giovedì 23 giugno 2011

CAPODICASA, FALLICA, MESSINA... E...MOZIONATEVI!

Durante l'iter del DL Sviluppo, il deputato del Pdl Giuseppe Marinello, che oltretutto era relatore, aveva sollevato il problema "Lampedusa" dichiarando che ci voleva un provvedimento ad hoc. Questa la dichiarazione di Marinello: "Stiamo interloquendo con il Governo per trovare comunque una soluzione che passi anche attraverso una riformulazione delle proposte emendative che possono essere presentate dai relatori o dal Governo stesso. Altrimenti - ha concluso il relatore in commissione Bilancio - non resta che la strada di un immediato provvedimento di emergenza, una ordinanza della Protezione civile che dovrebbe essere sostenuta da tutti".
Adesso il Governo ha dato una risposta per Lampedusa e... i vari deputati hanno allertato i loro uffici stampa per scrivere comunicati. Naturalmente, prendendosi il merito della questione. Ecco alcuni esempi:

“Aver approvato delle mozioni che impegnano il Governo ad intervenire per l’emergenza di Lampedusa è un importante risultato”. Lo dice Angelo Capodicasa, deputato del Partito Democratico, commentando l’approvazione, all’unanimità, alla Camera della mozione del Pd con che impegna il Governo “a predisporre in tempi rapidi iniziative di rilancio e di sostegno all’economia di Lampedusa”.

La Camera dei deputati ha approvato all’unanimità la mozione, presentata dal parlamentare di Forza del Sud Pippo Fallica, per garantire esenzioni fiscali in favore di Lampedusa.
Illustrando il testo all’Aula, il parlamentare siciliano del movimento arancione ha invitato il Governo ad “ottemperare nel più breve tempo possibile alle richieste contenute nella mozione, che è un atto formale che impegna l’esecutivo.



“E’ stata approvata la nostra mozione che chiede interventi urgenti di natura tributaria e contributiva e investimenti nel settore turistico per l’isola di Lampedusa. I danni per un’isola come Lampedusa, che vive di turismo estivo, sono di una gravità straordinaria. Le stime parlano di una perdita di 42 mila presenze, che potrebbero arrivare anche a 84 mila a fine stagione, con un calo, rispetto ai flussi turistici ordinari, di oltre l'80 per cento”. Lo afferma il deputato Ignazio Messina, capogruppo IdV
 Lo devo ammettere! Mi viene da ridere!

mercoledì 15 giugno 2011

AHI AHI AHI CARMELO... MA CHE MI COMBINI?

