mercoledì 29 dicembre 2010

IN ITALIA, UNO STRANIERO SU DUE DICHIARA MENO DI 10,000 EURO

In Italia uno straniero su due dichiara al fisco meno di 10 mila € e il reddito medio dichiarato ammonta a 12.639€, 6.755 € in meno di quanto dichiarato dagli italiani. Essi sono il 7,8% di tutti i contribuenti e dichiarano il 5,2% dei redditi nazionali. Lombardia, Friuli Venezia Giulia, Piemonte e Lazio sono le regioni in cui gli stranieri dichiarano i redditi più elevati. Questi alcuni dei risultati di un’indagine realizzata dalla FONDAZIONE LEONE MORESSA che ha analizzato le dichiarazioni dei redditi delle persone fisiche in base al paese di nascita dei contribuenti per l’anno di imposta 2008 fornite dal Ministero delle Finanze. 40 miliardi di € è l’ammontare di reddito complessivamente dichiarato dagli oltre 3 milioni di contribuenti nati all’estero. Ciò significa che, in termini percentuali, essi rappresentano il 7,8% dei contribuenti totali
e certificano il 5,2% dell’intera ricchezza prodotta; dal 2005 il volume dichiarato e il numero di contribuenti sono cresciuti quasi nella stessa proporzione: +32,8% nel primo caso e + 32% nel secondo.
Differenze di genere: il 40,9% dei contribuenti nati all’estero è donna e contribuiscono per appena un
terzo dei redditi degli stranieri. Esse infatti dichiarano mediamente appena 10mila €, contro i 14mila €
degli uomini.
Tipologie dei redditi dichiarati: l’88% degli stranieri dichiara redditi da lavoro dipendente e assimilati, mentre appena il 19% compila anche la sezione del modello relativa ai terreni e fabbricati (quando per gli italiani si tratta dell’81,7%). In media si calcola come per i redditi da lavoro dipendente l’ammontare annuo si attesti a 12.342 €, 5mila € in meno degli italiani. Classi di reddito: la metà dei contribuenti nati all’estero dichiarano meno di 10mila €, mentre se si tratta di soggetti nati in Italia la percentuale scende al 33,1%. In termini di percentuali cumulate, il punto mediano della distribuzione dei redditi degli stranieri si posiziona nella classe da 0 a 10mila €, mentre per gli italiani, tra i 15mila e i 25mila €.
Provenienza: il Paese da cui proviene il maggior numero di contribuenti stranieri è la Romania: qui è nato il 17,6% di tutti i contribuenti stranieri, seguiti da Albania e Marocco. Ma se i primi dichiarano mediamente 8.761€, per i secondi si tratta di 11.828€ e per i terzi di 10.915€. In quanto al genere, la Moldavia è il paese che annovera la maggior percentuale di donne contribuenti (67,4%) e sono i Paesi dell’Est Europa ad aver visto aumentare di più il numero di donne dal 2005: +143,6% dalla Romania e +113,6% dalla Moldavia.
Differenze regionali: la presenza dei contribuenti nati all’estero è più alta nelle aree del Nord, più
contenuta nel Mezzogiorno. Quasi il 20% dei dichiaranti stranieri si concentra in Lombardia seguito,
distaccato di alcuni punti percentuali, da Veneto (11,3%), Emilia Romagna (10,5%) e Lazio (9,6%). Il
Trentino Alto Adige e il Friuli Venezia Giulia si distinguono per la più elevata densità di contribuenti nati
all’estero rispetto ai contribuenti totali. A guadagnare di più sono i contribuenti stranieri che vivono in
Lombardia con oltre 15.000 € di reddito, seguiti a ruota dal Friuli Venezia Giulia (14.225 €), Piemonte
(13.419 €) e Lazio (13.330 €). Ma è al Nord che si evidenziano i maggiori gap retributivi con gli italiani.
“La quantificazione dei contribuenti stranieri e dei redditi da loro dichiarati” affermano i ricercatori della
FONDAZIONE LEONE MORESSA “permette di confermare ancora una volta come gli stranieri siano
– e con ogni probabilità continueranno sempre più ad essere – una parte importante della struttura sociale del nostro Paese. Studiare questo fenomeno significa comprendere come gli stranieri contribuiscano alla crescita complessiva dell’economia nazionale, non dimenticando come ci si potrebbe aspettare un’incidenza addirittura più elevata se solo il lavoro sommerso venisse regolarizzato; operazione, questa, a tutela degli immigrati, ma anche a beneficio dell’intera collettività.”

