lunedì 31 marzo 2014

PREMIAZIONE AL TEATRO AURELIO DI ROMA

1° CLASSIFICATO premiato con la messa in scena del testo che sarà curata dalla
Compagnia Stabile del Teatro Aurelio nell’ambito della stagione teatrale 2014/2015, Targa
personalizzata e Diploma di Merito)
ACCURSIO SOLDANO di Sciacca (Agrigento) con “Riflesso senza immagine”
Il testo affronta, attraverso una sorta di teatro dell’assurdo, temi oggi attuali più che mai: la 
condanna all’incomunicabilità, il desiderio di autoesclusione, quindi l’inevitabile autodifesa 
da riporre nella follia, lucida, consapevole e quindi ancora più drammatica. 
La scrittura drammaturgica è sobria, misurata, appropriata, ironica, sempre in perfetto 
equilibrio con il contenuto.  
Bisogna ammetterlo: vedere una propria opera riscuotere il parere positivo fa sempre piacere, se poi quell'opera vince, la soddisfazione è doppia.
La premiazione al Teatro Aurelio di Roma, sabato 29 marzo 2014, per la mia commedia "Riflesso senza immagine" risultata vincitrice del concorso nazionale organizzato dalla Compagnia stabile e da alcune associazioni culturali, è stata un momento emozionante, ma ancor di più sapere che la commedia sarà messa in scena dalla stessa compagnia.
A giugno, o al massimo nel mese di Luglio si sapranno le date della messa in scena.
Intanto mi godo (se permettete) questo successo.





lunedì 24 marzo 2014

LA NAVE VOLANTE DI BALIANI, ROBA DA "RIDATECI I SOLDI"

Se l'attore Marco Baliani avesse messo in scena la sua "Nave volante" dedicata alla storia di Giuseppe Mario Bellanca, invece che all'Auditorium parco della musica di Roma, all'interno del glorioso Cine Micron di Sciacca, tutti gli spettatori avrebbero gridato la famosa frase "Raso, i soldi vulemu". Perché si, lo spettacolo messo in scena da Baliani rientra a buon diritto nella categoria "restituiteci i soldi".
Partiamo dal fatto che l'Auditorium era quasi pieno. L'attore è Baliani, l'idea di fare qualcosa su Bellanca gliel'aveva data niente meno che Andrea Camilleri, quindi, con un binomio di cotanta potenza letteraria è normale che la sala sia piena. Di certo gli spettatori non erano lì perché conoscevano la storia di Giuseppe Mario Bellanca, perché se così fosse stato, a parte la recita (?) approssimativa (vista da tutti) si sarebbero accorti di alcuni errori durante l'excursus storico. Non se ne sono accorti, ma per sfortuna di Baliani e di Camilleri, in sala c'erano anche i parenti di Bellanca, che la storia la sanno veramente e conoscono bene la successione dei fatti.
Andiamo allo spettacolo: Baliani parlava dell'aereo Parasol e dietro le sue spalle appariva la foto dell'aereo 28-70, parlava del CF e alle spalle appariva la foto del "Cruisemaster", tutto fuori tempo. L'impressione che si è avuta è che Baliani avrebbe dovuto rifiutare l'impegno datogli da Camilleri (sua l'idea) oppure rinviare la recita a quando avesse avuto a disposizione più notizie e più materiale.
E poi? chi cavolo è questo Saru amico di Peppino? E che ci andava a fare Peppino a San Calogero quando tutti sanno che giocava a Cammordino? e perché riprendere la leggenda che vuole Bellanca così potente da decidere, durante la seconda guerra mondiale se bombardare o meno Sciacca? Ultima annotazione non meno importante. Baliani alla fine dello spettacolo fa riferimento a Ellis Island. Perfetto per commuovere il pubblico con la storia del povero emigrato sfigato, ma è un riferimento fuori da ogni logica che riguardi Bellanca.
Giuseppe Mario Bellanca non partì dalla Sicilia con la valigia di cartone e il libretto rosso da ignorante, ma con due lauree, una in matematica e l'altra in ingegneria, sapeva già dove andare visto che due fratelli erano in America e i soldi per costruire il suo aereo non li fece vendendo prosciutti, ma con una colletta fatta da importanti uomini del tempo. Giusta per amor di storia.
Ma soprattutto, perché devo pagare 20 euro per vedere una persona vestina di nero che per più di un'ora legge (LEGGE) trentadue pagine di notizie su un costruttore italiano emigrato in America, dimostrando anche che non le ricordava bene e facendo pause che non doveva fare?
O forse mi sono perso qualche passaggio ed è questo il teatro moderno, dove basta mettere in cartellone un nome che attira gente e puoi permettersi il lusso di andare su google, prendere 4 notizie su Bellanca e leggerle agli spettatori paganti?
Se così è, preferisco il teatro amatoriale.

