venerdì 25 novembre 2011

MA CHI CAVOLO CREDETE DI ESSERE?


Eccoci qui, sull'orlo del disastro economico e sociale, e in questa stanza oggi abbiamo quattro uomini che dovrebbero essere responsabili. Eppure abbiamo ascoltato i discorsi più insipidi e tecnocratici di sempre: state tutti negando.

L'euro è un fallimento sotto tutti i punti di vista. Di chi è la colpa? Chi è che ha in mano il vostro destino? Ovviamente la risposta è: nessuno di voi. Perché nessuno di voi è stato eletto. Nessuno di voi ha avuto la legittimazione democratica necessaria per arrivare ai ruoli che state attualmente ricoprendo. E in questo vuoto è arrivata Angela Merkel.

Viviamo in un'Europa dominata dalla Germania, qualcosa che il progetto di Europa unita avrebbe dovuto effettivamente impedire. Qualcosa che chi venne prima di noi ha impedito, pagando con il suo sangue. Io non voglio vivere in un'Europa dominata dalla Germania e neanche i cittadini europei lo vogliono. Ma ragazzi, siete voi che lo avete permesso. Perché quando Papandreou decise di chiedere un referendum, lei signor Rehn parlò di 'violazione della fiducia', e i suoi amici si sono riuniti qui come un branco di iene, hanno circondato Papandreou, lo hanno cacciato via e rimpiazzato con un governo fantoccio. Che spettacolo disgustoso.

E non ancora soddisfatti, avete deciso che Berlusconi se ne doveva andare. Quindi fu cacciato e rimpiazzato con il signor Monti, ex commissario europeo, anch'esso architetto di questo euro-disastro. Un uomo che non era neanche membro del Parlamento. Sta diventando come un romanzo di Agatha Crhistie, dove cerchiamo di indovinare chi sarà il prossimo ad essere fatto fuori. La differenza è che sappiamo benissimo chi sono gli assassini: dovreste essere ritenuti responsabili per ciò che avete fatto. Dovreste essere tutti licenziati.

E devo dire, signor Van Rompuy, che 18 mesi fa, quando la incontrai per la prima volta, mi sbagliai sul suo conto. Dissi che avrebbe ucciso silenziosamente la democrazia degli stati-nazione, ma non è più così, lo sta facendo molto rumorosamente.

Lei, un uomo non eletto, è andato in Italia a dire: "non è il momento di votare, è il momento di agire". Cosa, in nome di Dio, le dà il diritto di dire al popolo italiano cosa fare?

giovedì 17 novembre 2011

GOVERNO MONTI: LARGO AI GIOVANI

Il governo Monti é appena nato, ed é già vecchio. Proprio come Benjamin Button. É il governo più vecchio della storia d’Italia; ha una età media di 63 anni, 8 dei suoi 17 ministri potrebbero già chiedere la pensione di vecchiaia. 4 quella di anzianità, qualcuno (considerata l'età) rischia di lasciarci le "penne" al ministero (tocchiamo ferro) per troppo lavoro e stress. Le "penne" intese come Bic o Mont blanc.
Monti (69 anni), Gnudi (74), Giarda (75), Ornaghi (64), Fornero (64), Cancellieri (68), Balduzzi (57), Profumo (59), Riccardi (62), Catania (60), Severino (64), Di Paola (68), Terzi (66), Passera (57), Moavero (58), Clini (65): 1030 anni in 16, età media 64.4 Alla faccia del “largo ai giovani”.
In rappresentanza dei ventinove milioni di italiani nati dopo il 1970, manco un povero cristo (non sono ancora maturi). Possibile non ce ne sia mai uno capace? Quando si tratta di rinnovare si chiamano i vecchi, non è un controsenso? E tutti nordici ... Formigoni dovrebbe attrezzare meglio i parchi ed i giardini pubblici.
Vabbè, visto che ho 54 anni, mi rappresenterà il cinquantasettenne Corrado Passera, il più giovane della compagine governativa di Mario Monti con i suoi soli 57 anni. Quel Passera che, (Passera ricorda tanto i vizi di Berlusconi) peraltro, ha un pochino di conflitto di interessi. Ma ormai sono i conflitti sono diventati dettagli, gli interessi ci sono sempre.
Comunque, al di là di tutto, non ci resta che aspettare i primi provvedimenti del nuovo esecutivo che ricorda il cast di “Amici Miei, Atto III”. Quello girato nell’ospizio. Magari Benjamin ritorna giovane di colpo.

