lunedì 8 novembre 2010

MA QUANTO CI COSTA LA PIAZZA LIBERTA'?

I popolari per Sciacca all'attacco del sindaco Vito Bono a proposito delle decisioni assunte in relazione allo smaltimento di rifiuti nel cantiere di piazza libertà dove lo scroso 16 dicembre 2009 è crollata la piazza sulla quale c'era una stazione di servizio “Esso”. Il presidente dei Popolari Stefano Scaduto, denuncia un vero e proprio spreco di denaro pubblico. In sostanza, dopo aver esaminato l'ordinanza sindacale 73 del 2010 riguardante la rimozione e smaltimento rifiuti in parte pericolosi ed in parte non pericolosi ed alla bonifica del sito in corrispondenza dell'ex di piazza libertà, e la deliberazione di giunta municipale 195 del 12 agosto 2010 di regolarizzazione dell'ordinanza sindacale, ha dichiarato che le decisioni operate dall'amministrazione comunale hanno violato la legge, producendo un grave sperpero di denaro pubblico, e la lesione di alcuni principi fondamentali, quali la libera concorrenza nel settore dei lavori pubblici.
Nella sostanza, durante lo svolgimento dei lavori per la costruzione del muro, il direttore dei lavori si era accorto della presenza di idrocarburi, ed ha evidenziato la necessità di effettuare lo smaltimento speciale di rifiuti.
A questo punto, secondo Scaduto, l'amministrazione comunale avrebbe dovuto fare una stima dei lavori e procedere ad una gara fra ditte qualificate nel settore per lo smaltimento dei rifiuti, invece il sindaco ha proceduto con ordinanza, in qualità di ufficiale di protezione civile, ad affidare i lavori alla stessa ditta edile aggiudicatara dei lavori per la costruzione del muro, ditta che, non avrebbe alcuna qualifica per lo smaltimento dei rifiuti, obbligandola ad avvalersi di ditte specializzate nel settore in subappalto e secondo un piano di spesa presentato dalla ditta edile. In poche parole il prezzo lo ha stabilito la stessa ditta incaricata. A questo punto, secondo Scaduto, si sono verificati due fatti gravi: un affidamento diretto senza gara di un lavoro di notevole valore, al di sopra della soglia comunitaria, ed inoltre un affidamento diretto a ditta priva della qualificazione per effettuare lo smaltimento dei rifiuti, che ha dovuto perciò dare in subappalto i lavori con il moltiplicarsi della spesa finale. La ditta edile, aggiudicataria dei lavori del muro, oltre ai 200.000, euro per la costruzione del muro ha gia' presentato per lo smaltimento dei rifiuti un conto finale di 309,000 euro, un conto finale che e' stato peraltro calcolato in aumento rispetto al preventivo iniziale, e che la giunta comunale ha gia' approvato.