sabato 30 ottobre 2010

L'UFFICIO TRIBUTI E IL MUSEO DEL CARNEVALE. PAGA E FATTI DUE RISATE.

Come a dire: paga e fatti due risate. L’ufficio tributi del comune di Sciacca la prossima settimana si trasferisce in contrada Perriera perché l’amministrazione comunale, nell’ambito di una politica di decentramento, ha disposto la collocazione dell’ufficio tributi del comune nei nuovi edifici che ospitano anche il Museo del Carnevale in Via Allende. Saranno trasferiti e sistemati, dall’attuale sede di Via Licata ai nuovi uffici di contrada Perriera, tutta la strumentazione di lavoro, i computer, i documenti, gli archivi. La nuova dislocazione dell’Ufficio Tributi del Comune di Sciacca, consente di raggiungere diversi obiettivi. Innanzitutto -secondo l'assessore Fabio Leonte- pensiamo di rendere un servizio migliore ai cittadini, essendo l’ufficio di contrada Perriera più comodo da raggiungere in auto senza eccessive difficoltà di parcheggio per le auto. Nei più moderni e funzionali locali, si andranno poi a migliorare le condizioni di lavoro per il personale comunale. Insomma, lavora, paga e ridi. Il Museo del Carnevale è stato un fallimento. Inaugurato in pompa magna a fine agosto del 2009 contiene resti di opere in cartapesta, carrelloni di tutte le misure ed importanti strutture in ferro. Secondo una inziale idea, doveva rimanere aperto 24 ore su 24, con un custode e l’ingresso gratuito. Invece, dopo l'inaugurazione sono iniziati i problemi. Non si trovava un custode, al punto che un consigliere comunale, Giuseppe Ambrogio (Pd), si era sorbito il compito di aprire e chiudere il cancello d'ingresso. Poi erbacce e incuria, fino alla chiusura. Adesso, all'interno di quei locali, il comune ci infila l'ufficio tributi. Ma non saranno in molti a farsi due risate!

mercoledì 27 ottobre 2010

GLI INCIDENTI STRADALI SOLO NEI GIORNI DISPARI

Un’indagine di Auto Presto & Bene evidenzia che a Agrigento e Provincia su un parco circolante di circa 261 mila veicoli, sono stati oltre 21mila gli incidenti stradali, il 0,69% dei sinistri nel nostro Paese, che vede oltre 3 milioni di episodi in un anno.
Ad Agrigento i giorni della settimana con più incidenti risultano essere il LUNEDI' e il MERCOLEDI' con circa 38 incidenti medi giornalieri, che rappresentano quindi nell’insieme circa il 33,13% del totale incidenti settimanali (229). Le ore in cui si verificano la maggior parte degli incidenti sono quelle in tarda mattinata intorno alle 12 e nel tardo pomeriggio intorno alle 18.
Non è che in quei giorni e a quell'ora sarebbe meglio starsene a casa?
Significativa un’indagine del mensile Quattroruote (giugno 2008): un parafango comprato sul mercato cinese, risulta essere potenzialmente meno sicuro di un originale in quanto presenta qualche difetto: strato protettivo più sottile e il pezzo non si integra correttamente con la carrozzeria perché i fori di fissaggio non combaciano. O, ancora, un faro comprato sullo stesso mercato risulta essere privo di alcuni elementi (motorino di regolazione del fascio luminoso e della lampada) che devono essere comprati a parte. Inoltre, ai test di laboratorio, il suo fascio luminoso è risultato meno efficace.

venerdì 22 ottobre 2010

LA PIU' VECCHIA LETTERA DI "SCROCCO"

