venerdì 2 dicembre 2011

LAUREE FACILI: ECCO COME SI FA CARRIERA!

Nel 2006 è segretario generale di Unioncamere Sicilia, nel 2009 si laurea e nel 2010 è segretario generale della Camera di Commercio di Trapani. Una carriera velocissima!

C’è anche Alessandro Alfano, fratello di Angelino, il segretario del Pdl, fra i trenta ex studenti che avrebbero conseguito facilmente alcuni esami universitari: la Procura di Palermo gli ha notificato un avviso di proroga delle indagini. Il fratello dell’ex ministro della Giustizia è indagato per concorso in frode informatica: si è laureato nel 2009, a 34 anni, in Economia. 
Alessandro Alfano ha avuto una carriera velocissima, e dall’anno scorso è segretario generale della Camera di Commercio di Trapani
Come è arrivato a questo incarico? 
Nel 2006 era stato nominato segretario generale di Unioncamere Sicilia: il requisito della laurea per questo incarico, conferitogli dal presidente Pino Pace, non era necessario. Ottenuta però la laurea, è diventato per concorso segretario generale della Camera di commercio di Trapani, sempre con la presidenza di Pace, battendo la concorrenza di altri 15 candidati. 
 Dalle indagini emerge che un esame di Economia poteva costare anche tremila euro. Per Scienze Politiche, c’erano prezzi più popolari, meno di mille euro. Per gli esami di Ingegneria si poteva pure pagare a rate. Ma l’inchiesta della sezione reati contro la pubblica amministrazione della squadra mobile di Palermo è ancora in corso, e promette sviluppi a sorpresa.

venerdì 25 novembre 2011

MA CHI CAVOLO CREDETE DI ESSERE?


Eccoci qui, sull'orlo del disastro economico e sociale, e in questa stanza oggi abbiamo quattro uomini che dovrebbero essere responsabili. Eppure abbiamo ascoltato i discorsi più insipidi e tecnocratici di sempre: state tutti negando.

L'euro è un fallimento sotto tutti i punti di vista. Di chi è la colpa? Chi è che ha in mano il vostro destino? Ovviamente la risposta è: nessuno di voi. Perché nessuno di voi è stato eletto. Nessuno di voi ha avuto la legittimazione democratica necessaria per arrivare ai ruoli che state attualmente ricoprendo. E in questo vuoto è arrivata Angela Merkel.

Viviamo in un'Europa dominata dalla Germania, qualcosa che il progetto di Europa unita avrebbe dovuto effettivamente impedire. Qualcosa che chi venne prima di noi ha impedito, pagando con il suo sangue. Io non voglio vivere in un'Europa dominata dalla Germania e neanche i cittadini europei lo vogliono. Ma ragazzi, siete voi che lo avete permesso. Perché quando Papandreou decise di chiedere un referendum, lei signor Rehn parlò di 'violazione della fiducia', e i suoi amici si sono riuniti qui come un branco di iene, hanno circondato Papandreou, lo hanno cacciato via e rimpiazzato con un governo fantoccio. Che spettacolo disgustoso.

E non ancora soddisfatti, avete deciso che Berlusconi se ne doveva andare. Quindi fu cacciato e rimpiazzato con il signor Monti, ex commissario europeo, anch'esso architetto di questo euro-disastro. Un uomo che non era neanche membro del Parlamento. Sta diventando come un romanzo di Agatha Crhistie, dove cerchiamo di indovinare chi sarà il prossimo ad essere fatto fuori. La differenza è che sappiamo benissimo chi sono gli assassini: dovreste essere ritenuti responsabili per ciò che avete fatto. Dovreste essere tutti licenziati.

E devo dire, signor Van Rompuy, che 18 mesi fa, quando la incontrai per la prima volta, mi sbagliai sul suo conto. Dissi che avrebbe ucciso silenziosamente la democrazia degli stati-nazione, ma non è più così, lo sta facendo molto rumorosamente.

Lei, un uomo non eletto, è andato in Italia a dire: "non è il momento di votare, è il momento di agire". Cosa, in nome di Dio, le dà il diritto di dire al popolo italiano cosa fare?

giovedì 17 novembre 2011

GOVERNO MONTI: LARGO AI GIOVANI

Il governo Monti é appena nato, ed é già vecchio. Proprio come Benjamin Button. É il governo più vecchio della storia d’Italia; ha una età media di 63 anni, 8 dei suoi 17 ministri potrebbero già chiedere la pensione di vecchiaia. 4 quella di anzianità, qualcuno (considerata l'età) rischia di lasciarci le "penne" al ministero (tocchiamo ferro) per troppo lavoro e stress. Le "penne" intese come Bic o Mont blanc.
Monti (69 anni), Gnudi (74), Giarda (75), Ornaghi (64), Fornero (64), Cancellieri (68), Balduzzi (57), Profumo (59), Riccardi (62), Catania (60), Severino (64), Di Paola (68), Terzi (66), Passera (57), Moavero (58), Clini (65): 1030 anni in 16, età media 64.4 Alla faccia del “largo ai giovani”.
In rappresentanza dei ventinove milioni di italiani nati dopo il 1970, manco un povero cristo (non sono ancora maturi). Possibile non ce ne sia mai uno capace? Quando si tratta di rinnovare si chiamano i vecchi, non è un controsenso? E tutti nordici ... Formigoni dovrebbe attrezzare meglio i parchi ed i giardini pubblici.
Vabbè, visto che ho 54 anni, mi rappresenterà il cinquantasettenne Corrado Passera, il più giovane della compagine governativa di Mario Monti con i suoi soli 57 anni. Quel Passera che, (Passera ricorda tanto i vizi di Berlusconi) peraltro, ha un pochino di conflitto di interessi. Ma ormai sono i conflitti sono diventati dettagli, gli interessi ci sono sempre.
Comunque, al di là di tutto, non ci resta che aspettare i primi provvedimenti del nuovo esecutivo che ricorda il cast di “Amici Miei, Atto III”. Quello girato nell’ospizio. Magari Benjamin ritorna giovane di colpo.

sabato 5 novembre 2011

I SOLDI PER IL PORTO NON SPESI DAL COMUNE DI SCIACCA

Arriva il maltempo e a farne le spese più degli altri sono i pescatori. Non solo perché non possono andare per mare, ma soprattutto perché tutti i pescherecci, malgrado la grandezza del porto, sono costretti a rifugirasi nel vecchio molo per proteggersi dai venti. E pensare che, il comune di Sciacca, da un anno a questa parte ha a disposizione 670.000 euro per risolvere la situazione portuale.
Infatti, con Decreto Ministeriale del 25 febbraio del 2010 pubblicato sulla Gazzetta ufficiale il 5 marzo 2010 il comune di Sciacca ha avuto accreditati due contributi straordinari da parte del Governo nazionale per un totale di 670 mila euro Tanto per essere chiari, somme che il comune di Sciacca ha già in cassa ma non utilizza. Il contributo nazionale arrivato su imput  dell'onorevole Giuseppe Marinello, vice presidente della Commissione Bilancio della Camera dei Deputati riguarda la collocazione di strutture mobili all’imboccatura del porto per migliorare la sicurezza nelle acque portuali contro le libecciate invernali, quelle che abbiamo adesso, oltre che un contributo per la viabilità del museo del mare. Lasciando da parte questo, il comune di Sciacca è anche beneficiario di un contributo regionale per migliorie strutturali sempre nella zona portuale, per illuminazione e la installazione di colonnine d'acqua per un importo di 273 mila euro. I soldi, in questo caso, sono nelle casse del comune, e non spesi, dal giugno del 2010. Cioè da più di un anno. E allora, siccome la tiritera del “non ci sono soldi” ha stancato tutti, e alla luce di questi fatti non risulta vera, viene da chiedersi cosa si aspetta per utilizzare questi soldi. Si aspetta l'inaugurazione della sede distaccata dell'assessore alla pesca in qualche locale del porto di Sciacca? E anche questo, si aspetta da due anni. Ma come dicevano i nostri nonni, a furia di aspettare rischiamo di fare la muffa. 

mercoledì 2 novembre 2011

UNA CIVICA PRESA PER IL CULO!

