mercoledì 14 aprile 2010

MATRIMONIO FRA GAY O BENEDIZIONE DEL PASTORE?


La notizia, come le maldicenze era detta a bassa voce, nei bar, nei vicoli, e nelle piazze di Marsala. Due donne si sono sposate in chiesa? A fugare ogni dubbio ci ha pensato lo stesso parroco. Alessandro Esposito, il pastore della comunità valdese di Trapani e Marsala, dichiara che ha benedetto l’unione di due persone dello stesso sesso. Ed erano due donne. E proprio per l'anomalia del “matrimonio” sono state proprio le due novelle spose a chiedere di mantenere il massimo riserbo. Ma le notizie volano fino a quando lo stesso pastore, in una intervista pubblicata su un sito web, ammette il fattaccio, dichiarando che per lui “L’unico amore sbagliato è quello a cui l’uomo impone dei limiti” e che è “ la Chiesa a dover intraprendere un cammino di conversione e non gli omosessuali, vittime di pregiudizi ingiustificati e condanne” .
Dichiarazione questa, che ha trovato d'accordo le comunità gay ma una serie infinita di commenti contrari e scandalizzati. Per alcuni infatti, la chiesa Valdese ha voluto solo farsi pubblicità, per altri invece è solo un atto d'amore. Il pastore valdese, che suo malgrado ha acquistato notorietà ha dichiarato che il suo gesto è stato “ una benedizione senza alcun effetto civile in quanto lo Stato italiano al momento non riconosce alcun diritto alle coppie di fatto” ma in città questo “matrimonio” o benedizione che dir si voglia, non è stato accettato dalla comunità che teme un invasione di gay e lesbiche che si recano nei locali della chiesa valdese per essere benedetti.
Intanto, le due novelle spose continuano a mantenere l'anonimato e secondo alcuni sarebbero andate in luna di miele mentre il pastore valdese Alessandro Esposito che ha celebrato l'unione viene additato da alcuni come blasfemo, da altri come colui che è stato capace di sfidare convenzioni e consuetudini “La sessualità -ha dichiarato- appartiene alla sfera intima e, come tale, inviolabile, dell’individuo: la religione, pertanto, se vuole porsi al servizio delle donne e degli uomini, dovrebbe limitarsi a riconoscerla e a rispettarla, senza emettere sentenze”. Con buona pace di chi chiede la scomunica del pastore.

sabato 3 aprile 2010

SCAMARCIO A SCIACCA... MA ERA UN PESCE D'APRILE


Tele radio Sciacca ha diffuso questa notizia letta da me.
“Sarà Riccardo Scamarcio il protagonista maschile del nuovo film ambientato a Sciacca. In questi giorni infatti, è arrivata a Sciacca la troupe del nuovo film che vedrà come protagonista il giovane attore italiano che sarà ricevuto al comune di Sciacca, oggi pomeriggio alle 15. dal regista Raimondo Moncada nella sala consiliare.Abbiamo scelto la sala consiliare, ci hanno riferito dal comune, per dare modo a tutti i fans del popolare attore di poter assistere a questo evento e fare domande o chiedere autografi a Riccardo Scamarcio, attualmente nelle sale con il nuovo film di Ozpeteck, Mine vaganti. Ed a questo proposito, all'entrata della sala consiliare saranno distribuite foto di scena dell'ultimo film. Alla manifestazione, come detto, parteciperà il famoso regista agrigentino Raimondo Moncada che dopo il successo di “Babbaluci”, presentato allo Sciacca film festival, sta cercando nuovi attori per il suo nuovo film. La trama è ancora top secret, ma siamo certi che con la presenza di Riccardo Scamarcio nel nuovo film ripeterà il successo del precedente. Riccardo Scamarcio e Raimondo Moncada, dopo l'incontro con i fans, si recheranno al porto per assaggiare la famosa granita di Aurelio”.
Ebbene, al Comune di Sciacca si sono presentate un centinaio di ragazzine in attesa che, dal nulla, apparisse l'attore. Ma in realtà era il classico pesce d'aprile.
Nei notiziati serali infatti è stato svelato il mistero. “E' stato un pesce d'aprile concordato dal direttore e dall'estensore dell'articolo, sul quale sono cadute un centinaio di ragazzine che si sono presentate al comune. Il nostro non è stato il solo scherzo. Il pesce d'aprile è un'usanza mondiale. Persino il sito della BBC ha dato la notizia oggi della scoperta che Shakesperare in realtà era francese scatenando quasi un problema fra le due nazioni, mentre per restare nei paraggi oggi è stata diffusa la notizia del ritrovamento di reperti archeologici durante gli scavi per la statale che da Agrigento porta a Licata, costringendo alcuni a girare al largo. Naturalmente anche questi erano pesci d'aprile. Il nostro è stato un pesce d'aprile in una città che aspetta il carnevale. L’ipotesi più accreditata negli ambienti accademici fa risalire l’origine del pesce d’aprile ad un periodo antecedente al 154 A.C. confermando la matrice pagana e buffonesca della festa, che continua tutt’oggi, seppur con sfumature diverse, a restare viva in gran parte del mondo. Insomma, una giornata dedicata agli scherzi. Appuntamento al prossimo anno!”