mercoledì 17 novembre 2010

MIMMO SEGRETO: L'ULTIMO VERO SOCIALISTA


Si è spento ieri, all'età di 88 anni, Mimmo Segreto. Da tutti conosciuto come il senatore Segreto, ha ricoperto la carica di sindaco di Sciacca due volte. La prima volta è stato eletto il 26 ottobre 1957 e rimase in carica appena sei mesi. Lasciò l’incarico il 23 aprile 1958.
Rieletto sindaco il 14 maggio del 1965, Mimmo Segreto lasciò l’incarico il 5 marzo del 1966 per poi essere rieletto il 18 maggio del 1967. L’ultimo giorno da sindaco è datato 28 agosto 1967.
Segreto venne eletto sindaco nel 1957 dopo le dimissioni della giunta presieduta dal comunista Giuseppe Berti e nella quale Segreto era vice sindaco.
Berti si dimise perché era oltre alla carica di sindaco ricopriva anche quella di senatore della Repubblica, e una nuova legge stabiliva l’incompatibilità fra le due cariche, insomma chi ricopriva una carica parlamentare non poteva amministrare una città. Dopo le dimissioni di Berti, il consiglio comunale decide di affidargli l’incarico di sindaco. A quel tempo la maggioranza consiliare era di sinistra. Aveva vinto le elezioni col fronte popolare, social-comunista, un movimento che raggruppava comunisti, socialisti e personaggi della sinistra. 
In verità, in quella elezione, il primo degli eletti era stato Segreto, ma si decise di eleggere sindaco Giuseppe Berti perché era un uomo di grande esperienza di cultura, e senatore della Repubblica. Insomma venne quasi naturale eleggere Berti alla guida della città. Poi venne fatta la legge che sanciva l’incompatibilità fra le due cariche e Berti si dimise.
L'ultima intervista, Mimmo Segreto la rilasciò al sottoscritto per la stesura del libro "Il mestiere di Sindaco". Vi riporto quello che mi disse.
Se dovessi dare un giudizio personale di come andava la politica a quel tempo, direi che è assolutamente negativo. Con la sua sindacatura, Molinari poteva contare sull’appoggio del governo regionale, ed in particolare sull’appoggio del deputato regionale La Loggia, un uomo straordinario dal punto di vista intellettuale. Quindi l’ex sindaco usufruiva di un grande aiuto politico e di un notevole supporto dal punto di vista economico che gli permetteva di risolvere i problemi della città. Quando siamo arrivati noi della sinistra a Palazzo di Città, parte della DC cominciò a boicottarci. Insomma questa amministrazione che sorgeva in opposizione alla vecchia politica sciacchitana non era vista di buon occhi dai vecchi potentati. Possiamo dire che abbiamo constatato e subito, una dimostrazione di forza politica da parte della destra, una opposizione dura. Volevano metterci in qualsiasi modo, in difficoltà; ed in effetti ci riuscirono. L’apparato burocratico comunale era formato da gente proveniente dalla democrazia cristiana, o che stava lì grazie alla DC, insomma non era la nostra gente. Siamo arrivati a Palazzo di Città e ci siamo subito scontrati con i burocrati.
Per fare un esempio, in quell’anno non ci hanno messo in bilancio neppure i soldi per organizzare il carnevale. Molinari, che non digeriva la sconfitta cercò con tutti i mezzi di non farci fare il carnevale, ma noi sapevamo che non organizzare la manifestazione equivaleva ad una sconfitta. Allora i consiglieri comunali si recarono nelle campagne a raccogliere il frumento. Con i soldi ricavati dalla vendita, aggiunti ad altri piccoli proventi e alla auto-tassazione, siamo riusciti ad organizzare il carnevale. Una festa dimezzata, ma ben riuscita.
Lo stesso problema con l’organizzazione della festa di ferragosto.
Il comune, ancora una volta, non aveva soldi. E allora tutti i consiglieri comunali si autotassaromo per organizzare la festa, ma soprattutto per organizzare la famosa “pisca” di ferragosto.
E a distanza di anni, benché non fossi più sindaco, la gente mi fermava per strada chiedendo il pagamento dei regali che avevamo messo a sorteggio. Pagai quasi tutto di tasca mia, ma la festa riuscimmo ad organizzarla.
Sia durante il periodo in cui sono stato assessore ai lavori pubblici con Berti, sia come sindaco di Sciacca, ho sempre rifiutato il pagamento dell’indennità e non ho mai preso soldi per servizi al comune. Se dovevo andare a Palermo per risolvere problemi che interessavano la città, ci andavo con la mia macchina.
Oltre a lottare contro Molinari che non accettava la sconfitta, il problema era la mancanza di esperienza, nessuno di noi conosceva il funzionamento della macchina amministrativa, e quindi era naturale che la nostra inesperienza e il boicottaggio dei burocrati ci creasse enormi difficoltà. L’unico che ricordo con piacere era l’avvocato Nuzzo Palazzotto, vice segretario comunale. Era l’unica persona che, in qualche modo, manteneva un atteggiamento responsabile e ragionevole.

