mercoledì 20 ottobre 2010

RIMPASTO IN GIUNTA. ESCONO I NUOVI, ENTRANO I VECCHI

Nel bel mezzo di una grave crisi in cui i problemi si moltiplicano e si aggravano di giorno in giorno, come in un film di serie “C” visto e rivisto, continuano a inseguirsi notizie circa avvicendamenti di assessori nell’amministrazione comunale di Sciacca, in ossequio al famigerato principio del manuale “Cencelli”. E' quanto scriveva l'altro ieri il segretario della CGIL di Sciacca Franco Zammuto. Nel breve periodo di vita di questa legislatura abbiamo già assistito ad altre sostituzioni di assessori e, incredibile ma vero, le notizie ci avvertono che più in la ci saranno altri “aggiustamenti”. Il più in là, in realtà era più vicino di quanto si pensasse.
Zammuto poi, criticava la giunta guidata dal sindaco Vito Bono chiedendo di spostare l’asse del dibattito politico dalle persone alle cose da fare, e di speigare alla città il programma politico per cercare di dare risposte per il lavoro che non c’è.
Ebbene, il tanto atteso rimpasto in giunta c'è stato. I due nuovi assessori sono i “vecchi” Michele Ferrara (Mpa) e Fabio Leonte (Pd) che entrano nella giunta municipale non certo per meriti acquisiti sul campo con la giunta guidata da Ignazio Cucchiara nel 2002 (o si?), ma grazie ad accordi di partito. Ed anche in quella occasione, i due politici erano in "panchina", e sono entrati a sindacatura in corso e sempre grazie a nuovi accordi fatti da sindaci che dichiarano di rompere con i partiti, si presentano agli elettori con liste civiche, fanno la battaglia del “nuovo che avanza” e alla fine si scoprono come tutti quelli precedenti: alla mercè dei partiti politici, e cominciano i ripescaggi. Il buon Michele Ferrara poi, trova quasi sempre un assessorato ad ogni partito politico che cambia. Io sono sempre dello stesso parere: un politico che ha già ricoperto la carica di assessore comunale, a meno che non si sia distinto per indiscussi meriti, non dovrebbe più ricoprire questo incarico. E considerato che fino ad oggi, tutti si lamentano delle condizioni penose della città, non si può certo dire che i "vecchi" (sindaci e assessori) abbiano lavorato bene; sennò, scusate, di chi è la colpa?
Insomma, ha ragione Franco Zammuto quando parla di manuale Cencelli?