sabato 5 novembre 2011

I SOLDI PER IL PORTO NON SPESI DAL COMUNE DI SCIACCA

Arriva il maltempo e a farne le spese più degli altri sono i pescatori. Non solo perché non possono andare per mare, ma soprattutto perché tutti i pescherecci, malgrado la grandezza del porto, sono costretti a rifugirasi nel vecchio molo per proteggersi dai venti. E pensare che, il comune di Sciacca, da un anno a questa parte ha a disposizione 670.000 euro per risolvere la situazione portuale.
Infatti, con Decreto Ministeriale del 25 febbraio del 2010 pubblicato sulla Gazzetta ufficiale il 5 marzo 2010 il comune di Sciacca ha avuto accreditati due contributi straordinari da parte del Governo nazionale per un totale di 670 mila euro Tanto per essere chiari, somme che il comune di Sciacca ha già in cassa ma non utilizza. Il contributo nazionale arrivato su imput  dell'onorevole Giuseppe Marinello, vice presidente della Commissione Bilancio della Camera dei Deputati riguarda la collocazione di strutture mobili all’imboccatura del porto per migliorare la sicurezza nelle acque portuali contro le libecciate invernali, quelle che abbiamo adesso, oltre che un contributo per la viabilità del museo del mare. Lasciando da parte questo, il comune di Sciacca è anche beneficiario di un contributo regionale per migliorie strutturali sempre nella zona portuale, per illuminazione e la installazione di colonnine d'acqua per un importo di 273 mila euro. I soldi, in questo caso, sono nelle casse del comune, e non spesi, dal giugno del 2010. Cioè da più di un anno. E allora, siccome la tiritera del “non ci sono soldi” ha stancato tutti, e alla luce di questi fatti non risulta vera, viene da chiedersi cosa si aspetta per utilizzare questi soldi. Si aspetta l'inaugurazione della sede distaccata dell'assessore alla pesca in qualche locale del porto di Sciacca? E anche questo, si aspetta da due anni. Ma come dicevano i nostri nonni, a furia di aspettare rischiamo di fare la muffa. 

mercoledì 2 novembre 2011

UNA CIVICA PRESA PER IL CULO!

Scilipoti è ormai diventato, nell'immaginario collettivo, il termine politico per indicare un voltagabbana politico, insomma, uno di quelli che per convenienza cambia partito. Nel caso di Scilipoti, eletto nelle file dell'Italia dei valori, salva col suo voto il governo Berlusconi e si inventa un movimento di responsabili. Responsabili di cosa, ancora è da capire. Ma siccome, come si dice in giro, tutto il mondo è paese, anche Sciacca ha i suoi Scilipoti che, presentitisi agli elettori in un certo modo, e cioè da aspiranti salvatori della città con movimento civico, si ritrovano oggi infilati in partiti politici.
Nelle elezioni 2009, come si ricorderà, Vito Bono vinse le elezioni con l'appoggio di alcune liste civiche. Non c'era un partito politico, persino i pidiessini pensarono che non era il caso di presentarsi col simbolo, per non avere un autentico flop elettorale. C'erano La Tua Sciacca, Impegno comune, Liberi e democratici e Autonomia saccense per Vito Bono, e Sciacca al centro e Forza Sciacca per Mario Turturici.
Ebbene dei 15 consiglieri del centro-sinistra, eletti con una lista civica, col nuovo che avanza, presentatisi agli elettori con l'aureola dell'indipendenza dalla politica, non ce n'è uno che non sia transitato in un partito. Come a dire "Piccoli Scilipoti crescono".
I tre consiglieri eletti con la lista "autonoma saccense", che a questo punto, di autonomo non hanno niente, hanno preso 3 strade diverse. Di seguito, la lista con cui si è candidato, il nome del consigliere, e in quale partito è transitato:
Autonoma Saccense Angelo Carlino FLI
Autonoma Saccense Paolo Gulotta API
Autonoma Saccense Gioacchino Settecasi PID
Poi c'era la lista "La tua sciacca", ed è il caso di dire che, come nelle favole, c'era... adesso
La Tua Sciacca Fiorino Francesco PD
La Tua Sciacca Montalbano Mario PD
La Tua Sciacca Michele Patti INDIPENDENTE
La Tua Sciacca Domenico Sandullo LEALI X SCIACCA
Poi avevamo "impegno comune", ed in effetti l'impegno è rimasto comune, ma indirizzato nel passare tutti al PD.
Impegno Comune Coco Giuseppe PD
Impegno Comune Paolo Mandracchia PD
Impegno Comune Enzo Sabella PD
Infine c'erano i Cusumano-dipendenti, quelli che erano democratici e liberi e che poi sono passati in massa al Pd e adesso, come novelli ape maia, seguendo  Nuccio Cusumano sono passati all'API. E sono:
Liberi e Democratici Filippo Bellanca API
Liberi e Democratici Simone Di Paola API
Liberi e Democratici Gianfranco Vecchio API
Liberi e Democratici Giuseppe Ambrogio API
Liberi e Democratici Maurizio Grisafi API
Insomma, a conti fatti, a parte Sandullo e Patti, si sono tutti accasati in qualche partito politico con questo o quel referente. Delle liste civiche nessuna traccia. Insomma, il cittadino che ha votato i consiglieri, convinto di votare per un nuovo modo di fare politica, adesso si ritrova con tuttti i partiti politici, grandi e piccoli all'interno del consiglio comunale. Come dire, una civile presa in giro
Meno scilipotiani chi si è candidato in un partito. Quelli del Pdl, a parte Silvio Caracappa che è passato con Forza del sud sono rimasti tutti al loro posto. I due dell'UDC, Nicola Assenzo e Agostino Friscia sono passati al FLI, Pippo Turco da Di Mauro è passato con Di Pietro e Mariella Campo da Forza Sciacca all'MPA di Di Mauro.
Insomma, in un paese normale ci sarebbero le condizioni per le dimissioni di massa. Perché il cittadino non ha votato né per Rutelli, né per Fini né tanto meno per i partiti tradizionali, anzi, ha bocciato la coalizione formata dai partiti ufficiali. 
Il fatto è che tutti, ma proprio tutti, con il passaggio a questo o quel partito, sperano che un posticino, un incarico, una consulenza, prima o poi la beccano! Senza contare quelli che, chi vince vince, una consulenza la beccano sempre.
Che tristezza!!