Scilipoti è ormai diventato, nell'immaginario collettivo, il termine politico per indicare un voltagabbana politico, insomma, uno di quelli che per convenienza cambia partito. Nel caso di Scilipoti, eletto nelle file dell'Italia dei valori, salva col suo voto il governo Berlusconi e si inventa un movimento di responsabili. Responsabili di cosa, ancora è da capire. Ma siccome, come si dice in giro, tutto il mondo è paese, anche Sciacca ha i suoi Scilipoti che, presentitisi agli elettori in un certo modo, e cioè da aspiranti salvatori della città con movimento civico, si ritrovano oggi infilati in partiti politici.
Nelle elezioni 2009, come si ricorderà, Vito Bono vinse le elezioni con l'appoggio di alcune liste civiche. Non c'era un partito politico, persino i pidiessini pensarono che non era il caso di presentarsi col simbolo, per non avere un autentico flop elettorale. C'erano La Tua Sciacca, Impegno comune, Liberi e democratici e Autonomia saccense per Vito Bono, e Sciacca al centro e Forza Sciacca per Mario Turturici.
Ebbene dei 15 consiglieri del centro-sinistra, eletti con una lista civica, col nuovo che avanza, presentatisi agli elettori con l'aureola dell'indipendenza dalla politica, non ce n'è uno che non sia transitato in un partito. Come a dire "Piccoli Scilipoti crescono".
I tre consiglieri eletti con la lista "autonoma saccense", che a questo punto, di autonomo non hanno niente, hanno preso 3 strade diverse. Di seguito, la lista con cui si è candidato, il nome del consigliere, e in quale partito è transitato:
Autonoma Saccense Angelo Carlino FLI
Autonoma Saccense Paolo Gulotta API
Autonoma Saccense Gioacchino Settecasi PID
Poi c'era la lista "La tua sciacca", ed è il caso di dire che, come nelle favole, c'era... adesso
La Tua Sciacca Fiorino Francesco PD
La Tua Sciacca Montalbano Mario PD
La Tua Sciacca Michele Patti INDIPENDENTE
La Tua Sciacca Domenico Sandullo LEALI X SCIACCA
Poi avevamo "impegno comune", ed in effetti l'impegno è rimasto comune, ma indirizzato nel passare tutti al PD.
Impegno Comune Coco Giuseppe PD
Impegno Comune Paolo Mandracchia PD
Impegno Comune Enzo Sabella PD
Infine c'erano i Cusumano-dipendenti, quelli che erano democratici e liberi e che poi sono passati in massa al Pd e adesso, come novelli ape maia, seguendo  Nuccio Cusumano sono passati all'API. E sono:
Liberi e Democratici Filippo Bellanca API
Liberi e Democratici Simone Di Paola API
Liberi e Democratici Gianfranco Vecchio API
Liberi e Democratici Giuseppe Ambrogio API
Liberi e Democratici Maurizio Grisafi API
Insomma, a conti fatti, a parte Sandullo e Patti, si sono tutti accasati in qualche partito politico con questo o quel referente. Delle liste civiche nessuna traccia. Insomma, il cittadino che ha votato i consiglieri, convinto di votare per un nuovo modo di fare politica, adesso si ritrova con tuttti i partiti politici, grandi e piccoli all'interno del consiglio comunale. Come dire, una civile presa in giro
Meno scilipotiani chi si è candidato in un partito. Quelli del Pdl, a parte Silvio Caracappa che è passato con Forza del sud sono rimasti tutti al loro posto. I due dell'UDC, Nicola Assenzo e Agostino Friscia sono passati al FLI, Pippo Turco da Di Mauro è passato con Di Pietro e Mariella Campo da Forza Sciacca all'MPA di Di Mauro.
Insomma, in un paese normale ci sarebbero le condizioni per le dimissioni di massa. Perché il cittadino non ha votato né per Rutelli, né per Fini né tanto meno per i partiti tradizionali, anzi, ha bocciato la coalizione formata dai partiti ufficiali. 
Il fatto è che tutti, ma proprio tutti, con il passaggio a questo o quel partito, sperano che un posticino, un incarico, una consulenza, prima o poi la beccano! Senza contare quelli che, chi vince vince, una consulenza la beccano sempre.
Che tristezza!!

lunedì 24 ottobre 2011

LA DOMENICA SPORTIVA DI GNOCCHI

Una volta, molto tempo fa, aspettavo la Domenica Sportiva per rivedere i gol del campionato di calcio. Da un po' di tempo a questa parte preferisco evitarmi questo programma. I motivi sono essenzialmente due:
1) La presentatrice Paola Ferrari. Odio i suoi eee.. aaa fra una parola e l'altra. " Vediamo.. eee la partita aaa " continuati, per tutta la durata della trasmissione. Un'agonia!!!
2) Gene Gnocchi. I suoi tentativi di far ridere con domande agli ospiti, sono patetici. Mi dà l'impressione del poveraccio che non sa cosa dire, di quel soggetto che soffre del complesso di inferiorità e cerca in tutti i modi di mettersi in mostra cercando la "battuta" ad effetto. Ricordo ancora la domanda a Luis Enrique: "Può dichiarare che la pubblicità di Totti fa cagare?" Il tecnico, che viene dalla Spagna, e non sapeva che quello era un comico, non riusciva a decidersi se mettersi a piangere o ridere, ma sicuramente era convinto di aver sbagliato programma. Io invece, che conoscevo Gnocchi, piangevo disperatamente e, devo ammetterlo... ho pensato "ma che domande fa sto cretino?"
 Battute vecchie, comicità d'altri tempi, Gnocchi col passare del tempo non ha saputo rinnovarsi, si presenta sempre con quel suo sorrisino ebete, ridendo prima ancora della battuta per far capire che... "adesso faccio la battuta divertente". Una di quelle che non andava di moda neppure quando era di moda. E allora mi chiedo: è possibile pagare un soggetto per eccesso di stupidità?
E soprattutto: è possibile avere un programma sportivo in cui non ci sia il comico disoccupato di turno che ci uccide con le sue battute idiote?

venerdì 14 ottobre 2011

SOLIDARIETA' A FELICE CROSTA

L'ex direttore dell'Agenzia regionale per i rifiuti, Felice Crosta, non potra' incassare la pensione d'oro da mezzo milione di euro l'anno che gli era stata accordata dalla Regione siciliana, ma deve accontentarsi dei 219 mila euro lordi che l'amministrazione gli ha gia' riconosciuto come ex dirigente, la carica che ricopriva prima di essere posto fuori ruolo per dirigere l'Agenzia. Lo ha sancito la sezione giurisdizionale d'appello della Corte dei conti, ribaltando la sentenza di I grado . A Felice Crosta voglio esprimere tutta la mia solidarietà di lavoratore, e credo che tutti i lavoratori, anche gli LSU, sebbene guadagnino 400 euro al mese, e dovranno lavorare 547 mesi per arrivare a coprire la somma che Crosta percepirà (ovvero 45 anni di lavoro), dovrebbero farlo, perché non si possono togliere i soldi della pensione.

giovedì 6 ottobre 2011

EMERGENZA CARCERI? REGALA UN LIBRO AL DETENUTO!

La Provincia Regionale di Agrigento ha donato alcune opere letterarie alla Casa Circondariale di Agrigento. Sono 77 volumi facenti parte del patrimonio documentale dell'Ente, libri, DVD e pubblicazioni varie, che andranno ad arricchire la biblioteca della struttura carceraria. L'iniziativa, ideata  dal Presidente della Provincia Eugenio D'Orsi, si è concretizzata grazie alla disponibilità del Direttore del carcere di Agrigento Giuseppe Russo.
Un progetto che il Presidente D'Orsi ha sintetizzato così “In  Italia  stiamo vivendo un momento di emergenza carceri. I detenuti vivono un forte disagio dovuto al sovraffollamento delle strutture. Con questo gesto  speriamo di poter contribuire a regalare un momento di relax ai detenuti, favorendo la crescita culturale degli stessi e la loro formazione per un futuro reinserimento sociale”.
Ora, fermo restando che l'iniziativa è lodevole, mi sembra veramente fuori luogo la motivazione. O D'Orsi non sapeva cosa scrivere, e questa dichiarazione è frutto del suo ufficio stampa, oppure bisognerà rivedere qualcosa nell'impostazione. Insomma, siamo in piena "emergenza carceri" i detenuti vivono un forte disagio dovuto al "sovraffollamento delle strutture" e D'orsi cosa fa? Gli regala un libro. Insomma... come a dire: non ci pensate, non fateci caso ai disagi, distraetevi, leggetevi un bel libro e fatevi una cultura!
Mi auguro, almeno, che in mezzo ai 77 volumi ci sia Peter Pan, che almeno serve a volare, o Alice nel paese delle meraviglie che servirebbe a sognare, o magari L'isola del tesoro, non si sa mai qualche detenuto vince un super enalotto. E magari in mezzo ai dvd una bella copia di Fuga da Alcatraz!

venerdì 23 settembre 2011

VERA LISTA DI POLITICI GAY NON DICHIARATI?

