicletta cerca di bloccargli la strada mettendo la moto di traverso ma cade, un altro vigile urbano gli si butta addosso come in un placcaggio da rugby, i due cadono e travolgono una ragazza che passava da lì. Credo che la ragazza e l'ambulante si siano fatti un po' male. Comunque, l'ambulante viene bloccato e la merce sequestrata. Un ragazzo che ha assistito alla scena (ma eravamo in tanti) cerca di protestare, ma gli dicono subito di stare zitto e limitarsi a guardare.
Non parla nemmeno la ragazza che fino a pochi minuti prima invitava tutti i passanti ad abbracciarsi ed essere felici. E questo mi è dispiaciuto molto perché mi è sembrato un atteggiamento ipocrita. Insomma, poteva andare dal vigile urbano che ha placcato l'ambulante e dirgli: “abbracciatevi e sorridete”, è quello che abbiamo chiesto fino a pochi minuti fa. Ma non l'ha fatto.
Ci sono rimasto male. Per fortuna che fino a quel momento non avevo abbracciato nessuno, soprattutto quel ragazzo bendato in mezzo a Via del Corso. Se l'avessi fatto gli avrei chiesto i soldi indietro.