giovedì 25 novembre 2010

DA PRENDERE A CALCI IN CULO!


Questa la dichiarazione di uno dei peggiori giornalisti della storia. Assodato il lecchinaggio al potere di questo pseudo giornalista che ricorda sempre più spesso il film "V per Vendetta" dove il Duce appare sul grande schermo e ordina ai capi della polizia, ai suoi portavoci e ai giornalisti cosa dire e cosa fare per il bene del popolo, a me sembra che questa dichiarazioni siano passibili di denuncia per Istigazione alla violenza. E con l'aggravante che è una istigazione alla violenza contro studenti che manifestano la propria indignazione contro un Ministro (la Gelmini) che, pur di uscire dall'anonimato si inventa una riforma fatta male, senza soldi e boicottata dal suo compagno di giochi Tremonti. Sembra che siano tutti alla ricerca di un posto nei libri di storia: ogni Ministro che arriva sente il bisogno di cambiare tutto. E questa è una autentica cazzata!
Ora, a parte il fatto che un giornalista, di una TV nazionale non dovrebbe permettersi commenti di nessun genere, ma essere al di fuori della mischia, considerato che mia figlia ha partecipato, e giustamente, alle manifestazioni, nel caso mai accadesse, che mia figlia tornasse a casa con un livido,  l'unico colpevole sarebbe questa specie di uomo asservito al potere per una paga da direttore di giornale. Che sia senza deontologia professionale lo sanno tutti (in Italia e all'estero) ma in una società civile, non si può permettere ad uno stronzo di andare in televisione e sparare cazzate e chiedere alla Polizia di picchiare gli studenti. Una vergogna nazionale!
Presumo che i pugni in testa, presi il giorno prima lo abbiamo rincoglionito più di quanto lo è solitamente, ma in ogni caso Mi arrogo il diritto, in virtù delle dichiarazioni fatte in diretta televisiva da Emilio Fede, che, direttamente o indirettamente potrebbe nuocere a mia figlia, che chiede solo di poter studiare tranquillamente, di prenderlo a calci in culo il giorno in cui ne avrò l'occasione!

COME SI DICE: E CHE IL SIGNORE CE LA MANDI BUONA!


Padre Davide Mordino, 37 anni, parroco della Basilica di San Calogero a Sciacca è stato già trasferito da alcuni mesi e sospeso dopo un processo voluto dalla gerarchia ecclesiale. Dopo le denunce di alcuni giovani parrocchiani è indagato dalla Procura di Palermo anche per induzione alla prostituzione minorile: avrebbe pagato fotografie e prestazioni sessuali con i soldi della parrocchia. Lui respinge tutte le accuse. 

La Chiesa l’ha già sospeso da qualche mese. Frate Davide Mordino, 37 anni, ormai ex parroco della Basilica di San Calogero, a Sciacca, è adesso indagato dalla Procura di Palermo. Le accuse sono gravi: pedopornografia e prostituzione minorile, reati che hanno fatto scattare la competenza distrettuale. 

Gli agenti del commissariato di Sciacca hanno perquisito le abitazioni del sacerdote, nell’Agrigentino e a Palermo. Un computer è stato sequestrato, e adesso si trova all’esame degli inquirenti, che stanno cercando riscontri alle accuse mosse da alcuni giovani della parrocchia di San Calogero. Proprio sulla base di queste denunce è scattata anche un’altra contestazione nei confronti di fra Davide, quella di appropriazione indebita: secondo la ricostruzione dell’accusa, il sacerdote si sarebbe impossessato di alcune somme della parrocchia per ottenere da un gruppo di minorenni foto e prestazioni sessuali.
Di certo, per il caso Sciacca, la Chiesa si è mossa con tempestività, sull’onda degli ultimi moniti di Papa Benedetto XVI. Il Terzo Ordine regolare dei Francescani e la Curia vescovile di Agrigento hanno istituito un vero e proprio processo. Ma la decisione non è definitiva (anche in attesa delle conclusioni della magistratura).

