sabato 19 ottobre 2013

RECENSIONE SU IL MATTINO DI PARMA

‘Giuseppe Mario Bellanca e i pionieri sulle macchine volanti’ di Accursio Soldano

di Laura Bonelli ottobre - 18 - 2013

Ci fu un’epoca in cui l’uomo aveva bisogno di conquistare il cielo e sentiva che il volo era l’espressione della propria libertà. Erano gli anni in cui Charles Lindberg,  giovane pilota delle linee aeree postali di S. Louis, partiva, in solitario, per il suo storico volo da New York a Parigi. L’inizio del Novecento vide molti sognatori tradurre in realtà i propri aneliti. Tra questi un italiano, forse meno conosciuto, ma che fu uno dei protagonisti della storia dell’aviazione mondiale a cavallo tra gli anni Venti e Trenta. La biografia dell’ingegnere e progettista Giuseppe Bellanca, siciliano, originario di Sciacca, viene tratteggiata da un suo conterraneo, il giornalista Accursio Soldano, nel libro ‘Giuseppe Mario Bellanca e i pionieri sulle macchine volanti’ (Epsylon Editrice).
Dagli esordi con un rudimentale apparecchio costruito con canne di bambù, all’arrivo in America, prima ad Omaha, in Nebraska, dove fonda la sua prima società di aircraft, per approdare infine nel Delawere, in un tragitto di vita costellato di progetti e realizzazioni di volo eroiche ed appassionate.
Soldano fa un minuzioso ed interessante lavoro di ricerca storica, includendo nel suo libro una selezione di articoli tratti da quotidiani dell’epoca e dando spazio anche ad altri pionieri che si distinsero per spirito di avventura, testando sulla propria pelle le possibilità dei nuovi velivoli che si andavano progettando in quegli anni.
La biografia di Bellanca viene pubblicata a breve distanza dal romanzo d’esordio di Soldano ‘Il venditore di attimi’ (Graphofeel Edizioni), in cui l’autore costruisce un racconto in cui si intersecano diverse vicende, con protagonisti in grado di trasmettere un’esperienza tale da essere di monito e riflessione. Quali sono le cose che davvero hanno importanza? Quali gli errori che portano a conseguenze irrimediabili? C’è sempre un modo per deviare da una via pericolosa, una maniera di pensare e di agire per evitare il peggio. Recentemente trasposto per il teatro e presentato al Roma Fringe Festival, ‘Il venditore di attimi’ si interroga in modo originale sulle esperienze dell’esistenza dell’uomo, dando nuova vita a personaggi intramontabili della letteratura classica.
C’è un’impercettibile linea di pensiero tra i due scritti di Soldano, ovvero l’espressione di un anelito dell’uomo che sembra lontano da questo tempo attuale, un tempo concentrato a guardare gli eventi esterni senza soffermarsi sulle potenzialità interne insite nell’animo umano, rimpiangendo tempi migliori.
“Nessuno si toglie la vita in un posto così pieno di vita. Bisogna solo dare alle cose la loro giusta dimensione, dare ad ogni evento la giusta valenza ed evitare di accumulare rimpianti. Il rimpianto, come si sa, è uno spreco di energia” (da Il Venditore di attimi)