Il “pizzo” è vecchio almeno quanto l’Unità d’Italia e se ne hanno notizie, finora non documentate, sin da quando la mafia operava nelle sue forme primordiali.
Una recente scoperta dello storico Vincenzo Prestigiacomo, che ha trovato a Palermo la prima “lettera di scrocco”, datata 1897 indirizzata al barone d'onofrio, prova che a cavallo fra Ottocento e Novecento le famiglie mafiose, anche sulla spinta del boss Vito Cascio Ferro rientrato dagli Usa, per rimpinguare le proprie casse decisero di taglieggiare a tappeto tutte le famiglie aristocratiche e facoltose della città, i cui beni finora erano stati “protetti” dai campieri e dagli stessi mafiosi, che a quell’epoca dilapidavano enormi ricchezze per sfoggiare un lusso sfrenato.
Prestigiacomo, nel volume “Vita mondana e Mano Nera nella Palermo della Belle Epoque”, pubblica numerosi documenti inediti e ricostruisce tredici anni di gesta della “Mano Nera”, dai nobili imbarazzati che cedevano ai ricatti ai tentativi di “aggiustamento” presso i capi della “famiglia” di San Lorenzo, anche allora la più potente; dagli atti intimidatori contro chi non pagava al primo sequestro di persona a danno di una bambina; dalle omertà su questa “pestilenza” che si cercava di celare mantenendo etichette e vita mondana ai primi omicidi “eccellenti” frutto di una già allora consolidata collusione tra boss e istituzioni.
Questa ricostruzione storica, che evidenzia l’uso della richiesta indifferenziata di “pizzo” a chiunque abbia disponibilità economiche, aiuta anche a spiegare in parte come mai, nonostante i pesanti colpi inferti dallo Stato a Cosa nostra negli ultimi anni, il fenomeno delle estorsioni non stia conoscendo ancora flessioni.

mercoledì 20 ottobre 2010

RIMPASTO IN GIUNTA. ESCONO I NUOVI, ENTRANO I VECCHI

Nel bel mezzo di una grave crisi in cui i problemi si moltiplicano e si aggravano di giorno in giorno, come in un film di serie “C” visto e rivisto, continuano a inseguirsi notizie circa avvicendamenti di assessori nell’amministrazione comunale di Sciacca, in ossequio al famigerato principio del manuale “Cencelli”. E' quanto scriveva l'altro ieri il segretario della CGIL di Sciacca Franco Zammuto. Nel breve periodo di vita di questa legislatura abbiamo già assistito ad altre sostituzioni di assessori e, incredibile ma vero, le notizie ci avvertono che più in la ci saranno altri “aggiustamenti”. Il più in là, in realtà era più vicino di quanto si pensasse.
Zammuto poi, criticava la giunta guidata dal sindaco Vito Bono chiedendo di spostare l’asse del dibattito politico dalle persone alle cose da fare, e di speigare alla città il programma politico per cercare di dare risposte per il lavoro che non c’è.
Ebbene, il tanto atteso rimpasto in giunta c'è stato. I due nuovi assessori sono i “vecchi” Michele Ferrara (Mpa) e Fabio Leonte (Pd) che entrano nella giunta municipale non certo per meriti acquisiti sul campo con la giunta guidata da Ignazio Cucchiara nel 2002 (o si?), ma grazie ad accordi di partito. Ed anche in quella occasione, i due politici erano in "panchina", e sono entrati a sindacatura in corso e sempre grazie a nuovi accordi fatti da sindaci che dichiarano di rompere con i partiti, si presentano agli elettori con liste civiche, fanno la battaglia del “nuovo che avanza” e alla fine si scoprono come tutti quelli precedenti: alla mercè dei partiti politici, e cominciano i ripescaggi. Il buon Michele Ferrara poi, trova quasi sempre un assessorato ad ogni partito politico che cambia. Io sono sempre dello stesso parere: un politico che ha già ricoperto la carica di assessore comunale, a meno che non si sia distinto per indiscussi meriti, non dovrebbe più ricoprire questo incarico. E considerato che fino ad oggi, tutti si lamentano delle condizioni penose della città, non si può certo dire che i "vecchi" (sindaci e assessori) abbiano lavorato bene; sennò, scusate, di chi è la colpa?
Insomma, ha ragione Franco Zammuto quando parla di manuale Cencelli?

lunedì 18 ottobre 2010

A SCIACCA L'AEROPORTO E' SEMPRE... FANTASMA

 Salvatore D'amico ha scritto una lettera al sindaco, che io trovo, nelle sue argomentazioni, molto interessante. D'amico scrive: caro sindaco, la volevo mettere a conoscenza dell'enorme sviluppo turistico che sta nascendo a Sciacca. villaggio turistico Sciaccamare (1.500 posti letto) Grand Hotel delle Terme Sciacca (300 posti letto)
Hotel e residens Torre Macauda Sciacca (192 camere,105 cottage, 230 appartamenti), Verdura Golf Resort Sciacca (203 camere 5 stelle), inoltre Residence Baia Macauda, Costa Macauda, Residence Isabella,  Hotel Paloma Blanca, e molti altri b&b. In più 5 resort di lusso che stanno nascendo nel territorio Sciacca e Ribera.
 Mi chiedo come possono costruire un aeroporto ad Agrigento (che poi è in territorio di Licata). Ad Agrigento  non esiste un villaggio turistico, ma solo turismo di passaggio mordi e fuggi, invece a Sciacca c'è un turismo che soggiorna 15 giorni sia per i villaggi che per le cure termali inoltre nel Verdura Golf Resort vengono molti clienti per giocare a golf, addirittura arrivano la mattina e partono la sera con gli aerei privati. Perché non farlo a Sciacca l'aeroporto dove esisteva già nella seconda guerra mondiale?
Beh, forse perché a Sciacca l'aeroporto è sempre stato un... fantasma? Forse per un problema di... distanze dagli altri scali già presenti nell'isola? Forse perché a D'Orsi non gliene frega niente del turismo saccense?