sabato 20 novembre 2010

I BAMBINI SOFFRONO DI SOLITUDINE

Secondo la casistica regionale riferita al periodo gennaio 2009 – ottobre 2010. Nell’arco temporale considerato il Centro Nazionale di Ascolto di Telefono Azzurro, attraverso la Linea Gratuita 1.96.96 (rivolta ai bambini e agli adolescenti) e la Linea Istituzionale 199.15.15.15 (rivolta agli adulti e agli operatori dei servizi), è intervenuto complessivamente su 5.370 casi segnalati dall’intero territorio nazionale che hanno richiesto una consulenza su problematiche rilevanti.
In Sicilia, al secondo posto per le richieste di aiuto, sono state date 641 consulenze, nell’arco temporale considerato. L’aiuto è stato rivolto a maschi: (40,7%) e femmine (59,3%) di cui da 0 a 10 anni, il 20,6% dei casi; da 11 a 14 anni nel 61,8% e infine per l'età che va da 15 a 18 anni: il 17,6%.
Le maggiori richieste arrivano dalla provincia di Catania (43,8 %) poi Palermo (19,5), Caltanissetta 9%, Agrigento (7,8), Messina (7,2), Enna (4,5), Trapani (3,6), Ragusa (2,7) e Siracusa (1,9)
e principali problematiche segnalate dai ragazzi sono il Bisogno di parlare: 59,4%, la Solitudine: 14,9%, i Problemi sentimentali: 14,2% quelli relazionali con i coetanei: 10,9%, il Disagio emotivo/psicologico: 10,5%, i problemi relazionali con i genitori: 10%, l' Abuso fisico: 9,3%, la conflittualità tra componenti del nucleo familiare: 6,8% le paure: 6,7%, l'abuso psicologico: 5,8%, i problemi per la separazione dei genitori: 5,2%, quelli della inadeguatezza genitoriale: 5,2% e infine l'abuso sessuale: 3,7%. Negli ultimi 10 anni il Telefono Azzurro ha gestito 43252 casi relativi a bambini e adolescenti. Considerando il numero totale dei minori, ciò significa che 1 bambino su 200 ha chiamato il Telefono Azzurro per chiedere aiuto. Tra loro, ben 14772 hanno riferito episodi di violenza. E' logico supporre che esista un vero e proprio sommerso di disagio e violenza inascoltati». Il bullismo raddoppia tra il 2000 ed il 2010: dall’8% al 16%, e in costante crescita anche tutti quei fenomeni classificabili come “cyber bullismo”: l’invio di foto o video minacciosi, invio di informazioni false e l’esclusione intenzionale dai gruppi online.

