Troppo stress fa male, soprattutto agli altri. L'artigiano di Sarentino (Bolzano) che lo scorso autunno uccise a martellate la suocera era sotto tensione. Secondo il primo parere redatto dal perito Raimondo Venanzini, l'uomo era infatti temporaneamente incapace di intendere e di volere al momento dell'omicidio, proprio perché "stressato". L'udienza preliminare è stata aggiornata al prossimo 22 settembre e il pm Markus Mayr ha già annunciato che chiederà una nuova perizia psichiatrica.
Il giorno dell'omicidio l'assassino si trovava a casa della suocera dove stava svolgendo alcuni lavori. Durante un improvviso diverbio ha ucciso la donna colpendola ripetutamente con l'attrezzo con il quale stava lavorando. Subito dopo l'uomo era tornato a casa come se niente fosse, salvo poi costituirsil giorno seguente.
Secondo il perito, ascoltato oggi in udienza dal giudice Carlo Busato, l'omicida è una delle tante vittime dell'eccessivo stress, che provoca danni a sempre più persone. Il tutto senza però portare a una vera malattia che porti a una psicosi. Venanzini ha anche dichiarato che se avesse potuto effettuare prima dell'omicidio una perizia psichiatrica su di lui con molte probabilità "sarebbe emerso il rischio che l'uomo poteva esplodere".