mercoledì 30 giugno 2010

CREIAMO IL COMITATO "STOPPA LA FOGNA"

In questo periodo va di moda preoccuparsi delle trivellazioni petrolifere che forse si faranno al largo di Sciacca, ma non è sicuro niente, e mentre si grida al lupo al lupo, ci si dimentica di quello che abbiamo davanti agli occhi. Inquinamento e abusivismo sono le insidie peggiori per il litorale italiano. Il quadro poco confortante lo ha tracciato Legambiente nel Rapporto "Mare Monstrum 2010", divulgato in occasione della recente partenza della Goletta Verde. La situazione peggiore si registra in Campania, che si classifica al primo posto nella hit delle illegalità con 1.514 infrazioni, seguita da Puglia, Sicilia e Calabria.
Ma veniamo ai dati. L'abusivismo edilizio cresce del 7,6% rispetto all'anno precedente e l'inquinamento derivante da scarichi fognari illegali, cattiva depurazione e inquinamento da idrocarburi addirittura del 45%. I sequestri aumentano del 46,2% passando dai 4.049 del 2008 ai 5.920 del 2009.
La maglia nera delle illegalità va alla Campania con 1.514 infrazioni, seguita dalla Puglia con 1.338 infrazioni, dalla Sicilia con 1.267 infrazioni e dalla Calabria con 1.160 infrazioni.
Ma alla Sicilia va il triste primato dell'abusivismo: è la regione con più illegalità sul fronte dell'abusivismo con 749 infrazioni accertate.
Ma i problemi principali riguardano il servizio di depurazione. La regione in cui si registra il deficit maggiore è la Sicilia dove 2,3 milioni di persone (il 54% del totale) riversano i propri scarichi non depurati nel mare, e fra questi c'è Sciacca. A seguire la Campania dove il servizio copre solo il 67% della popolazione lasciando scoperti quasi 2 milioni di cittadini, poi il Lazio e la Toscana, con circa 1,4 milioni (il 38% del totale) di persone scoperte.
Fra le regioni sotto accusa dall'Europa c'è quindi la Sicilia, con 74 comuni inosservanti, fra cui spiccano diversi capoluoghi di provincia come Palermo, Catania, Messina, Ragusa, Caltanissetta e Agrigento. Bisognerebbe creare un comitato, magari si potrebbe chiamare Stoppa la fogna!

TUTTI INCONTRANO ARMAO... E TUTTI PER LO STESSO ARGOMENTO!

"Si è tenuto a Palermo un incontro tra l’assessore regionale dei beni culturali e dell'identità siciliana Gaetano Armao, il deputato Vincenzo Marinello (Pd) e il consigliere comunale di Sciacca Agostino Friscia, dirigente della Soprintendenza di Agrigento.
Oggetto dell’incontro è stato la realizzazione di un museo regionale interdisciplinare delle arti a Sciacca per il quale si è riscontrata la volontà dell’assessore Gaetano Armao che presto si recherà nella città termale per prendere contatto diretto con la realtà e con la struttura individuata come sede del futuro museo, ossia il Complesso Monumentale “S.Margherita”, sito nella via Incisa e attualmente di proprietà dell’azienda sanitaria provinciale di Agrigento".
Non trascriviamo tutto il comunicato-stampa perché sarebbe lungo, ma il senso si capisce! I due (Marinello e Friscia) dopo la realizzazione del museo a Burgio (che forse ha tolto qualcuno dal torpore) hanno incontrato Armao. Nel comunicato però, non si fa nessun cenno alla presenza del senatore Cusumano.
In un altro comunicato stampa però, sempre dello stesso giorno si legge: "Il Senatore Nuccio Cusumano ha incontrato questa mattina a Palermo l'Assessore regionale ai Beni culturali Gaetano Armao per affrontare alcune tematiche riguardanti la valorizzazione di strutture e risorse monumentali, storiche ed archeologiche presenti nel territorio di Sciacca. In particolare, si è discusso della definizione della proprietà del Complesso monumentale Santa Margherita, destinato a ospitare il Museo regionale, degli scavi sul Monte Kronio e nell'area del castello Luna".
Quindi, o sono stati due incontri distinti e separati per parlare tutti della stessa cosa (e Armao avrà detto: mi che palle, ma questi del PD viaggiono separati?!) oppure qualcuno in realtà non c'era!
Nella prima ipotesi, insomma, potevano mettersi d'accordo e andarci tutti assieme... no?

sabato 19 giugno 2010

Giustizia: 300 MILIONI in 2007-2010 IL COSTO DELLO STATO PER RITARDI DEI PROCESSI

GIOVEDI' 17 GIUGNO 2010

(Il Sole 24 Ore Radiocor) - , 17 giu - E' di 95 milioni nel periodo 2007-2010 il "debito" accumulato dal ministero della Giustizia per i risarcimenti previsti dalla legge Pinto per i processi di durata 'irragionevole'. Mentre a carico del ministero dell'Economia l'impegno economico "era giunto a circa 200milioni" ad ottobre 2009, "al netto delle spese legali che ammontavano per gli anni 2007, 2008, 2009 a circa il 5%-8% della cifra annua". Lo ha reso noto il viceministro dell'Economia, , rispondendo ad una interrogazione di  e  (Pdl) in  della Camera. Il dicastero di via Arenula e' competente per "i danni derivanti dall'attivita' della magistratura ordinaria", mentre quello di via XX Settembre provvede a quelli "derivanti dall'attivita' della magistratura amministrativa". Gli oneri 2010 della Giustizia sono "determinati in sede di richiesta fondi"; piu' nello specifico, per l'anno in corso "i decreti pervenuti dal 1 gennaio ad  sono pari a 4.400" per un "importo complessivo delle condanne di circa 36milioni". Nel periodo 2007-2010 sono stati stanziati circa 70 milioni sull'apposito capitolo del ministero della Giustizia. Per quanto riguarda ancora il ministero dell'Economia, nel 2009 "sono state accertate somme da liquidare per 92.107.726,85 euro mentre per il 2010, fino ad oggi, sono state accertate somme da liquidare per 9.271.545,57 euro, dato ancora in fase di aggiornamento"; le somme stanziate ammontano a poco piu' di 63 milioni. Sul versante della Giustizia, la ripartizione per Corti d'Appello evidenzia gli oneri maggiori a Perugia (14 milioni), Roma (11.790.000) e  (9.982.000), mentre le cifre piu' basse si registrano a Trieste (41.200), Bari (56.698) e (86.879). La legge Pinto prevede che la durata ragionevole del processo e' di tre anni in  (due anni e sette mesi se si tratta di cause di lavoro o di status) mentre per il secondo grado la durata ragionevole e' stata indicata in due anni ed in uno per i gradi successivi.