mercoledì 15 dicembre 2010

MARIANO ROSSI... DA SCIACCA

Il 24 ottobre del 1807, moriva a Roma il pittore saccense Mariano Rossi, conosciuto  soprattutto per aver affrescato con “Camillo che scaccia i Galli” la Volta del salone d'ingresso della palazzina di Villa Borghese a Roma; per aver dipinto “il Sogno di Papa Innocenzo III” nella chiesa di S. Maria all'Ara Coeli, e, su commissione del Re di Napoli Ferdinando IV, aver decorato la Volta del salone che fa da anticamera agli appartamenti reali della Reggia di Caserta. In questo salone, il pittore saccense raffigurò “Le nozze di Alessandro Magno con Rossana”.
Ma le opere di Mariano Rossi, riconosciuto come uno dei maggiori pittori del 700 italiano, ed oggi in esposizione al Museo del Louvre di Parigi, si trovano in tutta Italia. E soprattuto in Sicilia. Fu lui, che nel 1802 ricevette l'incarico di decorare la Cattedrale di Palermo. Gli affreschi, secondo il disegno orginale, dovevano ricoprire il catino dell'abside, la volta del coro, la cupola e la navata centrale, e dovevano rappresentare idealmente, il ristabilimento della religione cristiana in Sicilia ad opera dei Normanni. Mariano Rossi non terminò tutto il lavoro, ma ancora oggi si possono ammirare gli affreschi nel catino dell'abside dove sono rappresentati Roberto il Giuscardo e il Conte Ruggero che restituiscono la chiesa al vescovo Nicodemo e nella Volta del coro, dove è dipinta l'Assunzione di Maria Vergine. L'occasione di affrescare la Cattedrale di Palermo gli venne data nel 1978, quando, insieme a Ferdinando IV fuggì da Napoli per recarsi a Palermo. E' in questa occasione che “il degno e celebre pittore don Mariano Rossi che fortunatamente si trova in questa città” ricevette dal sovrano l'incarico di decorare gli interni della Cattedrale. Per quel lavoro, avrebbe percepito uno stipendio annuo di 60 onze. Ma dopo due anni e dopo aver affrescato il catino dell'abside e la Volta del coro, il pittore saccense venne sospeso dall'incarico perchè considerato inadempiente ai suoi doveri. Ma chi era questo pittore? Mariano Rossi nacque a Sciacca da Francesco Russo e da Margherita Cottone l'8 dicembre 1731. In seguito cambiò il cognome in Rossi. Fin da piccolo comincia ad apprendere i primi rudimenti dell'arte pittorica presso la bottega del suo compaesano Gaspare Testone. Questi, avendo intuito le grandi potenzialità del giovane Rossi, e grazie ai buoni uffizi di Don Gioacchino Manno, Barone di Lazzarino, lo avvia a Palermo alla scuola di Filippo Randazzo.
Alla morte di questi, avvenuta nel 1747 Mariano Rossi parte della volta di Napoli, dove rimane quasi tre anni, per poi trasferirsi a Roma, accolto dal sacerdote Antonio Pavone che lo inserisce nella bottega di Marco Benfial. Da qui parte la fortuna e la fama del giovane Mariano Rossi che a soli 23 anni, il 10 maggio 1754 al concorso di pittura indetto dall'Accademia di San Luca, ottiene il secondo premio con il disegno raffigurante Elia che ordina al popolo l'arresto dei falsi profeti di Baal. La proclamazione ufficiale avviene sei mesi dopo con una solenne celebrazione in Campidoglio. La fama del giovane pittore siciliano comincia a crescere a tal punto che il 5 ottobre del 1766 viene accolto fra i membri dell'Accademia di San Luca e il 21 dicembre si insedia nella carica. Il lavoro non manca mai, e gli anni che vanno dal 1764 al 1768 Mariano Rossi li dedica, soprattutto, ad affrescare la chiesa di San Giuseppe alla Lungara, a Roma. Vi dipinge l'Adorazione dei Magi, la Strage degli innocenti, tredici riquadri con la scena centrale di Cristo