Determinazione del Sindaco n. 29 del 31.05.2011. - Soggetto percettore: Dott. Giuseppe Maria Sgrò. – Oggetto dell’incarico: Conferimento incarico esperto ex art. 14 L.R n.7/1992 in materia di informazione e comunicazione. – Compenso previsto per un bimestre: euro 2.000,00 (duemila,00)
Ahi ahi ahi Carmelo, ma che combini? Prima dichiari a tutto il mondo, con comunicati stampa, notizie via web, conferenze, dichiarazioni spontanee etc etc che i tuoi consulenti saranno solo a titolo gratuito, e poi cominci a pagare? Un po' di coerenza! Sennò il buon Angelo Renda segretario del locale Circolo di Sinistra Ecologia Libertà ti bacchetta e anche di brutto!
Il primo cittadino riberese Carmelo Pace lo aveva ripetuto, più volte e pubblicamente, che l’esercizio della consulenza a favore del comune da parte di privati del luogo sarebbe stata solo ed esclusivamente a titolo gratuito. L’ultima volta fu a fine anno 2010, quando un comunicato dell’Ufficio di Gabinetto del Sindaco, con toni euforici ed esaltanti, ribadiva che intenteva affidare l’incarico di consulenti a titolo gratuito, a sette soggetti, in possesso di idonei requisiti. Il fine era quello di ricevere una collaborazione volontaria e gratuita in diversi settori giudicati prioritari come quello della comunicazione. Veniva esplicitato nell’avviso pubblico, che il criterio della selezione mirava a dare “spazio e nuove opportunità” ai numerosi giovani. Il sindaco si augurava, altresì, che dal bando selettivo per titoli i fortunati e futuri consulenti fossero principalmente: “giovani, preparati, con tanta voglia di fare e desiderosi di spendersi per la città di Ribera”. Ai primi di Marzo scrive Angelo Renda Segretario di SEL, i sette nuovi consulente a titolo gratuito, venivano ricevuti con una solenne e calorosa cerimonia nell’accogliente e colorita “Sala dei Sindaci”. Erano stati scelti non per caso, ma in seguito alla valutazione del curriculum vitae, su un totale di ventidue soggetti che avevano partecipato allo specifico bando pubblico. Quella che abbiamo appreso in questi giorni, scrive Renda, è una notizia grave che mina sin dalle basi i più elementari canoni del buon senso. Illogica per ciò che era stato detto e fatto in precedenza. Un comportamento amministrativo irrispettoso, evidenzia nella nota Angelo Renda, perché è uno schiaffo morale, una presa in giro, una umiliazione per gli altri sei cittadini collaboratori a costo zero. Forse non viene avvertito, ma “per un pugno di euro” si va a mortificare lo stesso soggetto che ha ricevuto l’emolumento non previsto perché facente parte dei sette che avrebbero dovuto dare consulenza senza nulla ricevere! Ecco il provvedimento, un fulmine a ciel sereno: Determinazione del Sindaco n. 29 del 31.05.2011. - Soggetto percettore: Dott. Giuseppe Maria Sgrò. – Oggetto dell’incarico: Conferimento incarico esperto ex art. 14 L.R n.7/1992 in materia di informazione e comunicazione. – Compenso previsto per un bimestre: euro 2.000,00 (duemila,00).- I nostri amministratori, ancora una volta sostiene nella nota Angelo Renda, sono stati i protagonisti di una doppiezza trasferita in una finzione scenica dei cosiddetti “veri politici navigati”. Essi sono gli attori di una commedia, di un film, di una sceneggiata teatrale già vista, già miseramente consumata! 

lunedì 13 giugno 2011

IL GIALLO DELLA MOZIONE DI SFIDUCIA CONTRO D'ORSI

Totò Scozzari

Giallo alla provincia regionale di Agrigento che vede coinvolti il gruppo consiliare del Movimento per l’Autonomia in Consiglio Provinciale, composto da Totò Scozzari (capogruppo), Pino Quartararo, Gaetano Militello, Ignazio Tavormina, Davide Gentile, Calogero Martello e Giuseppe Terrazzino, e il presidente della Provincia Eugenio D'Orsi. Il primo comunicato stampa arriva nelle redazioni giornalistiche della provincia alle ore 13 e 14 minuti e, considerato quello che succede ad Agrigento, dove D'Orsi azzera le sue giunte ad ogni cambio di vento dei suoi referenti politici, la notizia ha del clamoroso. Nella nosta si legge che i consiglieri provinciali dell'MPA “sono pronti anche a firmare il documento di sfiducia nei confronti del Presidente della Provincia Regionale di Agrigento”
Insomma l'MPA contro il suo stesso massimo rappresentante provinciale. Nella nota, il capogruppo Totò Scozzari va oltre, e dichiara che: “Se il problema è la persona del Presidente D’Orsi, noi del Mpa siamo pronti a firmare il documento di sfiducia, ma solo dopo aver dato vita in Consiglio Provinciale, ad un serrato e leale dibattito politico...”
Insomma, per Scozzari, “ si apra un dibattito politico in Consiglio” e si augura che il Presidente Buscemi prima che l’Mpa firmi la mozione di sfiducia al Presidente D’Orsi, rassegni anche lui le proprie dimissioni dalla carica”. Poi tutta una serie di dichiarazioni contro questo e quell'altro, ma la notizia è: se il problema è D'Orsi, l'MPA firma la mozione di sfiducia.
Tutto fatto? Ma quando mai! Alle 14.53 arriva il contrordine compagni! un altro comunicato nel quale si legge: Si prega gentilmente di BLOCCARE la pubblicazione del comunicato stampa "Mpa: se l'ostacolo è D'Orsi firmeremo la sfiducia. Scozzari, ma dopo un dibattito politico in Consiglio.
La domanda è: chi ha tirato le orecchie al buon Totò Scozzari che si era avventato in dichiarazioni di sfiducia contro il presidente D'Orsi? E' stato Di Mauro o addirittura Lombardo? Sicuramente i capoccioni palermitani dell'MPA l'avranno chiamato al telefono e gli avranno detto: “A Totò, già abbiamo problemi alla regione, ma che cazzo scrivi? Ma come ti è venuta in mente una cosa del genere?” Oppure, dopo un'ora di riflessione è stato un auto-ripensamento?  E' vero che a pensar male si fa peccato... 