Ci sono anche un ministro e un presidente di Regione nell'elenco di dieci politici italiani omosessuali non dichiarati e omofobi, pubblicato stamattina da un blog, nell'ambito della prima operazione di web-outing mai avvenuta in Italia. Alcuni anche molto vicini al presidente del consiglio, Silvio Berlusconi. Gli autori dell'iniziativa, un gruppo di internauti anonimi presumibilmente residenti in un Paese estero, però non forniscono alcun tipo di prova o dimostrazione che avvalori la loro tesi. 

mercoledì 21 settembre 2011

GELA INTITOLA UNA VIA AD UN FAMOSO LATITANTE

Giovedì prossimo, 22 settembre, alle ore 11,30, una strada cittadina di Gela, in provincia di Agrigento,  sarà intitolata ad un famoso latitante Bettino Craxi che alla Camera dei Deputati il 3 luglio 1992, durante il discorso di fiducia al governo Amato I, non solo dichiarò di aver preso soldi illeciti per finanziare il suo partito, ma chiamò in correità tutto il Parlamento dichiarando «spergiuro» chi avesse negato di non averne fatto ricorso.
Naturalmente alla cerimonia saranno presenti gli ultimi socialisti rimasti in Italia e sull'isola, quegli ultimi Mohicani che cercano di preservarsi dall'estinzione. La figlia del leader socialista, Stefania, sottosegretario di Stato agli Esteri e presidente della Fondazione Craxi, il sindaco di Gela Angelo Fasulo, il segretario regionale del Psi Giovanni Palillo, il segretario cittadino Giovambattista Mauro, il capogruppo socialista al comune di Gela Piero Lo Nigro e l’ex ministro Salvo Andò. Dopo l’intitolazione il sottosegretario Craxi si recherà in Municipio per incontrare la giunta e il Consiglio comunale che, sicuramente saranno tutti sorridenti e magari, come discorso di benvenuto leggeranno le sentenze di condanna che, lo ricordiamo al sindaco Angelo Fasulo, sono queste:

Craxi è stato condannato con sentenza passata in giudicato a:
5 anni e 6 mesi per corruzione nel processo Eni-Sai;
4 anni e 6 mesi per finanziamento illecito per le mazzette della metropolitana milanese
Per tutti gli altri processi in cui era imputato (alcuni dei quali in secondo o in terzo grado di giudizio), è stata pronunciata sentenza di estinzione del reato a causa del decesso dell'imputato.
Fino a quel momento Craxi era stato condannato a:
4 anni e una multa di 20 miliardi di lire in primo grado per il caso All Iberian pena poi prescritta in appello il 26 ottobre1999
5 anni e 5 mesi in primo grado per tangenti Enel
5 anni e 9 mesi in appello per il conto protezione, sentenza poi annullata dalla Cassazione con rinvio il 15 giugno 1999;
3 anni in appello bis per il caso Enimont; e rinviato a giudizio il 25 marzo 1998 per i fondi neri Montedison e il 30 novembre 1998 per i fondi neri Eni.
Caro sindaco, per le nuove vie della città di Gela, può andare alla Caserma dei Carabinieri o dai magistrati per farsi dare l'elenco dei latitanti. Magari ne troverà qualcuno che abbia subito meno condanne e potrà intitolargli una piazza!
Sono veramente indignato!

martedì 13 settembre 2011

AMMAZZARE LA SUOCERA NON E' REATO


Troppo stress fa male, soprattutto agli altri. L'artigiano di Sarentino (Bolzano) che lo scorso autunno uccise a martellate la suocera era sotto tensione. Secondo il primo parere redatto dal perito Raimondo Venanzini, l'uomo era infatti temporaneamente incapace di intendere e di volere al momento dell'omicidio, proprio perché "stressato". L'udienza preliminare è stata aggiornata al prossimo 22 settembre e il pm Markus Mayr ha già annunciato che chiederà una nuova perizia psichiatrica.
Il giorno dell'omicidio l'assassino si trovava a casa della suocera dove stava svolgendo alcuni lavori. Durante un improvviso diverbio ha ucciso la donna colpendola ripetutamente con l'attrezzo con il quale stava lavorando. Subito dopo l'uomo era tornato a casa come se niente fosse, salvo poi costituirsil giorno seguente.
Secondo il perito, ascoltato oggi in udienza dal giudice Carlo Busato, l'omicida è una delle tante vittime dell'eccessivo stress, che provoca danni a sempre più persone. Il tutto senza però portare a una vera malattia che porti a una psicosi. Venanzini ha anche dichiarato che se avesse potuto effettuare prima dell'omicidio una perizia psichiatrica su di lui con molte probabilità "sarebbe emerso il rischio che l'uomo poteva esplodere".

TRIBUNALI MINORI. CHI NON VUOLE LA CHIUSURA?

Sarebbe opportuno conoscere il pensiero del segretario del Pdl, Angelino Alfano, sulla paventata chiusura del tribunale di Sciacca. E' quanto si legge in una nota a firma del segretario cittadino della camera del lavoro di Sciacca, Franco Zammuto. La chiusura del tribunale saccense– si legge nella nota della Cgil – comporterebbe anche un danno economico di rilevante portata per tutta la collettività della zona. La camera del lavoro di Sciacca – conclude Zammuto – si unisce al coro di quanti chiedono la permanenza della struttura giudiziaria, chiedendo di conoscere, inoltre, la posizione dell'ex guardasigilli Alfano. Ma chi sono quelli che, politicamente parlando, non vogliono la chiusura del tribunale di Sciacca? Fermo restando che la proposta di chiudere i tribunali minori arriva dal Governo, su questo tema non c'è nessuna opposizione. Anzi c'è la piena solidarietà di tutti. Basta ricordare un emendamento presentato dai senatori De Angelis (Api), Galioto (Udc), Nicola Rossi (Misto), Baldassarri (Fli), D’alia (Udc), Pistorio (Mpa) e Rutelli (Api) che recita testualmente: “Ai fini della riduzione della spesa pubblica e per migliorare l'organizzazione del servizio di giustizia, a decorrere dal 1º gennaio 2012 sono soppressi tutti i tribunali che alla data di entrata in vigore del presente decreto legge non hanno sede nelle città capoluogo di provincia e sono contestualmente istituiti tribunali provinciali in ogni città che alla data di entrata in vigore del presente decreto legge è capoluogo di provincia con competenza territoriale sull'intero territorio provinciale.
 Insomma, anche per l'opposizione è giusto chiudere i tribunali minori. E allora, non prendiamoci in giro. Invece di conoscere il pensiero di Alfano, sarebbe opportuno, a questo punto, conoscere il pensiero di tutti. 

lunedì 12 settembre 2011

CORTO MALTESE SBARCA A SCICLI

Domani, nella sala Alessi di palazzo d'Orleans, a Palermo, la mostra - evento "Hugo Pratt, I Luoghi dell'Avventura", prodotta dall'associazione Linea d'Arte e inserita nel Circuito del Mito.
Hugo Eugenio Pratt, nacque a Rimini il 15 giugno 1927 e morì a Losanna il 20 agosto 1995). Autore di fumetti, romanziere e saggista italiano, il suo Corto Maltese è uno dei più noti personaggi del fumetto italiano ed internazionale e Pratt è considerato uno dei più grandi autori di fumetti mondiali di tutti i tempi.
La mostra, in programma dal 16 settembre al 16 ottobre a Scicli, in provincia di Ragusa, sbarca in Sicilia direttamente da Parigi, dove e' stata ospitata sino al 21 agosto scorso alla Pinacotheque de Paris. 

giovedì 1 settembre 2011

IL TERZO POLO A FAVORE DELLA CHIUSURA DEI TRIBUNALI MINORI

La paventata chiusura dei Tribunali minori, e tra questi quello di Sciacca, sta diventando una realtà. Se ne è parlato molto nei giorni scorsi, con interventi e comunicati stampa a raffica e tutti, ma proprio tutti, erano contrari a questa soluzione prospettata dal Governo. Ma per parafrasare un antico detto popolare, molte volte si parla bene e si razzola male e tantissime volte sarebbe meglio tacere per evitare figuracce.