mercoledì 17 novembre 2010

MIMMO SEGRETO: L'ULTIMO VERO SOCIALISTA


Si è spento ieri, all'età di 88 anni, Mimmo Segreto. Da tutti conosciuto come il senatore Segreto, ha ricoperto la carica di sindaco di Sciacca due volte. La prima volta è stato eletto il 26 ottobre 1957 e rimase in carica appena sei mesi. Lasciò l’incarico il 23 aprile 1958.
Rieletto sindaco il 14 maggio del 1965, Mimmo Segreto lasciò l’incarico il 5 marzo del 1966 per poi essere rieletto il 18 maggio del 1967. L’ultimo giorno da sindaco è datato 28 agosto 1967.
Segreto venne eletto sindaco nel 1957 dopo le dimissioni della giunta presieduta dal comunista Giuseppe Berti e nella quale Segreto era vice sindaco.
Berti si dimise perché era oltre alla carica di sindaco ricopriva anche quella di senatore della Repubblica, e una nuova legge stabiliva l’incompatibilità fra le due cariche, insomma chi ricopriva una carica parlamentare non poteva amministrare una città. Dopo le dimissioni di Berti, il consiglio comunale decide di affidargli l’incarico di sindaco. A quel tempo la maggioranza consiliare era di sinistra. Aveva vinto le elezioni col fronte popolare, social-comunista, un movimento che raggruppava comunisti, socialisti e personaggi della sinistra. 
In verità, in quella elezione, il primo degli eletti era stato Segreto, ma si decise di eleggere sindaco Giuseppe Berti perché era un uomo di grande esperienza di cultura, e senatore della Repubblica. Insomma venne quasi naturale eleggere Berti alla guida della città. Poi venne fatta la legge che sanciva l’incompatibilità fra le due cariche e Berti si dimise.
L'ultima intervista, Mimmo Segreto la rilasciò al sottoscritto per la stesura del libro "Il mestiere di Sindaco". Vi riporto quello che mi disse.
Se dovessi dare un giudizio personale di come andava la politica a quel tempo, direi che è assolutamente negativo. Con la sua sindacatura, Molinari poteva contare sull’appoggio del governo regionale, ed in particolare sull’appoggio del deputato regionale La Loggia, un uomo straordinario dal punto di vista intellettuale. Quindi l’ex sindaco usufruiva di un grande aiuto politico e di un notevole supporto dal punto di vista economico che gli permetteva di risolvere i problemi della città. Quando siamo arrivati noi della sinistra a Palazzo di Città, parte della DC cominciò a boicottarci. Insomma questa amministrazione che sorgeva in opposizione alla vecchia politica sciacchitana non era vista di buon occhi dai vecchi potentati. Possiamo dire che abbiamo constatato e subito, una dimostrazione di forza politica da parte della destra, una opposizione dura. Volevano metterci in qualsiasi modo, in difficoltà; ed in effetti ci riuscirono. L’apparato burocratico comunale era formato da gente proveniente dalla democrazia cristiana, o che stava lì grazie alla DC, insomma non era la nostra gente. Siamo arrivati a Palazzo di Città e ci siamo subito scontrati con i burocrati.
Per fare un esempio, in quell’anno non ci hanno messo in bilancio neppure i soldi per organizzare il carnevale. Molinari, che non digeriva la sconfitta cercò con tutti i mezzi di non farci fare il carnevale, ma noi sapevamo che non organizzare la manifestazione equivaleva ad una sconfitta. Allora i consiglieri comunali si recarono nelle campagne a raccogliere il frumento. Con i soldi ricavati dalla vendita, aggiunti ad altri piccoli proventi e alla auto-tassazione, siamo riusciti ad organizzare il carnevale. Una festa dimezzata, ma ben riuscita.
Lo stesso problema con l’organizzazione della festa di ferragosto.
Il comune, ancora una volta, non aveva soldi. E allora tutti i consiglieri comunali si autotassaromo per organizzare la festa, ma soprattutto per organizzare la famosa “pisca” di ferragosto.
E a distanza di anni, benché non fossi più sindaco, la gente mi fermava per strada chiedendo il pagamento dei regali che avevamo messo a sorteggio. Pagai quasi tutto di tasca mia, ma la festa riuscimmo ad organizzarla.
Sia durante il periodo in cui sono stato assessore ai lavori pubblici con Berti, sia come sindaco di Sciacca, ho sempre rifiutato il pagamento dell’indennità e non ho mai preso soldi per servizi al comune. Se dovevo andare a Palermo per risolvere problemi che interessavano la città, ci andavo con la mia macchina.
Oltre a lottare contro Molinari che non accettava la sconfitta, il problema era la mancanza di esperienza, nessuno di noi conosceva il funzionamento della macchina amministrativa, e quindi era naturale che la nostra inesperienza e il boicottaggio dei burocrati ci creasse enormi difficoltà. L’unico che ricordo con piacere era l’avvocato Nuzzo Palazzotto, vice segretario comunale. Era l’unica persona che, in qualche modo, manteneva un atteggiamento responsabile e ragionevole.

Avevamo problemi in tutti i campi della vita politica e civile. Noi eravamo i comunisti e socialisti, eravamo quelli cattivi pure per la Chiesa. Ricordo, oggi con un sorriso che ebbi problemi pure a sposarmi. La chiesa ci bloccava la data del matrimonio, ci proponeva, a me e mia moglie, orari assurdi. Io in verità pensavo che questo boicottaggio derivasse dal fatto di essere un socialista. Poi però ho capito che la lotta era contro di me. Anche perché dopo 4 anni, Peppino la Torre, anche lui socialista si sposò tranquillamente in chiesa e con addosso la fascia di sindaco. Ricordo che Padre Bono non mi faceva neppure cresimare o battezzare qualcuno. Padre Falanga era più aperto. Insomma, io che avevo permesso il cambio di guardia al comune di Sciacca, che avevo mandato all’opposizione la DC, ero ero il pericolo pubblico numero uno, per la destra, per la DC e per la Chiesa di allora.
Però posso affermare tranquillamente una cosa. Sono stato eletto senatore non solo grazie ai voti del mio partito, ma perché tutto il vecchio apparato democristiano votò per me.