lunedì 6 giugno 2011

LO SCILIPOTI CONFUSO!

"I valori essenziali della nostra Patria potrebbero essere contaminati da quella parte di politici di estrema sinistra interessati a prendere, per un uso improprio, il potere dello Stato". Lo ha dichiarato il segretario politico del Movimento di Responsabilità Nazionale Domenico Scilipoti, nel corso di un comizio pubblico a Segesta, dove ha difeso l'indifendibile scelta di voto del 14 dicembre 2010 (ancora si ricorda i fischi). Scilipoti, ovvero l'ex parlamentare eletto nell'Italia dei Valori (ovvero a sinistra) e poi cambiato in corsa lo schieramento insieme ad altri che si sono inventati questo sedicente “Movimento responsabile” (di cosa? Chi te l'ha chiesto? Non certo i tuoi elettori!) per fare un favore a Berlusconi, adesso parla di Valori universali e si rivolge persino a Dio. Nel suo comizio infatti, ha sottolineato la necessità di riproporre determinati valori. "Dobbiamo rinforzare l'idea di Dio come forza aggregante universale...” (come a dire che Scilipoti, colpito dalla figura di Giuda, ha tradito il suo partito e adesso si pente?)
Scilipoti... caro conterraneo. Mi sa che sei più confuso che persuaso!

venerdì 3 giugno 2011

UNA SCAPPATELLA A 12 EURO

Ma non è che questi della RYANAIR sono Comunisti? E poi, che è questa bassa insinuazione sulle scappatelle (a 12 euro) con la foto del presidente Berlusconi?
I comunisti ci assediano, non solo via terra, adesso anche dall'aria!

PICCOLO QUESITO... CHI CI RICORDA?

Vorrei proporre un piccolo quesito. Leggendo queste poche righe, la descrizione di quello che avviene vi ricorda qualcosa?

