martedì 15 luglio 2014

LE AMORIZZAZIONI DI SUSE

Ho finito di leggere un romanzo spassoso pubblicato dalla casa editrice siracusana "Verbavolant". Si chiama "Amorizzazioni" ed è di Suse Vertellein. E a dirvi la verità non so se definirlo (come è stato fatto) romanzo surreale o un libro per bambini mascherato da una buona dose di "lezioni private" sul mondo che ci circonda, o una sorta di piccolo saggio di estetica del linguaggio dove si analizza il valore delle virgole e dei punti, oppure la messa in pratica della teoria di Husserl (tedesco come la Vertellein) del concetto di fenomenologia secondo il quale un fenomeno non designa semplicemente il modo di apparire delle cose, ma anche le cose stesse in quanto si danno nei fenomeni; insomma dove la parola fenomeno ha un doppio senso per via dell’ essenziale correlazione fra l’apparire e ciò che appare.
Nel paese montano di “Alpo”, descritto da Suse Vertellein la giovane Mayde esperta suonatrice di campane alla ricerca del grande amore, constata "di persona personalmente" (come direbbe Camilleri) che le cose non sono più “belle bellissime” perché gli asini scioperano, le mucche si ribellano e la crisi è in agguato. Crisi economica e crisi amorosa che investiranno anche Maidy, la protagonista del romanzo.
Parlare del libro è complicato, bisogna leggerlo perché, in mezzo a tanti noiosi scrittori affermati che scrivono romanzi per contratto e volano nelle classifiche per abitudine dei lettori, questo "Amorizzazioni" è veramente carino. Ha un solo difetto, non si può leggere la sera perché i caratteri di stampa sono piccoli, ma questo è un dettaglio da occhialuti.