Avevamo problemi in tutti i campi della vita politica e civile. Noi eravamo i comunisti e socialisti, eravamo quelli cattivi pure per la Chiesa. Ricordo, oggi con un sorriso che ebbi problemi pure a sposarmi. La chiesa ci bloccava la data del matrimonio, ci proponeva, a me e mia moglie, orari assurdi. Io in verità pensavo che questo boicottaggio derivasse dal fatto di essere un socialista. Poi però ho capito che la lotta era contro di me. Anche perché dopo 4 anni, Peppino la Torre, anche lui socialista si sposò tranquillamente in chiesa e con addosso la fascia di sindaco. Ricordo che Padre Bono non mi faceva neppure cresimare o battezzare qualcuno. Padre Falanga era più aperto. Insomma, io che avevo permesso il cambio di guardia al comune di Sciacca, che avevo mandato all’opposizione la DC, ero ero il pericolo pubblico numero uno, per la destra, per la DC e per la Chiesa di allora.
Però posso affermare tranquillamente una cosa. Sono stato eletto senatore non solo grazie ai voti del mio partito, ma perché tutto il vecchio apparato democristiano votò per me.

Mi sono dimesso dalla carica di sindaco, in parte perché mi sono candidato alle regionali in parte e anche perché ero stato denunciato, una vera e propria denuncia politica da parte di alcuni esponenti della DC.
A quel tempo esisteva la tassa di famiglia. Noi come amministrazione abbiamo fatto un riesame della tassazione, e dalla verifica è risultato che c’era qualcosa che non andava. Per cui invitammo i cittadini che non erano pienamente convinti di pagare quella tassa, a presentare ricorso. Insomma, io secondo le accuse, avrei agevolato alcune persone facendo apparire che gli stessi avevano presentato la richiesta di revisione entro i termini stabiliti.
Mi hanno detto che la lettera è stata scritta dal deputato regionale Lucio Barbera, e che l’iniziativa partì dal gruppo che faceva capo a Molinari.
Essere stato eletto sindaco di Sciacca è stata per me una grande soddisfazione, ancora più grande è stata la soddisfazione di avere sconfitto Molinari, che rappresentava il nemico e il padrone politico di Sciacca. Senza contare l’enorme felicità per essere risultato il primo eletto della lista. Ero un ragazzo, avevo 30 anni. Ma ancor più grande è stata la soddisfazione quando sono stato eletto senatore della Repubblica. E’ stato nel 1968, e a dir la verità non me l’aspettavo, fu una sorpresa per me, per la mia famiglia e per Sciacca. Fu un vero e proprio evento politico, morale ed umano.
Il partito socialista non aveva mai avuto un senatore in provincia di Agrigento e sono stato eletto perché una parte della DC si è rivoltata contro Molinari. Presi 7000 voti, risultando il primo eletto in tutta Italia con il partito socialista. Il paese era in festa.
Nel 1987 mi sono ritirato. Era giusto dare possibilità ad altri.
Mimmo Segreto, l'ultimo vero socialista, si è spento all'età di 88 anni il 16 novembre 2010.

PER CHI VA IN BAGNO... E CI RESTA UN'ORA!

Il viaggio di nozze era fino a quel momento andato in modo eccezionale. I due coniugi, provenienti dall’Arabia Saudita, avevano passato una settimana fantastica in Malesia. Ma si sa che sono le piccole cose che rovinano le coppie.
E così, quando la novella sposa è andata in bagno in aeroporto, dove la coppia doveva imbarcarsi sul volo per il ritorno a casa, lo sposo ha deciso che lei ci stava mettendo troppo, e ha preso una decisione drastica: imbarcarsi senza di lei. Già perché nel frattempo la donna, terminato di fare quello che doveva in bagno, non trovando più il marito ha pensato bene di cercarlo nell’aeroporto, preoccupata che gli fosse capitato qualcosa, perdendo quindi il volo. L’uomo, una volta arrivato a destinazione, è stato accolto dai parenti che gli hanno prevedibilmente chiesto dove fosse la moglie: senza scomporsi, ha spiegato loro che lei si trovava ancora in Malesia. Ecchecavolo! Rischiava di perdere l'aereo! La moglie è stata informata dell’accaduto, ed ha presentato richiesta di divorzio.