E’ di ieri sera infatti un emendamento presentato dai senatori De Angelis (Api), Galioto (Udc), Nicola Rossi (Misto), Baldassarri (Fli), D’alia (Udc), Pistorio (Mpa) e Rutelli (Api) che recita testualmente:

“Ai fini della riduzione della spesa pubblica e per ragioni di migliore organizzazione del servizio di giustizia le circoscrizioni giudiziarie sono modificate nei termini seguenti:

a decorrere dal 1º gennaio 2012 sono soppressi tutti i tribunali che alla data di entrata in vigore del presente decreto legge non hanno sede nelle città capoluogo di provincia e sono contestualmente istituiti tribunali provinciali in ogni città che alla data di entrata in vigore del presente decreto legge è capoluogo di provincia con competenza territoriale sull'intero territorio provinciale ad esclusione del Tribunale di Santa Maria Capua Vetere.

Insomma, i nostri senatori siciliani e l’Api di Nuccio Cusumano, chiedono a gran voce, con un emendamento presentato al Governo, e per risparmiare sulla spesa pubblica, la chiusura di tutti i Tribunali minori, compreso quello di Sciacca.

Ma se si risparmia sui conti pubblici, sicuramente la chiusura del Tribunale di Sciacca comporterebbe danni economici per la città e molti studi professionali sarebbero costretti a trasferirsi per mancanza di clientela, considerato che la gente preferirebbe risparmiare ed andare in uno studio professionale accanto alla sede del Tribunale. Una cosa è sicura, abbiamo letto tanti comunicati stampa di deputati e senatori contrari alla chiusura del Tribunale di Sciacca. Ma come dire, a Sciacca si chiacchiera, a Roma si fanno i fatti.

venerdì 19 agosto 2011

CARNEVALE ESTIVO? FACCIAMOLO ANCHE A NATALE


E così abbiamo anche il carnevale estivo. Quello che molti auspicavano da tempo è diventato realtà, certo con qualche piccolo aggiustamento rispetto all'edizione di febbraio. I dati positivi di questa iniziativa sono molti. Tanto per cominciare la festa in se e per se. Spostare il carnevale nel periodo estivo significa concentrare tutto in un solo mese, cartellone degli spettacoli estivi, festa della madonna e carnevale. Se si riuscisse a spostare anche la Pasqua, visto che cambia sempre data, sarebbe perfetto. 
Altro dato positivo è che non si corre il rischio di fare la crociata sul vino di peppe nappa e di polemizzare sull'aranciata, perché d'estate è preferibile una granita dello zio Aurelio, e terzo dato positivo, non fa freddo, non piove e a stare nudi nessuno ci fa caso.
Se la manifestazione avrà successo, come crediamo, suggeriamo all'assessore Michele Ferrara di usare il carro di carnevale anche nel periodo invernale, quando quelli dell'opposizione cominceranno a chiedere motizie degli spettacoli. Si potrebbe, per esempio fare arrivare Gesù Bambino sul carro di Ingenito tirato da due buoi con sottofondo musicale delle antiche serenate che cantano le canzoni natalizie a ritmo di samba, mentre Peppe nappa vestito da re magio distribuisce cucciddati e frutta martorana, e in Piazza Scandaliato vengono sistemati gli stand per lo schiticchio. 
Perché, diciamocelo francamente, siamo un paese di schiticchio e carnevale. Sarà per questo che è sempre mancato un assessore alla cultura, ma c'è sempre stato quello agli spettacoli?

martedì 12 luglio 2011

A SCIACCA UN DISOCCUPATO OGNI CINQUE ABITANTI

Il 48% dei cittadini siciliani considera peggiorata, negli ultimi tre anni, la situazione economica della propria famiglia. Sono appena 7 su 100 i pochi fortunati che possono dire migliorato il proprio tenore di vita nell’ultimo triennio.
È quanto emerge da un’indagine, condotta dall’Istituto Nazionale di Ricerche Demopolis, che rivela nell’Isola un progressivo impoverimento della classe media a reddito fisso. Sono infatti sempre di più, in Sicilia, le famiglie che faticano ad “arrivare alla fine del mese”: la crisi economica, l’aumento del costo della vita e l’assenza di concrete prospettive di lavoro per le nuove generazioni rappresentano una vera e propria emergenza sociale, i cui effetti appaiono solo attenuati dal ricorso, sempre più diffuso, a risparmi precedentemente accumulati.
Il 58% dei siciliani va alla ricerca di beni in saldo o di punti vendita più economici per l’abbigliamento. La maggioranza assoluta afferma di aver ridimensionato le spese per il tempo libero ed i pasti fuori casa; ma aumenta anche, per il 51%, la tendenza all’acquisto di prodotti alimentari più economici o in discount. Si accorciano ulteriormente i giorni di vacanza. Ma chi sono nell’Isola i “nuovi poveri”? Secondo la fotografia scattata dall’Istituto Demopolis, sono oggi in difficoltà soprattutto i nuclei familiari monoreddito con figli, e gli anziani con pensioni minime o sociali; in una situazione di debolezza appaiono pure i disoccupati e le giovani famiglie, spesso con un lavoro precario e senza immobili di proprietà.
A Sciacca la situazione è abbastanza grave. Secondo i dati fornitici dall'Ufficio di collocamento, i disoccupati iscritti nelle liste sono 8921, di cui 4415 donne e 4506 uomini. Se teniamo conto che a Sciacca siamo 40.000 risulta che in città c'è un disoccupato ogni cinque abitanti.
Facendo una distinzione per fascia d'età. Sono ben 3831 i disoccupati con meno di 30 anni, 3015 quelli fino a 40 anni e 2085 i disoccupati saccensi che hanno superato i 40 anni. Insomma, serve una politica comunale seria e possibilmente che non si fermi al rifacimento dei marciapiedi ma che aiuti i giovani a crearsi una famiglia.

IL GIORNALE DI SALLUSTI PUBBLICA UNA INCHIESTA SUL BELICE

Ancora un attacco agli sprechi del terremoto nel belice. Stavolta, dopo la Repubblica e lo scorso anno Il corriere della sera, a puntare l'indice è stato un reportage pubblicato sul quotidiano “Il giornale”. Tre pagine, con tanto di titolo in copertina che recita: “Ecco dove buttano i nostri soldi” firmato dal vice direttore Nicola Porro. E all'interno due pagine, con foto in bianco e nero di un vecchio su un asino e il titolo “Il terremoto che ci svuota le tasche” firmato da Gian Maria De Francesco
Per la ricostruzione del terremoto del Belice del gennaio 1968 , si legge nell'articolo, lo Stato italiano nel corso degli undici anni successivi aveva speso 900 miliardi delle vecchie lire che rivalutate in euro attuali ammonterebbero a circa 5,8 miliardi. Un intervento talmente massiccio che a ventiquattro anni di distanza nel gennaio 1992 circa 1.500 famiglie vivevano ancora nelle baraccopoli. E oggi?
Ogni anno il Tesoro si fa carico per oltre 10 milioni di euro dell’estinzione dei mutui relativi al sisma che colpì le province di Agrigento, Palermo e Trapani. Altri 2,5 milioni arrivano invece dal ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti. Il giornalista poi si permette di fare l'ironico e scrive che, siccome 43 anni sono un periodo troppo breve per completare un’opera di ricostruzione vi sono specifici stanziamenti in bilancio: due milioni per il completamento degli interventi e 507.026 euro per le opere di urbanizzazione primaria. Insomma, 25 miliardi delle vecchie lire per un evento così remoto. Le nostre tasse, scrive il giornalista, servono anche a questo.


sabato 2 luglio 2011

UNA LETTERA DA AGRIGENTO SUL CASO EMANUELA ORLANDI

“In data odierna presso i nostri uffici di Villorba, in provincia di Treviso – dichiara Mario Tricarico, direttore editoriale di Edizioni Anordest - abbiamo ricevuta una busta timbrata dalla Sicilia (Palermo) contenente una lettera firmata da tal 'Kate S. Boards', espressamente indicato come “nome fittizio”, del quale si riporta anche un indirizzo di Agrigento. Il testo fa riferimento al gruppo Phoenix, che nei mesi successivi alla scomparsa di Emanuela Orlandi lasciò cinque messaggi ad alto contenuto intimidatorio in alcune chiese romane”.
Il direttore editoriale A nord est ha recentemente pubblicato il libro 'Mia sorella Emanuela' scritto dal giornalista Fabrizio Peronaci e da Pietro Orlandi, e per la prima volta dopo 28 anni il famoso gruppo Phoenix è stato identificato in ambienti del Sisde, come da rivelazioni del fratello di Emanuela contenute nel volume. Fu un agente segreto che era in costante contatto con la famiglia a confessare la reale identità del gruppo”.
La casa editrice Edizioni Anordest mette fin da subito a disposizione degli organi inquirenti la lettera ricevuta. Quanto al contenuto del testo, il sedicente Kate S. Boards, dall’analisi di alcune espressioni dei comunicati di Phoenix (“irregolare obbedienza”), avvalora la pista “massonica- esoterica” sia per il caso Orlandi sia per la scomparsa di Mirella Gregori (un’altra ragazzina quindicenne scomparsa a Roma, sempre nel 1983). 
 In un altro passaggio fa riferimento a una rivendicazione del rapimento firmata “Dragan”, con uno scritto trovato assieme a 4 sassolini in una busta gialla a Roma. Infine, un secco invito: “Fatelo sapere a chi di dovere”. 

giovedì 23 giugno 2011

CAPODICASA, FALLICA, MESSINA... E...MOZIONATEVI!