nell'orto e, lateralmente, i dodici apostoli. E ancora, quattro tondi con la nascita del Redentore, lo sposalizio della Vergine, Gesù nella bottega di Giuseppe, e la morte di Giuseppe. Ma in quegli anni lavora anche in Sicilia. A Sciacca, nella chiesa delle Giummare, dipinge l'Assunzione della Vergine con S. Benedetto e, lateralmente, due riquadri con i santi Pietro e Paolo, mentre nel presbiterio raffigura la Santissima Trinità. Sempre per le chiese di Sciacca realizza “La Vergine e le Anime purganti” per la chiesa del Purgatorio, e per la chiesa di San Francesco di Paola la Madonna della Luce ed i dipinti con la Deposizione la Sacra Famiglia. Questi ultimi tre, restaurati, sono oggi esposti nell'ex chiesa di Santa Margherita, nell'ambito di una mostra dedicata al Rossi. Le tre grandi tele sono accompagnate da un omaggio che sette pittori saccensi hanno voluto dedicare al maestro. Favorito dalla crescente fama e dalle segnalazioni del Cardinale Alessandro Albani, il Rossi, nel 1770, è chiamato a Torino dal duca di Savoia e Re di Sardegna Carlo Emanuele III. In quella città, nell'appartamento estivo del re, dipinge un affresco rappresentando in maniera allegorica le arti della pittura, della scultura, dell'architettura e del disegno, due dipinti per le camere delle principesse Madama di Savoia e Maria Felicita e un cartone per un arazzo con Enea che salpa verso il Chersoneso.
Finito il lavoro, rientra a Roma, e il 3 febbraio 1772 per procura, sposa la cugina Rosa Navarra dalla quale avrà tre figli, Tommaso, Arcangelo e Teresa. Solo Tommaso si dedicherà alla pittura, ma non riuscirà ad eguagliare il padre. Nel 1774 dipinge quello che è considerato il suo capolavoro. In quell'anno riceve dal cardinale Scipione Caffarelli Borghese l'incarico di decorare la Volta del salone d'ingresso nella palazzina di Villa Borghese. La Volta misura 19 metri di lunghezza per 13 metri di larghezza. L'affresco rappresenta l'apoteosi di Romolo accolto da Giove nell'Olimpo, mentre propizia la vittoria dell'eroe romano Furio Camillo contro i Galli, guidati da Brenno. Il tema sembra che fu scelto in occasione della nascita del primogenito di Marcantonio IV Borghese. Nel dipinto viene raffigurato Camillo che arriva con la spada sguainata sul colle capitolino rovesciando la bilancia su cui all'oro dei romani fa da contrappeso la spada di Brenno  che, caduto a terra, alza il braccio destro per proteggersi. I lavori per questo grandioso affresco lo impegnarono dall'ottobre del 1776 al giugno del 1779 e alla fine ricevette un compenso di 4800 scudi.
Ma gli eventi storici e la rivoluzione napoleonica condizionarono la vita del Rossi. Nel 1979 nel corso di un tumulto provocato da alcuni rivoluzionari italiani e francesi, venne ucciso un generale francese. Questo fornì il pretesto per una la cosiddetta occupazione francese di Roma. Il generale Berthier marciò sulla città, occupandola senza incontrare resistenza e dandosi poi al saccheggio dei tesori d’arte del Vaticano. Ridottosi quasi in miseria in seguito all'arresto di Papa Pio VI da parte dei francesi, Mariano Rossi si rifugiò in Sicilia al seguito di Ferdinando IV di Borbone e vi rimase fino al 1804. In questi ultimi due anni dirigerà l'Accademia del Disegno di Palermo. Nel 1806 viene richiamato dal Sovrano a Caserta, ma in seguito all'ingresso delle truppe francesi, che ormai, con Napoleone avevano invaso l'Italia, si rifugia a Roma dove muore in solitudine, il 24 ottobre 1807, non volendo lavorare per i nuovi signori francesi. E' sepolto nella chiesa di Santa Susanna.