 Sapete qual è la cosa più buffa che un uomo può fare? Finanziare la costruzione di una mongolfiera e chiedere a qualcuno di andarsene in giro per il mondo per poi descriverglielo. Johann, che avevo conosciuto quando abitava a Lipsia, fece questo. Illustrò la sua idea ad un suo amico, un certo Giannozzo, un briccone patentato che aveva conosciuto anni addietro durante lo svolgimento di un processo nella città di Abdera. Ovviamente il tizio non se lo fece ripetere due volte, e in una bella giornata di primavera buttò la zavorra e si librò in aria. Oltre alla mongolfiera fornì al suo aeronauta un piccolo corno da postiglione, un binocolo da guerra e un quaderno dove annotare tutto quello che ritenesse utile: come un diario di bordo. D'altronde, sebbene l'idea di girare il mondo in mongolfiera gli sembrasse strana, sicuramente non superava in assurdità quello che era accaduto agli Abderiti. E poi, vuoi mettere la gioia ineffabile di essere una specie di fantasma?
Ma forse è meglio che vi racconti tutto dall’inizio.
Johann e sua moglie Karoline abitavano a Bayreuth. Più che abitare diciamo che si erano ritirati in quella piccola città sul ramo rosso del Meno dopo la morte del loro unico figlio. Capirete che quella, per loro, era stata una grande perdita. Quando arrivai mi accolse Karoline perché il mio amico, ormai cieco, passava gran parte della giornata seduto sulla sua sedia a dondolo davanti al camino. La prima cosa che notai entrando fu la gran quantità di maiolica e ceramica disseminata per la casa. Sul camino, negli scaffali della libreria, sul tavolo, persino poggiate per terra. Mi disse che le aveva comprate in una fabbrica del paese e pregò Karoline di mostrarmi una serie di pezzi dipinti da un certo Lowenfinck, messi in bella mostra sul camino. Doveva essere un pittore famoso, perché Johann ne era particolarmente orgoglioso. E poggiati su un grande tavolo al centro della stanza c'erano vasi e candelieri con decorazioni cinesi. Alcuni di essi mostravano intrecci e giochi pittorici di notevole fattura. Bevemmo un the in una di quelle tazze di ceramica colorata e venni a sapere del viaggio di Giannozzo.
E’ proprio vero, mi disse mostrandomi un vecchio quaderno con la copertina nera che teneva sulle gambe, visti dall’alto, la nostra opinione sulle cose e su noi stessi, cambia. Le differenze svaniscono, diventiamo piccole formiche. Secondo quanto aveva scritto Giannozzo nel suo diario, che Johann aveva ascoltato tante volte dalla calda voce di sua moglie e che ormai conosceva a memoria, le nostre città, per chi vede dall’alto, appaiono come banchi di ostriche abitate da figurine, e noi siamo semplici comparse in una rappresentazione teatrale, provinciali senza spirito né religione. Presumo, aggiunse, che, mentre noi cerchiamo affannosamente di uscire dalla mediocrità, anche Dio ci vede così: piccoli e insignificanti. Questa considerazione lo rattristò, ma ancor di più lo rattristava la morte di Giannozzo che precipitò durante un temporale. Per lo schianto al suolo la mongolfiera prese fuoco. Lo ritrovarono poco distante con il viso bruciato e gli arti spezzati, pare fosse quasi irriconoscibile. Ma per fortuna il diario si era salvato, e adesso se lo teneva stretto fra le mani. A trovare il corpo di Giannozzo fu un amico comune, tale Graul che conoscendo tutta la storia portò a Johann quello che lui stesso definì il giornale di bordo di Giannozzo.
-Il mio amico è veramente morto? Chiede Johann.
Graul annuì porgendogli il quaderno
-Raccontami cosa hai visto, era proprio lui?
E Graul raccontò. Il temporale infuriava in modo terribile e molto vicino a terra, precipitando giù dall’alto insieme al Reno. Io e alcuni altri sentimmo effettivamente un suono strano, non armonioso, isolato, tagliente, provenire dall’oscura volta delle nubi. Poi quest’ul-tima fu squarciata dal fragore di uno schianto. Poco lontano da noi volò giù su un prato il pallone sfracellato e la navicella che vi era appesa. Riconobbi immediatamente il mio caro amico. Il suo braccio destro e la bocca erano stazzati via, il corno in parte fuso, i suoi sopraccigli, un tempo così lunghi ed alti sopra gli occhi erano bruciati, spariti, la faccia aveva una smorfia di profonda rabbia; tutto il resto era intatto.
Johann prese il quaderno, ringraziò l’amico e scoppiò a piangere. Quel diario, che avrebbe letto e riletto mille volte, era l’unico ricordo del suo amico che volando a tremilacinquecento piedi di altezza, aveva scoperto dentro tutti i vari teatri della vita, contemporaneamente in attività e a sipario alzato, la bellezza del particolare. E aveva ammirato il salto dei cervi e dei caprioli e il volo dei falchi. E mi venne in mente il mio amico Jan. Anche lui, un tempo, prima che Alfonso partisse per la Spagna aveva visto il mondo dall'alto di una mongolfiera. Quel giorno capii che la vita è un continuo ripetersi di situazioni e di eventi. E che c'è sempre, per ogni cosa, una prospettiva diversa.
Johann continuava a sorseggiare il suo the. E mi invitò a rimanere per la notte.
-Ti voglio raccontare cosa ho visto da cieco -mi disse, ed io non potei rifiutare.