Durante l'iter del DL Sviluppo, il deputato del Pdl Giuseppe Marinello, che oltretutto era relatore, aveva sollevato il problema "Lampedusa" dichiarando che ci voleva un provvedimento ad hoc. Questa la dichiarazione di Marinello: "Stiamo interloquendo con il Governo per trovare comunque una soluzione che passi anche attraverso una riformulazione delle proposte emendative che possono essere presentate dai relatori o dal Governo stesso. Altrimenti - ha concluso il relatore in commissione Bilancio - non resta che la strada di un immediato provvedimento di emergenza, una ordinanza della Protezione civile che dovrebbe essere sostenuta da tutti".
Adesso il Governo ha dato una risposta per Lampedusa e... i vari deputati hanno allertato i loro uffici stampa per scrivere comunicati. Naturalmente, prendendosi il merito della questione. Ecco alcuni esempi:

“Aver approvato delle mozioni che impegnano il Governo ad intervenire per l’emergenza di Lampedusa è un importante risultato”. Lo dice Angelo Capodicasa, deputato del Partito Democratico, commentando l’approvazione, all’unanimità, alla Camera della mozione del Pd con che impegna il Governo “a predisporre in tempi rapidi iniziative di rilancio e di sostegno all’economia di Lampedusa”.

La Camera dei deputati ha approvato all’unanimità la mozione, presentata dal parlamentare di Forza del Sud Pippo Fallica, per garantire esenzioni fiscali in favore di Lampedusa.
Illustrando il testo all’Aula, il parlamentare siciliano del movimento arancione ha invitato il Governo ad “ottemperare nel più breve tempo possibile alle richieste contenute nella mozione, che è un atto formale che impegna l’esecutivo.



“E’ stata approvata la nostra mozione che chiede interventi urgenti di natura tributaria e contributiva e investimenti nel settore turistico per l’isola di Lampedusa. I danni per un’isola come Lampedusa, che vive di turismo estivo, sono di una gravità straordinaria. Le stime parlano di una perdita di 42 mila presenze, che potrebbero arrivare anche a 84 mila a fine stagione, con un calo, rispetto ai flussi turistici ordinari, di oltre l'80 per cento”. Lo afferma il deputato Ignazio Messina, capogruppo IdV
 Lo devo ammettere! Mi viene da ridere!

mercoledì 15 giugno 2011

AHI AHI AHI CARMELO... MA CHE MI COMBINI?

Determinazione del Sindaco n. 29 del 31.05.2011. - Soggetto percettore: Dott. Giuseppe Maria Sgrò. – Oggetto dell’incarico: Conferimento incarico esperto ex art. 14 L.R n.7/1992 in materia di informazione e comunicazione. – Compenso previsto per un bimestre: euro 2.000,00 (duemila,00)
Ahi ahi ahi Carmelo, ma che combini? Prima dichiari a tutto il mondo, con comunicati stampa, notizie via web, conferenze, dichiarazioni spontanee etc etc che i tuoi consulenti saranno solo a titolo gratuito, e poi cominci a pagare? Un po' di coerenza! Sennò il buon Angelo Renda segretario del locale Circolo di Sinistra Ecologia Libertà ti bacchetta e anche di brutto!
Il primo cittadino riberese Carmelo Pace lo aveva ripetuto, più volte e pubblicamente, che l’esercizio della consulenza a favore del comune da parte di privati del luogo sarebbe stata solo ed esclusivamente a titolo gratuito. L’ultima volta fu a fine anno 2010, quando un comunicato dell’Ufficio di Gabinetto del Sindaco, con toni euforici ed esaltanti, ribadiva che intenteva affidare l’incarico di consulenti a titolo gratuito, a sette soggetti, in possesso di idonei requisiti. Il fine era quello di ricevere una collaborazione volontaria e gratuita in diversi settori giudicati prioritari come quello della comunicazione. Veniva esplicitato nell’avviso pubblico, che il criterio della selezione mirava a dare “spazio e nuove opportunità” ai numerosi giovani. Il sindaco si augurava, altresì, che dal bando selettivo per titoli i fortunati e futuri consulenti fossero principalmente: “giovani, preparati, con tanta voglia di fare e desiderosi di spendersi per la città di Ribera”. Ai primi di Marzo scrive Angelo Renda Segretario di SEL, i sette nuovi consulente a titolo gratuito, venivano ricevuti con una solenne e calorosa cerimonia nell’accogliente e colorita “Sala dei Sindaci”. Erano stati scelti non per caso, ma in seguito alla valutazione del curriculum vitae, su un totale di ventidue soggetti che avevano partecipato allo specifico bando pubblico. Quella che abbiamo appreso in questi giorni, scrive Renda, è una notizia grave che mina sin dalle basi i più elementari canoni del buon senso. Illogica per ciò che era stato detto e fatto in precedenza. Un comportamento amministrativo irrispettoso, evidenzia nella nota Angelo Renda, perché è uno schiaffo morale, una presa in giro, una umiliazione per gli altri sei cittadini collaboratori a costo zero. Forse non viene avvertito, ma “per un pugno di euro” si va a mortificare lo stesso soggetto che ha ricevuto l’emolumento non previsto perché facente parte dei sette che avrebbero dovuto dare consulenza senza nulla ricevere! Ecco il provvedimento, un fulmine a ciel sereno: Determinazione del Sindaco n. 29 del 31.05.2011. - Soggetto percettore: Dott. Giuseppe Maria Sgrò. – Oggetto dell’incarico: Conferimento incarico esperto ex art. 14 L.R n.7/1992 in materia di informazione e comunicazione. – Compenso previsto per un bimestre: euro 2.000,00 (duemila,00).- I nostri amministratori, ancora una volta sostiene nella nota Angelo Renda, sono stati i protagonisti di una doppiezza trasferita in una finzione scenica dei cosiddetti “veri politici navigati”. Essi sono gli attori di una commedia, di un film, di una sceneggiata teatrale già vista, già miseramente consumata! 

lunedì 13 giugno 2011

IL GIALLO DELLA MOZIONE DI SFIDUCIA CONTRO D'ORSI

Totò Scozzari

Giallo alla provincia regionale di Agrigento che vede coinvolti il gruppo consiliare del Movimento per l’Autonomia in Consiglio Provinciale, composto da Totò Scozzari (capogruppo), Pino Quartararo, Gaetano Militello, Ignazio Tavormina, Davide Gentile, Calogero Martello e Giuseppe Terrazzino, e il presidente della Provincia Eugenio D'Orsi. Il primo comunicato stampa arriva nelle redazioni giornalistiche della provincia alle ore 13 e 14 minuti e, considerato quello che succede ad Agrigento, dove D'Orsi azzera le sue giunte ad ogni cambio di vento dei suoi referenti politici, la notizia ha del clamoroso. Nella nosta si legge che i consiglieri provinciali dell'MPA “sono pronti anche a firmare il documento di sfiducia nei confronti del Presidente della Provincia Regionale di Agrigento”
Insomma l'MPA contro il suo stesso massimo rappresentante provinciale. Nella nota, il capogruppo Totò Scozzari va oltre, e dichiara che: “Se il problema è la persona del Presidente D’Orsi, noi del Mpa siamo pronti a firmare il documento di sfiducia, ma solo dopo aver dato vita in Consiglio Provinciale, ad un serrato e leale dibattito politico...”
Insomma, per Scozzari, “ si apra un dibattito politico in Consiglio” e si augura che il Presidente Buscemi prima che l’Mpa firmi la mozione di sfiducia al Presidente D’Orsi, rassegni anche lui le proprie dimissioni dalla carica”. Poi tutta una serie di dichiarazioni contro questo e quell'altro, ma la notizia è: se il problema è D'Orsi, l'MPA firma la mozione di sfiducia.
Tutto fatto? Ma quando mai! Alle 14.53 arriva il contrordine compagni! un altro comunicato nel quale si legge: Si prega gentilmente di BLOCCARE la pubblicazione del comunicato stampa "Mpa: se l'ostacolo è D'Orsi firmeremo la sfiducia. Scozzari, ma dopo un dibattito politico in Consiglio.
La domanda è: chi ha tirato le orecchie al buon Totò Scozzari che si era avventato in dichiarazioni di sfiducia contro il presidente D'Orsi? E' stato Di Mauro o addirittura Lombardo? Sicuramente i capoccioni palermitani dell'MPA l'avranno chiamato al telefono e gli avranno detto: “A Totò, già abbiamo problemi alla regione, ma che cazzo scrivi? Ma come ti è venuta in mente una cosa del genere?” Oppure, dopo un'ora di riflessione è stato un auto-ripensamento?  E' vero che a pensar male si fa peccato... 

lunedì 6 giugno 2011

LO SCILIPOTI CONFUSO!