LA GUERRA DELL' ALBERO DI NATALE

Il Natale a Sciacca, si è trasformato in una vera e propria guerra politica, con maggioranza e opposizione che chiedono all'amministrazione comunale di rimuovere l'albero di Natale posizionato in piazza Scandaliato. Insomma, quell'albero di Natale, che in verità sembra una tenda indiana con appiccicati rifiuti in plastica (piatti, bottiglie, ruote di bicicletta), non piace a nessuno. E la querelle si sposta pure sul social network Facebook, dove i commenti vanno dal “ma che schifo è” al più diretto “orrendo” fino alle spiegazioni ironiche del tipo “Penso che stiano cercando di far vedere come risolvere i problemi di Napoli”. Nei giorni scorsi i consiglieri comunali del PD, Simone Di Paola, Maurizio Grisafi e  Giuseppe Ambrogio, che peraltro appoggiano la giunta guidata dal sindaco Vito Bono, in una nota, avevano preso le distanze dall'iniziativa e parlano di “limite del buon gusto e dell'estetica travalicato”, di “bruttura che oltraggia la piazza Scandaliato”. I tre esponenti del PD hanno chiamato in causa perfino la Sovrintendenza ai beni culturali chiedendosi come ha potuto tollerare un simile intevento” e chiedendo, senza mezzi termini, la sostituzione dell'attuale albero con uno più convenzionale e gradevole. Ma non solo quelli del PD, anche il gruppo consiliare “Leali per Sciacca” con Michele Patti si associa alla nota dei tre consiglieri comunali e dichiara che “se l'amministrazione comunale non è in grado di provvedere ad un albero di Natale tradizionale, il gruppo consiliare si renderà disponibile a trovarne uno adatto allo spirito natalizio, lasciando all'amministrazione comunale il solo costo del trasporto”. Laconica la replica affidata all'assessore allo spettacolo Michele Ferrara che difende quella che lui stesso ha definito,  “l'opera d'arte” collocata in piazza Scandaliato. Alla faccia: se questa è un'opera d'arte... sarà un messaggio per la raccolta differenziata (c'entra la Sogeir) sarà un messaggio ecologico, ma che sia brutto è brutto! Candidiamola per l'opera più brutta dell'anno!!

giovedì 25 novembre 2010

DA PRENDERE A CALCI IN CULO!


Questa la dichiarazione di uno dei peggiori giornalisti della storia. Assodato il lecchinaggio al potere di questo pseudo giornalista che ricorda sempre più spesso il film "V per Vendetta" dove il Duce appare sul grande schermo e ordina ai capi della polizia, ai suoi portavoci e ai giornalisti cosa dire e cosa fare per il bene del popolo, a me sembra che questa dichiarazioni siano passibili di denuncia per Istigazione alla violenza. E con l'aggravante che è una istigazione alla violenza contro studenti che manifestano la propria indignazione contro un Ministro (la Gelmini) che, pur di uscire dall'anonimato si inventa una riforma fatta male, senza soldi e boicottata dal suo compagno di giochi Tremonti. Sembra che siano tutti alla ricerca di un posto nei libri di storia: ogni Ministro che arriva sente il bisogno di cambiare tutto. E questa è una autentica cazzata!
Ora, a parte il fatto che un giornalista, di una TV nazionale non dovrebbe permettersi commenti di nessun genere, ma essere al di fuori della mischia, considerato che mia figlia ha partecipato, e giustamente, alle manifestazioni, nel caso mai accadesse, che mia figlia tornasse a casa con un livido,  l'unico colpevole sarebbe questa specie di uomo asservito al potere per una paga da direttore di giornale. Che sia senza deontologia professionale lo sanno tutti (in Italia e all'estero) ma in una società civile, non si può permettere ad uno stronzo di andare in televisione e sparare cazzate e chiedere alla Polizia di picchiare gli studenti. Una vergogna nazionale!
Presumo che i pugni in testa, presi il giorno prima lo abbiamo rincoglionito più di quanto lo è solitamente, ma in ogni caso Mi arrogo il diritto, in virtù delle dichiarazioni fatte in diretta televisiva da Emilio Fede, che, direttamente o indirettamente potrebbe nuocere a mia figlia, che chiede solo di poter studiare tranquillamente, di prenderlo a calci in culo il giorno in cui ne avrò l'occasione!