venerdì 15 ottobre 2010

IL SINDACO BOTTA DICHIARA DI NON ESSERE ISCRITTO A LOGGE MASSONICHE. MA IL SUO NOME APPARE NEGLI ELENCHI PUBBLICATI SUL WEB

A Menfi scoppia la polemica sulle logge massoniche che, a detta del consigliere comunale dell’UDC  Giuseppe Romano condizionerebbero le scelte politche.  “Mi sa tanto che questa  crisi –aveva dichiarato Romano, durante una intervista televisiva-  non è gestita all'interno del consiglio comunale ma da gruppi che vogliono influire sulla vita locale. Ed è noto, anche dalle cronache giornalistiche, che a Menfi ci sono logge massoniche che pensano di poter gestire la cosa pubblica e soggetti che possono farlo appartenendo più o meno ad un determinato gruppo o ad una determina loggia".
A stretto giro di posta arrivava la risposta del sindaco di Menfi Michele Botta, eletto sindaco  il 30 giungo 2008 con 4757 voti, pari al 62% delle preferenze grazie ai voti del Popolo delle libertà che, dopo aver rotto con il Pdl, malgrado gli incontri con gli altri partiti, con i consiglieri comunali che si erano dichiarati indipendenti, o con quelli che dalle liste civiche erano transitate nell’IDV di Antonio di Pietro, da più di un mese non riesce a risolvere la crisi politica. Alle accuse del consigliere Romano, il sindaco Michele Botta aveva risposto ritenendo gravi le affermazioni circa la mancanza di libertà nelle scelte politico-amministrative  e che  “per quanto mi riguarda, dichiarava Botta- posso affermare, senza tema di smentita, di non appartenere a nessuna loggia massonica ne  tantomeno di averne subito alcuna influenza. Le trattative politiche, piaccia o no, sono avvenute sempre alla luce del sole presso sedi istituzionali ed alla presenza dei rappresentanti dei cittadini democraticamente eletti”.
Ma qualcosa non quadra. Da una ricerca su internet nei siti delle logge massoniche italiane, abbiamo scoperto che nell'elenco dei massoni d'Italia, pubblicato sul sito http://www.scribd.com/doc/6531365/Elenco-Massoni-Italiani  a pagina 3 compare il nome del socio Botta Michele nato a Menfi il 4 settembre 1955. L'elenco è composto da ben 1924 pagine di nomi, con date di nascita e città di provenienza. Fermo restando che ognuno è libero di iscriversi a qualsiasi associazione, o loggia, o club, o circolo, se il socio Botta Michele iscritto nell'elenco dei massoni, in realtà fosse il sindaco del comune di Menfi, che ha dichiarato, con tanto di
comunicato stampa ufficiale, di non essere iscritto a nessuna loggia, allora avrebbe mentito, il che sarebbe grave e saremmo di fronte ad un vero e proprio impeachment. A quel punto al sindaco di Menfi converrebbe, invece di cercare contatti per formare una nuova giunta, rassegnare le dimissioni. Se invece
siamo di fronte ad un caso di omonimia (compresa la data di nascita, che abbiamo verificato. A proposito, perché nei siti istituzionali, quello del comune di Menfi e www.michelebotta.it, c'è scritto solo...ho 52 anni) il sindaco Michele Botta farebbe bene a chiedere che venga specificato di quale soggetto si tratta. Se poi, in terza analisi, si è trovato iscritto nell'elenco, pubblicato su Internet a sua insaputa, allora farebbe bene a chiederne la cancellazione immediata. Ultima considerazione: può darsi che l'elenco sia datato e che, come
in uso nelle logge, nel momento in cui un iscritto ricopre cariche pubbliche chiede la sospensione o si dimette, in ogni caso, il nome risulta nell'elenco e smentirebbe le dichiarazioni del sindaco, il quale a questo punto, non ci farebbe una bella figura.
Comunque, mi sono incuriosito ed ho fatto una ricerca. A Menfi le logge massoniche esistono da tempo e al momento stanno vivendo un momento di particolare vitalità. A confrontarsi sono essenzialmente gli iscritti alla Massoneria Italiana del grande Oriente d'Italia di Palazzo Giustiniani e quelli dell'altra loggia, intestata al massone Leonardo Cacioppo che obbedisce alla Massoneria Italiana cosiddetta di Piazza del Gesù. Altra presenza massonica di Menfi è costituita da un modesto gruppo di liberi muratori – così si chiamano – appartenenti alla gran Loggia Regolare d'Italia.  In provincia di Agrigento ci sono ben 22 logge massoniche, gran parte delle quali concentrate nel versante occidentale della provincia. Tre logge sono presenti a Sciacca, altre tre a Menfi. Due logge a  Montevago. A Sciacca c'è una loggia del Grande Oriente intitolata a Saverio Friscia, il grande patriota anarchico, noto anche come massone. Quella di Menfi si chiama “I figli di Hiram”. Due sono ad Agrigento e si chiamano “Concordia” e “Giuseppe Garibaldi”, la “Atena” si trova a Favara,
una si trova a Gela (Progresso e libertà) mentre due a Licata, una intestata al poeta Salvatore Quasimodo e l'altra ad Arnaldo da Brescia. Infine la loggia “Armonia” si trova a Sambuca di Sicilia.  Infine, della Gran Loggia Regolare d'Italia, c'è la Ermete ad Agrigento, la Xacca, vecchio nome della cittadina termale a Sciacca, la Inyco di Menfi, la Tre fiamme a Naro, e le Enoch e Trinacria, entrambe a Montevago.
Per concludere: qui non si tratta di verificare se si è o meno iscritti ad una loggia massonica, ma se un soggetto dice o no la verità.