"I valori essenziali della nostra Patria potrebbero essere contaminati da quella parte di politici di estrema sinistra interessati a prendere, per un uso improprio, il potere dello Stato". Lo ha dichiarato il segretario politico del Movimento di Responsabilità Nazionale Domenico Scilipoti, nel corso di un comizio pubblico a Segesta, dove ha difeso l'indifendibile scelta di voto del 14 dicembre 2010 (ancora si ricorda i fischi). Scilipoti, ovvero l'ex parlamentare eletto nell'Italia dei Valori (ovvero a sinistra) e poi cambiato in corsa lo schieramento insieme ad altri che si sono inventati questo sedicente “Movimento responsabile” (di cosa? Chi te l'ha chiesto? Non certo i tuoi elettori!) per fare un favore a Berlusconi, adesso parla di Valori universali e si rivolge persino a Dio. Nel suo comizio infatti, ha sottolineato la necessità di riproporre determinati valori. "Dobbiamo rinforzare l'idea di Dio come forza aggregante universale...” (come a dire che Scilipoti, colpito dalla figura di Giuda, ha tradito il suo partito e adesso si pente?)
Scilipoti... caro conterraneo. Mi sa che sei più confuso che persuaso!

venerdì 3 giugno 2011

UNA SCAPPATELLA A 12 EURO

Ma non è che questi della RYANAIR sono Comunisti? E poi, che è questa bassa insinuazione sulle scappatelle (a 12 euro) con la foto del presidente Berlusconi?
I comunisti ci assediano, non solo via terra, adesso anche dall'aria!

PICCOLO QUESITO... CHI CI RICORDA?

Vorrei proporre un piccolo quesito. Leggendo queste poche righe, la descrizione di quello che avviene vi ricorda qualcosa?

 Sapete qual è la cosa più buffa che un uomo può fare? Finanziare la costruzione di una mongolfiera e chiedere a qualcuno di andarsene in giro per il mondo per poi descriverglielo. Johann, che avevo conosciuto quando abitava a Lipsia, fece questo. Illustrò la sua idea ad un suo amico, un certo Giannozzo, un briccone patentato che aveva conosciuto anni addietro durante lo svolgimento di un processo nella città di Abdera. Ovviamente il tizio non se lo fece ripetere due volte, e in una bella giornata di primavera buttò la zavorra e si librò in aria. Oltre alla mongolfiera fornì al suo aeronauta un piccolo corno da postiglione, un binocolo da guerra e un quaderno dove annotare tutto quello che ritenesse utile: come un diario di bordo. D'altronde, sebbene l'idea di girare il mondo in mongolfiera gli sembrasse strana, sicuramente non superava in assurdità quello che era accaduto agli Abderiti. E poi, vuoi mettere la gioia ineffabile di essere una specie di fantasma?
Ma forse è meglio che vi racconti tutto dall’inizio.
Johann e sua moglie Karoline abitavano a Bayreuth. Più che abitare diciamo che si erano ritirati in quella piccola città sul ramo rosso del Meno dopo la morte del loro unico figlio. Capirete che quella, per loro, era stata una grande perdita. Quando arrivai mi accolse Karoline perché il mio amico, ormai cieco, passava gran parte della giornata seduto sulla sua sedia a dondolo davanti al camino. La prima cosa che notai entrando fu la gran quantità di maiolica e ceramica disseminata per la casa. Sul camino, negli scaffali della libreria, sul tavolo, persino poggiate per terra. Mi disse che le aveva comprate in una fabbrica del paese e pregò Karoline di mostrarmi una serie di pezzi dipinti da un certo Lowenfinck, messi in bella mostra sul camino. Doveva essere un pittore famoso, perché Johann ne era particolarmente orgoglioso. E poggiati su un grande tavolo al centro della stanza c'erano vasi e candelieri con decorazioni cinesi. Alcuni di essi mostravano intrecci e giochi pittorici di notevole fattura. Bevemmo un the in una di quelle tazze di ceramica colorata e venni a sapere del viaggio di Giannozzo.
E’ proprio vero, mi disse mostrandomi un vecchio quaderno con la copertina nera che teneva sulle gambe, visti dall’alto, la nostra opinione sulle cose e su noi stessi, cambia. Le differenze svaniscono, diventiamo piccole formiche. Secondo quanto aveva scritto Giannozzo nel suo diario, che Johann aveva ascoltato tante volte dalla calda voce di sua moglie e che ormai conosceva a memoria, le nostre città, per chi vede dall’alto, appaiono come banchi di ostriche abitate da figurine, e noi siamo semplici comparse in una rappresentazione teatrale, provinciali senza spirito né religione. Presumo, aggiunse, che, mentre noi cerchiamo affannosamente di uscire dalla mediocrità, anche Dio ci vede così: piccoli e insignificanti. Questa considerazione lo rattristò, ma ancor di più lo rattristava la morte di Giannozzo che precipitò durante un temporale. Per lo schianto al suolo la mongolfiera prese fuoco. Lo ritrovarono poco distante con il viso bruciato e gli arti spezzati, pare fosse quasi irriconoscibile. Ma per fortuna il diario si era salvato, e adesso se lo teneva stretto fra le mani. A trovare il corpo di Giannozzo fu un amico comune, tale Graul che conoscendo tutta la storia portò a Johann quello che lui stesso definì il giornale di bordo di Giannozzo.
-Il mio amico è veramente morto? Chiede Johann.
Graul annuì porgendogli il quaderno
-Raccontami cosa hai visto, era proprio lui?
E Graul raccontò. Il temporale infuriava in modo terribile e molto vicino a terra, precipitando giù dall’alto insieme al Reno. Io e alcuni altri sentimmo effettivamente un suono strano, non armonioso, isolato, tagliente, provenire dall’oscura volta delle nubi. Poi quest’ul-tima fu squarciata dal fragore di uno schianto. Poco lontano da noi volò giù su un prato il pallone sfracellato e la navicella che vi era appesa. Riconobbi immediatamente il mio caro amico. Il suo braccio destro e la bocca erano stazzati via, il corno in parte fuso, i suoi sopraccigli, un tempo così lunghi ed alti sopra gli occhi erano bruciati, spariti, la faccia aveva una smorfia di profonda rabbia; tutto il resto era intatto.
Johann prese il quaderno, ringraziò l’amico e scoppiò a piangere. Quel diario, che avrebbe letto e riletto mille volte, era l’unico ricordo del suo amico che volando a tremilacinquecento piedi di altezza, aveva scoperto dentro tutti i vari teatri della vita, contemporaneamente in attività e a sipario alzato, la bellezza del particolare. E aveva ammirato il salto dei cervi e dei caprioli e il volo dei falchi. E mi venne in mente il mio amico Jan. Anche lui, un tempo, prima che Alfonso partisse per la Spagna aveva visto il mondo dall'alto di una mongolfiera. Quel giorno capii che la vita è un continuo ripetersi di situazioni e di eventi. E che c'è sempre, per ogni cosa, una prospettiva diversa.
Johann continuava a sorseggiare il suo the. E mi invitò a rimanere per la notte.
-Ti voglio raccontare cosa ho visto da cieco -mi disse, ed io non potei rifiutare.  

lunedì 30 maggio 2011

MA MASTELLA E' UNO CHE RIFLETTE PRIMA DI PARLARE?

Non vorremmo dire che Clemente Mastella parla a vanvera, che insomma sia uno di quelli che pur di apparire con un trafiletto su un giornale dica la prima cosa che gli passa per la mente senza riflettere. Conosciamo il buon Clemente come un politico riflessivo.