Mi sono dimesso dalla carica di sindaco, in parte perché mi sono candidato alle regionali in parte e anche perché ero stato denunciato, una vera e propria denuncia politica da parte di alcuni esponenti della DC.
A quel tempo esisteva la tassa di famiglia. Noi come amministrazione abbiamo fatto un riesame della tassazione, e dalla verifica è risultato che c’era qualcosa che non andava. Per cui invitammo i cittadini che non erano pienamente convinti di pagare quella tassa, a presentare ricorso. Insomma, io secondo le accuse, avrei agevolato alcune persone facendo apparire che gli stessi avevano presentato la richiesta di revisione entro i termini stabiliti.
Mi hanno detto che la lettera è stata scritta dal deputato regionale Lucio Barbera, e che l’iniziativa partì dal gruppo che faceva capo a Molinari.
Essere stato eletto sindaco di Sciacca è stata per me una grande soddisfazione, ancora più grande è stata la soddisfazione di avere sconfitto Molinari, che rappresentava il nemico e il padrone politico di Sciacca. Senza contare l’enorme felicità per essere risultato il primo eletto della lista. Ero un ragazzo, avevo 30 anni. Ma ancor più grande è stata la soddisfazione quando sono stato eletto senatore della Repubblica. E’ stato nel 1968, e a dir la verità non me l’aspettavo, fu una sorpresa per me, per la mia famiglia e per Sciacca. Fu un vero e proprio evento politico, morale ed umano.
Il partito socialista non aveva mai avuto un senatore in provincia di Agrigento e sono stato eletto perché una parte della DC si è rivoltata contro Molinari. Presi 7000 voti, risultando il primo eletto in tutta Italia con il partito socialista. Il paese era in festa.
Nel 1987 mi sono ritirato. Era giusto dare possibilità ad altri.
Mimmo Segreto, l'ultimo vero socialista, si è spento all'età di 88 anni il 16 novembre 2010.

PER CHI VA IN BAGNO... E CI RESTA UN'ORA!

Il viaggio di nozze era fino a quel momento andato in modo eccezionale. I due coniugi, provenienti dall’Arabia Saudita, avevano passato una settimana fantastica in Malesia. Ma si sa che sono le piccole cose che rovinano le coppie.
E così, quando la novella sposa è andata in bagno in aeroporto, dove la coppia doveva imbarcarsi sul volo per il ritorno a casa, lo sposo ha deciso che lei ci stava mettendo troppo, e ha preso una decisione drastica: imbarcarsi senza di lei. Già perché nel frattempo la donna, terminato di fare quello che doveva in bagno, non trovando più il marito ha pensato bene di cercarlo nell’aeroporto, preoccupata che gli fosse capitato qualcosa, perdendo quindi il volo. L’uomo, una volta arrivato a destinazione, è stato accolto dai parenti che gli hanno prevedibilmente chiesto dove fosse la moglie: senza scomporsi, ha spiegato loro che lei si trovava ancora in Malesia. Ecchecavolo! Rischiava di perdere l'aereo! La moglie è stata informata dell’accaduto, ed ha presentato richiesta di divorzio.


lunedì 15 novembre 2010

SCUSI... LEI E' INCINTA?

Manca poco, e ad Agrigento saranno realizzati alcuni parcheggi contrassegnati da una linea rosa: sono posti auto di cortesia riservati alle donne in gravidanza ed alle mamme con figli minori di un anno. E’quanto deciso dalla Giunta comunale della città dei templi nel corso dell’ultima riunione. Secondo quanto stabilito, saranno istituiti due posti in piazza Vittorio Emanuele, uno in piazzale Aldo Moro, uno al viale della Vittoria all’altezza di piazza Cavour ed uno in piazza Pirandello, di fronte Palazzo dei Giganti. La sosta nei parcheggi è riservata alle donne in gravidanza in possesso della patente di guida e che dispongono di un veicolo proprio. Per accedere ai parcheggi sarà necessario il rilascio di un apposito pass.
E così dopo i parcheggi blu a pagamento, quelli gialli per i disabili, arrivano anche quelli rosa per le donne con bambini piccoli al seguito o in stato di gravidanza. Una iniziativa che potrebbe essere adottata anche a Sciacca, in particolare nei pressi delle farmacie o dei supermercati. Certo, ci vorrebbe un bel po' di senso civico sia da parte delle donne che da parte di tutti per far si che i posti non siano occupati abusivamente, così come succede per quelli per i disabili. In questo caso si fa un controllo sul tagliando, nel caso del posto rosa, non ce lo vediamo un vigile urbano a chiedere la cartella ad una donna, per vedere se è veramente incinta. Ma considerato che ormai, fra strisce blu e strisce gialle, trovare un parcheggio libero in città è diventata una vera e propria impresa, uno o due posti in rosa non aggravano il problema.