mercoledì 13 ottobre 2010

PROPOSTA: PARCHEGGI A PAGAMENTO GESTITI DAL COMUNE

Il sindaco Vito Bono ha emesso oggi una ordinanza con cui istituisce un’area di sosta provvisoria e temporanea nella Via Roma a disco orario, per agevolare cittadini e commercianti. Il provvedimento è legato alle opere pubbliche che si stanno eseguendo nel centro storico cittadino e avrà efficacia “limitatamente all’intervallo di tempo necessario all’esecuzione dei lavori di riammodernamento della rete idrica cittadina nella cosiddetta “Chiazza” di Via Licata. L’ordinanza del sindaco Vito Bono istituisce nella Via Roma la sosta a tempo “Disco orario” per la durata massima di 30 minuti, dalle ore 8 alle ore 20 di tutti i giorni feriali e festivi. La sosta sarà consentita nel lato sinistro secondo il senso di marcia, nel tratto compreso tra la Piazza Inveges (subito dopo l’entrata principale della chiesa del Collegio) e il Corso Vittorio Emanuele. L’ordinanza è immediatamente esecutiva. E’ una soluzione, dice il sindaco Vito Bono, che fa seguito a un sopralluogo eseguito nella zona assieme agli Uffici della Polizia Municipale. L’istituzione della sosta a tempo
consentirà agli avventori delle attività commerciali della zona di poter effettuare una sosta temporanea senza pregiudicare la circolazione stradale della Via Roma. Il provvedimento, ribadisce il sindaco Vito Bono, è solo provvisorio e serve a tamponare l’emergenza parcheggi che si è creata con l’apertura di alcuni cantieri in città, per la realizzazione di opere pubbliche assolutamente necessarie come la messa in sicurezza della Via Amendola e la riqualificazione (con annesso riammodernamento delle reti idriche e fognarie) delle piazze di
Via Licata. 
Ma visto che si parla di parcheggi, voglio fare una proposta, visto che dal comune si lamentano di essere sempre senza soldi. Perché non istituire una serie di parcheggi a pagamento gestiti dal comune? Visto che quasi tutto il centro storico è a pagamento, e le casse del comune non ne usufruiscono perché quasi tutte le aree di sosta sono state cedute a titolo gratuito, tanto vale istituire delle strisce blu, a gestione comunale. Se non altro, ci sarebbe un introito per le dissestate casse!