COME SI DICE: E CHE IL SIGNORE CE LA MANDI BUONA!


Padre Davide Mordino, 37 anni, parroco della Basilica di San Calogero a Sciacca è stato già trasferito da alcuni mesi e sospeso dopo un processo voluto dalla gerarchia ecclesiale. Dopo le denunce di alcuni giovani parrocchiani è indagato dalla Procura di Palermo anche per induzione alla prostituzione minorile: avrebbe pagato fotografie e prestazioni sessuali con i soldi della parrocchia. Lui respinge tutte le accuse. 

La Chiesa l’ha già sospeso da qualche mese. Frate Davide Mordino, 37 anni, ormai ex parroco della Basilica di San Calogero, a Sciacca, è adesso indagato dalla Procura di Palermo. Le accuse sono gravi: pedopornografia e prostituzione minorile, reati che hanno fatto scattare la competenza distrettuale. 

Gli agenti del commissariato di Sciacca hanno perquisito le abitazioni del sacerdote, nell’Agrigentino e a Palermo. Un computer è stato sequestrato, e adesso si trova all’esame degli inquirenti, che stanno cercando riscontri alle accuse mosse da alcuni giovani della parrocchia di San Calogero. Proprio sulla base di queste denunce è scattata anche un’altra contestazione nei confronti di fra Davide, quella di appropriazione indebita: secondo la ricostruzione dell’accusa, il sacerdote si sarebbe impossessato di alcune somme della parrocchia per ottenere da un gruppo di minorenni foto e prestazioni sessuali.
Di certo, per il caso Sciacca, la Chiesa si è mossa con tempestività, sull’onda degli ultimi moniti di Papa Benedetto XVI. Il Terzo Ordine regolare dei Francescani e la Curia vescovile di Agrigento hanno istituito un vero e proprio processo. Ma la decisione non è definitiva (anche in attesa delle conclusioni della magistratura).

sabato 20 novembre 2010

I BAMBINI SOFFRONO DI SOLITUDINE

Secondo la casistica regionale riferita al periodo gennaio 2009 – ottobre 2010. Nell’arco temporale considerato il Centro Nazionale di Ascolto di Telefono Azzurro, attraverso la Linea Gratuita 1.96.96 (rivolta ai bambini e agli adolescenti) e la Linea Istituzionale 199.15.15.15 (rivolta agli adulti e agli operatori dei servizi), è intervenuto complessivamente su 5.370 casi segnalati dall’intero territorio nazionale che hanno richiesto una consulenza su problematiche rilevanti.
In Sicilia, al secondo posto per le richieste di aiuto, sono state date 641 consulenze, nell’arco temporale considerato. L’aiuto è stato rivolto a maschi: (40,7%) e femmine (59,3%) di cui da 0 a 10 anni, il 20,6% dei casi; da 11 a 14 anni nel 61,8% e infine per l'età che va da 15 a 18 anni: il 17,6%.
Le maggiori richieste arrivano dalla provincia di Catania (43,8 %) poi Palermo (19,5), Caltanissetta 9%, Agrigento (7,8), Messina (7,2), Enna (4,5), Trapani (3,6), Ragusa (2,7) e Siracusa (1,9)
e principali problematiche segnalate dai ragazzi sono il Bisogno di parlare: 59,4%, la Solitudine: 14,9%, i Problemi sentimentali: 14,2% quelli relazionali con i coetanei: 10,9%, il Disagio emotivo/psicologico: 10,5%, i problemi relazionali con i genitori: 10%, l' Abuso fisico: 9,3%, la conflittualità tra componenti del nucleo familiare: 6,8% le paure: 6,7%, l'abuso psicologico: 5,8%, i problemi per la separazione dei genitori: 5,2%, quelli della inadeguatezza genitoriale: 5,2% e infine l'abuso sessuale: 3,7%. Negli ultimi 10 anni il Telefono Azzurro ha gestito 43252 casi relativi a bambini e adolescenti. Considerando il numero totale dei minori, ciò significa che 1 bambino su 200 ha chiamato il Telefono Azzurro per chiedere aiuto. Tra loro, ben 14772 hanno riferito episodi di violenza. E' logico supporre che esista un vero e proprio sommerso di disagio e violenza inascoltati». Il bullismo raddoppia tra il 2000 ed il 2010: dall’8% al 16%, e in costante crescita anche tutti quei fenomeni classificabili come “cyber bullismo”: l’invio di foto o video minacciosi, invio di informazioni false e l’esclusione intenzionale dai gruppi online.