Esponente della Democrazia Cristiana, è stato molto "riflessivo" quando si è improvvisato fondatore di alcuni partiti come il Centro Cristiano Democratico (CCD), i Cristiani Democratici per la Repubblica (CDR), l'Unione Democratica per la Repubblica (UDR) e infine l'UDEUR, con cui ha caratterizzato la sua storia politica negli anni Duemila. Attualmente è segretario nazionale dei Popolari per il Sud. Insomma politicamente riflette parecchio e cambia... parecchio.
Non fu abbastanza riflessivo nella scelta dei suoi collaboratori all'Udeur se è vero che nel 2000 quando, insieme a Salvatore Cuffaro, fu testimone di nozze del braccio destro di Bernardo Provenzano, Francesco Campanella, l'uomo che fornì a Provenzano i documenti falsi per andare in Francia a operarsi alla prostata. Campanella era il segretario dei giovani dell'UDEUR.
E non è stato abbastanza riflessivo quando ha rilasciato questa dichiarazione riportata dai giornali. Clemè... lascia perdere!
 

IL PASSANTE FERROVIARIO DI PALERMO IN MANO ALLA MAFIA

La Direzione Investigativa Antimafia di Palermo, al termine di una complessa attività investigativa e di monitoraggio su eventuali condizionamenti mafiosi negli appalti,  in esecuzione dell’Ordinanza di Custodia Cautelare in Carcere, emessa in data 25 maggio 2011 dal G.I.P. del Tribunale di Palermo Riccardo Ricciardi, ha arrestato Andrea Impastato, di Cinisi (PA), 63 enne, pregiudicato mafioso, sorvegliato speciale, imprenditore edile nel settore del calcestruzzo, ritenuto responsabile di concorso esterno in associazione mafiosa, per avere gestito affari ed imprese nell’interesse degli esponenti di vertice dell’associazione mafiosa, tra i quali  Bernardo Provenzano e Salvatore Lo Piccolo, ottenendo, in tal modo, il sostegno per l’inserimento delle proprie società, operanti nel settore della produzione e della vendita del calcestruzzo, in alcuni tra i più importanti lavori pubblici svolti nelle zone della provincia di Palermo, controllate dagli esponenti mafiosi, tra i quali i lavori per il porto di Balestrate e quello per il cd. “passante ferroviario”, quest’ultimo assegnato ad un consorzio di imprese .
L’indagine sulla realizzazione del “passante ferroviario” di Palermo e sulle possibili infiltrazioni mafiose, iniziata alcuni anni fa, era scaturita da acquisizioni investigative emerse nell’ambito di un'altra attività di indagine. Successivamente, le risultanze investigative sono state supportate anche dal contenuto di un “pizzino” trovato nel covo del boss Bernardo Provenzano, al momento del suo arresto, avvenuto l’11 aprile 2006. In particolare, quello datato 25 febbraio 2006, la cui paternità è stata attribuita al capomafia Lo Piccolo Salvatore, all’epoca anch’egli latitante, in cui quest’ultimo informa il suo interlocutore Provenzano Bernardo dell’imminente partenza dei lavori per la realizzazione della metropolitana, invitandolo a fornire il nome di qualche imprenditore di sua conoscenza nella produzione e nella fornitura del calcestruzzo che sarebbe stato inserito nel consorzio che stava creando con Andrea Impastato: "..Lo informo, che siccome in breve (forse in aprile) dovrebbe iniziare la metropolitana che è un grosso lavoro e quindi le volevo chiedere che se le interessa qualche calcestruzzi di fare lavorare me lo faccia sapere che la inserisco nel consorziato che sto facendo con Andrea Impastato. In merito attendo sue notizie...
Effettivamente le indagini hanno consentito di evidenziare interessi convergenti di diverse “famiglie” mafiose della provincia palermitana, la cui sfera d’influenza ricadeva nei territori interessati dall’imponente opera.
Le intercettazioni sia telefoniche che ambientali, intercorse tanto tra il responsabile dell’associazione temporanea di imprese affidataria dei lavori e i suoi più stretti collaboratori, quanto tra gli stessi vertici di un’impresa ed il figlio dell’odierno arrestato, consentivano, non solo, di confermare la diretta partecipazione delle imprese riconducibili alla persona dell’Impastato Andrea nei lavori del passante ferroviario attraverso la fornitura del calcestruzzo nei diversi cantieri, che nel frattempo erano stati aperti lungo la tratta compresa tra Carini ed il quartiere di Brancaccio, ma altresì di evidenziare il ruolo di primaria importanza assunto da Impastato, il quale, nonostante fosse formalmente escluso dalla partecipazione ai predetti lavori, continuava ad essere costantemente aggiornato sull’evoluzione degli stessi dai familiari, nel corso degli incontri presso la sala colloqui della casa circondariale “Ucciardone” di Palermo, ove l’Impastato Andrea si trovava recluso in esecuzione di condanna, emessa nei suoi confronti dalla Corte d’Appello di Palermo.
Da tali conversazioni è emerso lo stretto legame che si era venuto a creare tra il responsabile della associazione temporanea di imprese ed i titolari di due società, entrambe riconducibili alla famiglia Impastato.
Contatti, nella specie, estrinsecatisi nell’imposizione, da parte del responsabile del consorzio di imprese facente capo alla ditta appaltante, di una serie di direttive ai suoi collaboratori dirette a concedere delle priorità alle sopra menzionate società nella fornitura del calcestruzzo per la realizzazione dei lavori del “passante ferroviario”, mediante l’effettuazione di visite periodiche presso gli impianti di produzione del calcestruzzo delle predette società e le cave di estrazione dei materiali ad esse facenti capo, nonché mediante l’effettuazione di una serie di “pressioni” presso la Prefettura di Palermo, dirette ad ottenere le necessarie autorizzazioni ai lavori in capo alle sopra citate società, pur nella consapevolezza del fatto che la stessa Prefettura di Palermo aveva espressamente escluso una  di esse dalla partecipazione allo svolgimento dei lavori per la realizzazione dell’opera pubblica, in quanto uno dei due soci, l’odierno arrestato Impastato Andrea, era gravato da una sentenza di condanna divenuta irrevocabile per il reato di concorso esterno in associazione mafiosa.
Nell’ambito della medesima indagine sul “passante ferroviario di Palermo”, mediante intercettazioni telefoniche e ambientali, sono stati acquisiti elementi di prova a carico di Domenico D’amico, di anni 61, palermitano,  condannato con sentenza definitiva dalla Corte d’Appello di Palermo del 12 luglio 2004 per il delitto di cui all’art. 416bis c.p.,  per il delitto di trasferimento fraudolento di valori aggravato in concorso ( art. 110 c.p., 12 quinquies legge 7 agosto 1992 n°356, aggravato dall’art. 7 del d.l. n°152/1991), per avere attribuito prima al fratello Marcello D’amico (deceduto) e poi ai nipoti Salvatore Dimino e Ivana Dimino, la titolarità delle quote di partecipazione del capitale sociale di una società, avente sede in Palermo, in realtà di sua pertinenza, ponendo in essere tale comportamento al fine di eludere le disposizioni di legge in materia di misure di prevenzione patrimoniali ed al fine di favorire l’associazione mafiosa denominata “Cosa Nostra”.
 Dalle intercettazioni telefoniche e ambientali è emersa chiaramente la riconducibilità e l’effettiva gestione della società da parte del D’amico.  
Le indagini, sono state coordinate dal Procuratore Agg. presso la Direzione Distrettuale Antimafia di Palermo Dr. Antonio Ingroia, e dai Sostituti Procuratori Dr. Gaetano Paci e Dr. Francesco Del Bene.

