sabato 7 giugno 2014

L'INVASIONE ALIENA DEGLI SCRITTORI POST-FACEBOOK


Ormai i politici si danno alla letteratura, sia quando sono in carica, ma specialmente quando, per vari vicissitudini, non vanno più in televisione. Non è una novità, Ultimamente, solo per restare ai più noti, l'hanno fatto Walter Veltroni, che da quando ha lasciato il posto di segretario di partito si è scoperto romanziere, Angelino Alfano, Massimo D'Alema, Antonio Di Pietro, il senatore Domenico Scilipoti che ha trovato in Berlusconi il suo editore preferito (dopo il suo famoso voto...) e Matteo Renzi.
Giornalisti che passano al ruolo di scrittore poi non si contano più. La maggior parte dei giornalisti che si dedica alla letteratura scrive libri sulla mafia o contro il potente di turno, qualcuno si occupa di economia, qualche altro scrive romanzi. In questa categoria annoveriamo anche il giornalista catanese Pietrangelo Buttafuoco molto più conosciuto per aver partecipato l'11 febbraio 2011 a fianco di Giuliano Ferrara, alla manifestazione pro Berlusconi del Mutanda Day, a Giovanni Floris, conduttore di Ballarò, il quale ha dichiarato di aver ricevuto una telefonata dalla Feltrinelli che gli chiedeva di scrivere un romanzo sugli anni ottanta. Lui non aveva idea di come fare, ma un invito della Feltrinelli non si rifiuta. 
Questo, tanto per citare i più noti che, ovviamente, trovano grosse case editrici pronte a pubblicarli.
Fra i politici che si avventurano nell'arte del romanzo e della scrittura c'è anche l'ex presidente dell'Ars ed esponente di Fratelli d'Italia Nicola Cristaldi che ha pubblicato “I Traditori”, lo scorso anno, presentato da Gianfranco Fini e “Abitavo alla Maddalena”, entrambi editi da Libridine, una casa editrice di Mazara del vallo, città in cui è attuale sindaco.

Insomma, oggi, in piena invasione di alieni sbarcati su facebook che mettono in mostra la loro capacità di analisi in due righe, un uomo, per poter sopravvivere dev’essere un tuttofare. Politico ma anche scrittore, giornalista ma anche saggista, scrittore ma anche candidato e per finire il candidato scrittore che diventa giornalista. Ma soprattutto deve essere mezzo cieco e leggere solo i caratteri grandi, eliminando a priori le piccolezze postiane dei social network.