venerdì 12 novembre 2010

SCIACCA: UN PAESE A VOCAZIONE POVERTA'

Hanno un bel dire al Governo nazionale che siamo usciti o stiamo uscendo dalla grave crisi economica che da anni attanaglia non solo il nostro Paese ma il mondo occidentale in genere. Hanno un bel dire che ne siamo fuori meglio degli altri. E' una balla. Nel primo trimestre 2010 il tasso di disoccupazione in Italia ha toccato il 9,1% contro il 7,9% del primo trimestre dell'anno precedente. Ma ancora più preoccupante è il dato che riguarda la disoccupazione giovanile ormai attestata al 26,8%. Risultato immediato è il dramma dei giovani che non trovano lavoro ed è in crescita il numero dei giovani, ormai sfiduciati, che neanche lo cercano più. Inutile cercare di nascondere la drammaticità della situazione. Le famiglie sono sempre più povere.
A Sciacca, nel solo quartiere della Perriera le famiglie con un reddito inferiore a 500 euro e che fanno ricorso agli aiuti della Caritas per ottenere alimentari e pagamenti di bollette Enel, sono ormai poco meno di 500. Nel 2009 erano invece 350. Al numero dei poveri si sono aggiunte altre 100 famiglie e passa con aumento del 20%.
La Caritas fa quello che può ma tutto è legato al volontariato. I soldi che la Caritas utilizza per pagare le bollette dei non abbienti vengono fuori solo dalle raccolte fatte ai funerali. Il famoso “Fiore che non marcisce” della San Vincenzo. Qualcosina arriva anche dalle parrocchie ma è sempre pochissimo rispetto alle necessità.
Lo Stato fa molto poco, invia solo derrate alimentari che, per fortuna, quasi sempre, sono di buona qualità e che comunque la Caritas controlla facendo ricorso anche a delle analisi bromatologiche che vengono effettuate gratuitamente da un biologo volontario. Oltre a questo lo Stato contribuisce al netto dell'IVA solo con una parte delle spese, regolarmente fatturate e relative al consumo di energia elettrica della Caritas per la conservazione degli alimenti e per il trasporto delle merci. La Caritas di Sciacca infatti assiste famiglie anche a Santa Margherita, Menfi, Caltabellotta, alcune parrocchie di Ribera e dal 2011 assisterà Sambuca e Villafranca. Ma si paga le spese perchè viene rimborsata al netto solo la benzina consumata. Per il resto tutto sulle spalle dei volontari.
(Sino Mazza)

martedì 9 novembre 2010

IL PRESIDENTE DELLA PROVINCIA RISALE SULLA GIOSTRA... ALTRO GIRO!!!

Nemmeno il tempo di assestarsi ed alla provincia di Agrigento si respira aria di crisi politica e nuovo rimpasto. Il presidente Eugenio D’Orsi, in una nota stampa ha affermato la volontà di dare un’ulteriore sterzata all’azione politico – amministrativa rimescolando le carte nella Giunta e negli Enti consorziati e fa il conto delle correnti e sottocorrenti politiche, dividendo gli amici di Alfano da quelli di Cimino, gli amici di Casini da quelli di Romano e così via. Un intervento inaspettato anche perché la nuova giunta è stata formata da poco, e dopo molta, ma molta attesa.  “E’ il momento di maggiore debolezza per la politica, mai come oggi siamo afflitti da un deficit di fiducia e il conseguente stato di incertezza induce gli attori  alla prudente attesa o al cambio di casacca. I quadri politici dopo le elezioni, hanno subito notevoli mutamenti. Il Movimento per l’Autonomia  poteva contare su ben 9 consiglieri provinciali, oggi sono appena sei. Gli alfaniani conservano le stesse adesioni ma con nomi diversi, l’UDC da cinque passa a tre consiglieri provinciali; i Ciminiani da tre a quattro; An da cinque a tre; il PD perde il consigliere Di Prima. Un vero e proprio valzer che, siamo sicuri, non finirà qui”  Ma D’orsi si spinge oltre appoggiando la tesi del deputato regionale, Michele Cimino, secondo cui “è urgente e necessario rivedere la composizione dei vari enti consorziati, e forse anche della Giunta, per ridare slancio e senso di appartenenza e rappresentatività alle componenti che hanno determinato il mio successo elettorale definendo un chiaro e preciso quadro politico”. “Sarebbe giusto – conclude D’Orsi – che complessivamente venga fatto un passo indietro da tutti  per permettere una rivisitazione in seno alla Provincia e ai vari Enti consorziati nel rispetto dei risultati conseguiti e della partecipazione condivisa e praticata”. Insomma... la giostra riprende a girare: altro giro signori!

lunedì 8 novembre 2010

MA QUANTO CI COSTA LA PIAZZA LIBERTA'?