Bellanca, Baliani, Camilleri

martedì 18 marzo 2014

PRIMO PREMIO AL CONCORSO NAZIONALE TEATRO AURELIO

Riflesso senza immagine”, la mia commedia in due atti, ha vinto la seconda edizione del premio letterario nazionale “Teatro Aurelio” organizzato dall’Associazione Culturale “Il Raggio” e la Direzione del Teatro Aurelio, in collaborazione con l'Associazione Culturale Scriviamo Insieme e con il patrocinio del comune di Roma.
La Commissione composta da Paolo Romani, Lucrezia Coletti, Andrea Farroni, Antonio Gallo, Manuele Guarnacci, Maria Pia Iannotta,
Silvia Iori, Lucrezia Lanza, Stefania Pascucci, Francesco Piotti e Angelo Tuti ha premiato il testo che quindi sarà messo in scena dalla Compagnia Stabile del Teatro Aurelio nell’ambito della stagione teatrale 2014/2015.
Riflesso senza immagine” è un testo attuale che affronta il tema della incomunicabilità, della difficoltà a rapportarsi e della potenza del linguaggio che, per dirla con Nietzsche, fa apparire senza alcun riflesso vero l'immagine che abbiamo del mondo che ci circonda.

La premiazione si svolgerà a Roma il prossimo 29 marzo alle ore 16.00 presso il Teatro Aurelio, Largo S. Pio V, 4 .

domenica 16 marzo 2014

PREMIO NAZIONALE: LIBRI DELL'ANNO




Nel quadro delle manifestazioni complementari culturali della Sagra 2014, oggi Sabato 15 Marzo 2014 alle ore 18, presso il foyer del Teatro Pirandello di Agrigento è stato conferito il Premio Nazionale “I libri dell'anno” per le edizioni 2013.
Il premio è uno dei due momenti conclusivi della 13esima Mostra del Libro di Tradizioni e d'Arte di Sicilia diretta da Mario Gaziano e Aurelio Patti.
Una serata all'insegna della cuItura e della necessità di una sempre maggiore attenzione ai libri e alle storie che essi raccontano.
 Premio nazionale “I Libri dell'Anno” anche a “Giuseppe Mario Bellanca e i pionieri delle macchine volanti” edito dalla Epsylon editore di Roma.

mercoledì 5 marzo 2014

PERCHE' IL CARNEVALE SI DEVE FARE!

Il carnevale di Sciacca è stato rinviato, causa pioggia, a sabato 8 e domenica 9 marzo. Sabato 8 è la festa delle donne, il giorno dopo è la prima domenica di quaresima. Era naturale e poteva capitare che la kermesse carnascialesca potesse coincidere con altre ricorrenze. Ma se la festa delle donne è una usanza recente non molto usata neppure dalle donne, la quaresima esiste da quando Gesù è stato crocifisso: mischiare il profano (carnevale) col sacro (la penitenza) rischia di far saltare il banco. Ma detto questo, secondo me, indipendentemente da tutto, il carnevale si deve fare, e si farà.
Si deve fare perché il carnevale non è solo tre giorni sfilata, ma è il frutto di un lavoro di mesi, fatto di riunioni, accordi, incazzature, delusioni e speranze. E' un lungo e paziente lavoro di un assessore (Monte) che ci mette la faccia anche quando non dovrebbe e non toccherebbe a lui, mentre altri si presentano quando tutti ridono e spariscono nelle difficoltà.
Il carnevale è centinaia di giovani e di vecchi che la sera si riuniscono nei garage e incollano, dipingono, modellano, saldano, si sporcano, si incazzano, sorridono, preparano da mangiare e bevono in compagnia.
Il carnevale è centinaia di mamme che la sera accompagnano i figli alla scuola di ballo per preparare le coreografie, bambini che danzano, mamme e papà al freddo ad aspettare, maestri di ballo pazienti in mesi e mesi di preparazione. Il carnevale è preparare il vestito anche per chi non sfilerà nel gruppo mascherato e per chi non canterà l'inno del carro avversario. Il carnevale è dei vecchi che non possono uscire da casa, per quelli che sono negli ospizi, negli ospedali o nelle case circondariali, Basterebbero solo questi motivi per giustificare la volontà di fare la sfilata. Per rispetto verso tutti coloro che hanno speso tempo ed energia a preparare la festa.

Ma di motivi ce se sarebbero altri che è lungo elencare. A cominciare dalla società partenopea che ha creduto nella festa per finire alle TV locali che hanno lavorato proponendo trasmissioni televisive di preparazione alla festa. Annullare tutto sarebbe stato un peccato che neppure la quaresima avrebbe potuto togliere.