giovedì 25 novembre 2010

DA PRENDERE A CALCI IN CULO!


Questa la dichiarazione di uno dei peggiori giornalisti della storia. Assodato il lecchinaggio al potere di questo pseudo giornalista che ricorda sempre più spesso il film "V per Vendetta" dove il Duce appare sul grande schermo e ordina ai capi della polizia, ai suoi portavoci e ai giornalisti cosa dire e cosa fare per il bene del popolo, a me sembra che questa dichiarazioni siano passibili di denuncia per Istigazione alla violenza. E con l'aggravante che è una istigazione alla violenza contro studenti che manifestano la propria indignazione contro un Ministro (la Gelmini) che, pur di uscire dall'anonimato si inventa una riforma fatta male, senza soldi e boicottata dal suo compagno di giochi Tremonti. Sembra che siano tutti alla ricerca di un posto nei libri di storia: ogni Ministro che arriva sente il bisogno di cambiare tutto. E questa è una autentica cazzata!
Ora, a parte il fatto che un giornalista, di una TV nazionale non dovrebbe permettersi commenti di nessun genere, ma essere al di fuori della mischia, considerato che mia figlia ha partecipato, e giustamente, alle manifestazioni, nel caso mai accadesse, che mia figlia tornasse a casa con un livido,  l'unico colpevole sarebbe questa specie di uomo asservito al potere per una paga da direttore di giornale. Che sia senza deontologia professionale lo sanno tutti (in Italia e all'estero) ma in una società civile, non si può permettere ad uno stronzo di andare in televisione e sparare cazzate e chiedere alla Polizia di picchiare gli studenti. Una vergogna nazionale!
Presumo che i pugni in testa, presi il giorno prima lo abbiamo rincoglionito più di quanto lo è solitamente, ma in ogni caso Mi arrogo il diritto, in virtù delle dichiarazioni fatte in diretta televisiva da Emilio Fede, che, direttamente o indirettamente potrebbe nuocere a mia figlia, che chiede solo di poter studiare tranquillamente, di prenderlo a calci in culo il giorno in cui ne avrò l'occasione!

COME SI DICE: E CHE IL SIGNORE CE LA MANDI BUONA!


Padre Davide Mordino, 37 anni, parroco della Basilica di San Calogero a Sciacca è stato già trasferito da alcuni mesi e sospeso dopo un processo voluto dalla gerarchia ecclesiale. Dopo le denunce di alcuni giovani parrocchiani è indagato dalla Procura di Palermo anche per induzione alla prostituzione minorile: avrebbe pagato fotografie e prestazioni sessuali con i soldi della parrocchia. Lui respinge tutte le accuse. 

La Chiesa l’ha già sospeso da qualche mese. Frate Davide Mordino, 37 anni, ormai ex parroco della Basilica di San Calogero, a Sciacca, è adesso indagato dalla Procura di Palermo. Le accuse sono gravi: pedopornografia e prostituzione minorile, reati che hanno fatto scattare la competenza distrettuale. 

Gli agenti del commissariato di Sciacca hanno perquisito le abitazioni del sacerdote, nell’Agrigentino e a Palermo. Un computer è stato sequestrato, e adesso si trova all’esame degli inquirenti, che stanno cercando riscontri alle accuse mosse da alcuni giovani della parrocchia di San Calogero. Proprio sulla base di queste denunce è scattata anche un’altra contestazione nei confronti di fra Davide, quella di appropriazione indebita: secondo la ricostruzione dell’accusa, il sacerdote si sarebbe impossessato di alcune somme della parrocchia per ottenere da un gruppo di minorenni foto e prestazioni sessuali.
Di certo, per il caso Sciacca, la Chiesa si è mossa con tempestività, sull’onda degli ultimi moniti di Papa Benedetto XVI. Il Terzo Ordine regolare dei Francescani e la Curia vescovile di Agrigento hanno istituito un vero e proprio processo. Ma la decisione non è definitiva (anche in attesa delle conclusioni della magistratura).