venerdì 20 maggio 2011

VIVIANI NON SI DIMETTE. E VENTURI SI CHIEDE: MA CHE FANNO QUELLI DEL SERVIZIO 5

MARCO VENTURI

Dopo l’ispezione disposta dall’assessore regionale alle Attività Produttive Marco Venturi si era sparsa voce che il consigliere in pectore della Camera di Commercio di Agrigento, l'ex vice sindaco di Menfi ed ex sindacalista (e altri ex) Riccardo Viviani si era dimesso. In verità Viviani non solo non si è dimesso, ma ha dichiarato che querelerà per diffamazione Arnone e che avrà un incontro proprio con Venturi. Riccardo Viviani, proprio il giorno delle nomine, era stato accusato dal consigliere comunale del PD di Agrigento, Giuseppe Arnone, di essere coinvolto in un procedimento penale a danno proprio della Camera di Commercio. Procedimento che lo aveva portato alla condanna di 3 anni. "Nel solco del rispetto della legalità e dei principi di trasparenza che contraddistingue il mio operato -aveva dichiarato il presidente della camera di Commercio agrigentina Vittorio Messina- ho invitato il neo consigliere Riccardo Viviani a non insediarsi"
La storia raccontata da Arnone è questa: Viviani tempo addietro era stato nominato Presidente di una Azienda Speciale della Camera di Commercio, l’Azienda per i Porti, e secondo quanto emerso, aveva dotato l’Azienda di un conto corrente bancario della Camera di Commercio, ma secondo gli inquirenti, aveva in parte versato queste somme nel suo conto corrente personale ed in parte le aveva utilizzate emettendo assegni per pagare esigenze personali. Il tutto per 24 mila euro. Viviani quindi era stato accusato di peculato  finito sotto processo al Tribunale di Agrigento e condannato a 3 anni. Ma Viviani stesso replica a queste accuse dicendosi sicuro di dimostrare la propria estraneità ai fatti e che, la Corte dei Conti aveva archiviato il caso non riscontrando nessun danno erariale. Quindi era stato nominato da qualche organizzazione, ente o associazione agricola a presentarlo per far parte del consiglio generale della Camera di Commercio. Ovvero per far parte dello stesso Ente che, secondo Arnone, aveva derubato, ma che secondo Viviani non era vero.
L'assessore regionale Marco Venturi aveva chiesto chiarimenti anche al direttore generale del dipartimento Attività Produttive. "Il servizio 5 - aveva affermato l'assessore Venturi - era a conoscenza del procedimento penale pendente nei confronti del consigliere camerale fin dal giugno del 2009. Appare del tutto inaccettabile che su un argomento così delicato, cioè la ricandidatura di un soggetto con carichi penali pendenti, il servizio non sia intervenuto per quanto di sua competenza, né abbia informato il sottoscritto".
Alla prossima puntata!

giovedì 19 maggio 2011

L'ASSIOMA PEDOFILO DI DON RICCARDO

Consumava tre, quattro grammi al giorno di cocaina. Don Riccardo Seppia, il parroco ligure finito in carcere per cessione di stupefacenti e per abusi sessuali, era schiavo della polvere bianca. Che gli richiedeva una spesa di 300 euro al giorno circa per il rifornimento. La comprava per sè e per offrirla ai ragazzi che invitava nei suoi appuntamenti morbosi.
I suoi pusher pare fossero tre, tutti italiani. A loro chiedeva di procurargli sia la droga sia i bambini. Adesso si tratta di capire dove don Riccardo trovava tutti quei soldi. Il suo stipendio da sacerdote era di 1.200 euro. Dove trovava il resto? I suoi conti correnti e le sue ricchezze personali sono ora al vaglio dei Nas di Milano. Con il passare delle ore, e con l'emergere dei dettagli della doppia vita del prete, ci si chiede come in Curia non si fossero mai accorti di niente. 
 Vuoi vedere che l'insana abitudine di drogarsi è cominciata proprio in chiesa sniffando l'incenso, e che a farlo diventare pedofilo è stato qualche film sulla rivoluzione sessuale proiettato in Oratorio? Magari "Marcellino pane e vino"!

martedì 17 maggio 2011

MICHELE CIMINO E LE "SPARATE" POST ELETTORALI

Comunicato Stampa (17/05/2011)
"Se avessimo fatto una lista Forza del Sud a Milano forse la Moratti sarebbe diventata sindaco subito."A dirlo e' Michele Cimino, deputato regionale e vice coordinatore di Forza del Sud. "Sicuramente e' ora di far conoscere il partito sia a Milano che a Torino, continua Cimino, citta' che devono molto  ai cervelli e al lavoro dei meridionali. Inoltre  mi sento di affermare che  a Milano Berlusconi non solo non ha perso ma ha salvato una campagna elettorale compromessa dalla arroganza della Lega e dalla supponenza della Moratti .
Un dato ormai e' certo che il popolo del Sud ha capito che ora c'e un partito che lo difende e che c'e una classe politica che si impegna a dimostrare che il sud e' una risorsa per l' Italia e non un problema e che a testa alta chiede al governo nazionale  quello che spetta e che da anni viene usurpato o meglio derubato dalle regioni del nord." Conclude Cimino.

 Sul comunicato stampa non voglio entrare in merito... mi vien troppo da ridere! Posso solo aggiungere, a parziale risarcimento del danno che subisce chiunque legga queste dichiarazioni, una frase presa a prestito da Erasmo da Rotterdam e dal suo Elogio della Follia quando La follia considera più modesto descriversi da sé che pagare gli adulatori per farsi lodare, come erano soliti fare i grandi sapienti: “chi non trova un altro che lo lodi, fa bene a lodarsi da sé”.
 

PINO MARINELLI "SFIDUCIA" IL SINDACO VITO BONO

Pino Marinelli, conduttore di un programma radiofonico su tele Radio Sciacca il lunedi mercoledi e venerdi, (Il rompiscatole è il suo programma domenicale) "sfiducia" il sindaco Vito Bono e ha inviato un esposto al Prefetto di Agrigento e alla Procura della Repubblica di Sciacca circa la incompatibilità della carica di sindaco e di medico della mutua.
Ecco il testo:
Nella “diretta televisiva” del Consiglio Comunale di Sciacca “Question Time” del 24 febbraio 2011- andata in onda su una emittente locale saccense- è stata presentata, dal Consigliere Comunale Giuseppe Turco, una “ interrogazione” sulla “incompatibilità” del Dr. Vito Bono a ricoprire la carica di Sindaco in quanto, anche medico del S.S.N, tutt’ora esercitante la professione come da lui stesso dichiarato in più e più occasioni. Essendo il sottoscritto un “opinionista radio televisivo” di una emittente locale di Sciacca, incuriosito, ho fatto una breve ricerca su internet e alla voce “incompatibilità Sindaco-Medico” è saltata fuori una Sentenza della Corte di Cassazione che dichiarava decaduto il Sindaco di Civitanova Marche, perché essendo medico della mutua risultava essere incompatibile con la carica di Sindaco.
Ma ho pensato anche che essendo il sindaco di Sciacca, Dr. Vito Bono, medico del S.S.N. in Sicilia, Regione a Statuto Speciale, potrebbe esercitare anche la professione di Medico oltre che quella di Sindaco, in base a qualche modifica o interpretazione della Legge Nazionale che disciplina l’argomento. Ebbene collegatomi con il sito della Regione Siciliana alla voce “indice delle FAQ”, cliccando sulla voce “incompatibilità” riporta quanto segue: "I dipendenti dell’USL e i professionisti convenzionati non possono ricoprire la carica di sindaco e di assessore del comune il cui territorio coincide con quello dell’USL nonchè del comune con popolazione superiore a 28500 abitanti che concorre a costituire l’USL dalla quale dipendono o sono convenzionati. Detta causa di incompatibilità non ha effetto se entro 10 giorni dalla data in cui diviene esecutiva la nomina abbiano chiesto di essere collocati in aspettativa. I professionisti convenzionati, entro il suddetto termine, devono cessare dalle funzioni che danno luogo alla incompatibilità. Di conseguenza, la convenzione rimane sospesa per la durata del mandato elettivo. (art.15, l.r.24/06/1986, n.31).
Interessante in merito, anche una nota esplicativa dell’ ANCI del 25 giugno del 2009.
Ora essendo la causa della incompatibilità “il continuare ad esercitare la professione di medico”, ed avendo, il Sindaco Vito Bono dichiarato nella seduta del Consiglio Comunale – Question Time di cui sopra, che lui continua ad esercitare la professione di medico del S.S.N., perché lo può fare in base alla Legge 154/81. Ma, data la vetustà della Legge 154/81 e la esplicita chiarezza della FAQ del 2009, della Regione Sicilia sopra riportata in merito alla incompatibilità, il sottoscritto, nutrendo fortissimi dubbi sulla questione, si rivolge a Lei Signor Prefetto per sapere se il Dr. Vito Bono può continuare ad essere sindaco di Sciacca e contemporaneamente medico della mutua.
Al Signor Procuratore della Repubblica, chiedo di appurare, nel caso fosse riscontrata l’incompatibilità, se vi siano stati dei danni economici ed erariali arrecati al S.S.N. e/o al Comune di Sciacca. Restando in attesa di un cortese iscontro, porgo, a Lei Signor Prefetto ed al Signor Procuratore della Repubblica, i miei migliori saluti.