I popolari per Sciacca all'attacco del sindaco Vito Bono a proposito delle decisioni assunte in relazione allo smaltimento di rifiuti nel cantiere di piazza libertà dove lo scroso 16 dicembre 2009 è crollata la piazza sulla quale c'era una stazione di servizio “Esso”. Il presidente dei Popolari Stefano Scaduto, denuncia un vero e proprio spreco di denaro pubblico. In sostanza, dopo aver esaminato l'ordinanza sindacale 73 del 2010 riguardante la rimozione e smaltimento rifiuti in parte pericolosi ed in parte non pericolosi ed alla bonifica del sito in corrispondenza dell'ex di piazza libertà, e la deliberazione di giunta municipale 195 del 12 agosto 2010 di regolarizzazione dell'ordinanza sindacale, ha dichiarato che le decisioni operate dall'amministrazione comunale hanno violato la legge, producendo un grave sperpero di denaro pubblico, e la lesione di alcuni principi fondamentali, quali la libera concorrenza nel settore dei lavori pubblici.
Nella sostanza, durante lo svolgimento dei lavori per la costruzione del muro, il direttore dei lavori si era accorto della presenza di idrocarburi, ed ha evidenziato la necessità di effettuare lo smaltimento speciale di rifiuti.
A questo punto, secondo Scaduto, l'amministrazione comunale avrebbe dovuto fare una stima dei lavori e procedere ad una gara fra ditte qualificate nel settore per lo smaltimento dei rifiuti, invece il sindaco ha proceduto con ordinanza, in qualità di ufficiale di protezione civile, ad affidare i lavori alla stessa ditta edile aggiudicatara dei lavori per la costruzione del muro, ditta che, non avrebbe alcuna qualifica per lo smaltimento dei rifiuti, obbligandola ad avvalersi di ditte specializzate nel settore in subappalto e secondo un piano di spesa presentato dalla ditta edile. In poche parole il prezzo lo ha stabilito la stessa ditta incaricata. A questo punto, secondo Scaduto, si sono verificati due fatti gravi: un affidamento diretto senza gara di un lavoro di notevole valore, al di sopra della soglia comunitaria, ed inoltre un affidamento diretto a ditta priva della qualificazione per effettuare lo smaltimento dei rifiuti, che ha dovuto perciò dare in subappalto i lavori con il moltiplicarsi della spesa finale. La ditta edile, aggiudicataria dei lavori del muro, oltre ai 200.000, euro per la costruzione del muro ha gia' presentato per lo smaltimento dei rifiuti un conto finale di 309,000 euro, un conto finale che e' stato peraltro calcolato in aumento rispetto al preventivo iniziale, e che la giunta comunale ha gia' approvato.

martedì 2 novembre 2010

MICHELE CIMINO: AVVISO DI GARANZIA AL PADRE


La DDA di Palermo il 23 settembre scorso ha notificato un avviso di garanzia all’ex vice presidente e assessore regionale Michele Cimino, coinvolto nell’inchiesta che ha portato all’arresto, tra gli altri, del sindaco di Castrofilippo Salvatore Ippolito.
Il reato ipotizzato sarebbe di concorso esterno in associazione mafiosa perché avrebbe favorito una cosca agrigentina anche attraverso l’assegnazione di appalti pubblici a imprese in odore di mafia, in cambio di soldi. A rivelarlo è stato il pentito Maurizio Di Gati. 
Ma non solo questo, a quano pare, nell'inchiesta, per voto di scambio è finito anche il padre. La Procura di Palermo infatti ha notificato al commerciante di abbigliamento, Gioacchino Cimino, padre dell’attuale deputato regionale di Forza del Sud un avviso di garanzia. 
Secondo le dichiarazioni di alcuni pentiti, Gioacchino Cimino avrebbe versato soldi e vestiti ai boss per far votare il figlio. Cimino comparira il prossimo 8 novembre davanti ai pm della Dda di Palermo, Vittorio Teresi e Fernando Asaro.