mercoledì 17 novembre 2010

MIMMO SEGRETO: L'ULTIMO VERO SOCIALISTA


Si è spento ieri, all'età di 88 anni, Mimmo Segreto. Da tutti conosciuto come il senatore Segreto, ha ricoperto la carica di sindaco di Sciacca due volte. La prima volta è stato eletto il 26 ottobre 1957 e rimase in carica appena sei mesi. Lasciò l’incarico il 23 aprile 1958.
Rieletto sindaco il 14 maggio del 1965, Mimmo Segreto lasciò l’incarico il 5 marzo del 1966 per poi essere rieletto il 18 maggio del 1967. L’ultimo giorno da sindaco è datato 28 agosto 1967.
Segreto venne eletto sindaco nel 1957 dopo le dimissioni della giunta presieduta dal comunista Giuseppe Berti e nella quale Segreto era vice sindaco.
Berti si dimise perché era oltre alla carica di sindaco ricopriva anche quella di senatore della Repubblica, e una nuova legge stabiliva l’incompatibilità fra le due cariche, insomma chi ricopriva una carica parlamentare non poteva amministrare una città. Dopo le dimissioni di Berti, il consiglio comunale decide di affidargli l’incarico di sindaco. A quel tempo la maggioranza consiliare era di sinistra. Aveva vinto le elezioni col fronte popolare, social-comunista, un movimento che raggruppava comunisti, socialisti e personaggi della sinistra. 
In verità, in quella elezione, il primo degli eletti era stato Segreto, ma si decise di eleggere sindaco Giuseppe Berti perché era un uomo di grande esperienza di cultura, e senatore della Repubblica. Insomma venne quasi naturale eleggere Berti alla guida della città. Poi venne fatta la legge che sanciva l’incompatibilità fra le due cariche e Berti si dimise.
L'ultima intervista, Mimmo Segreto la rilasciò al sottoscritto per la stesura del libro "Il mestiere di Sindaco". Vi riporto quello che mi disse.
Se dovessi dare un giudizio personale di come andava la politica a quel tempo, direi che è assolutamente negativo. Con la sua sindacatura, Molinari poteva contare sull’appoggio del governo regionale, ed in particolare sull’appoggio del deputato regionale La Loggia, un uomo straordinario dal punto di vista intellettuale. Quindi l’ex sindaco usufruiva di un grande aiuto politico e di un notevole supporto dal punto di vista economico che gli permetteva di risolvere i problemi della città. Quando siamo arrivati noi della sinistra a Palazzo di Città, parte della DC cominciò a boicottarci. Insomma questa amministrazione che sorgeva in opposizione alla vecchia politica sciacchitana non era vista di buon occhi dai vecchi potentati. Possiamo dire che abbiamo constatato e subito, una dimostrazione di forza politica da parte della destra, una opposizione dura. Volevano metterci in qualsiasi modo, in difficoltà; ed in effetti ci riuscirono. L’apparato burocratico comunale era formato da gente proveniente dalla democrazia cristiana, o che stava lì grazie alla DC, insomma non era la nostra gente. Siamo arrivati a Palazzo di Città e ci siamo subito scontrati con i burocrati.
Per fare un esempio, in quell’anno non ci hanno messo in bilancio neppure i soldi per organizzare il carnevale. Molinari, che non digeriva la sconfitta cercò con tutti i mezzi di non farci fare il carnevale, ma noi sapevamo che non organizzare la manifestazione equivaleva ad una sconfitta. Allora i consiglieri comunali si recarono nelle campagne a raccogliere il frumento. Con i soldi ricavati dalla vendita, aggiunti ad altri piccoli proventi e alla auto-tassazione, siamo riusciti ad organizzare il carnevale. Una festa dimezzata, ma ben riuscita.
Lo stesso problema con l’organizzazione della festa di ferragosto.
Il comune, ancora una volta, non aveva soldi. E allora tutti i consiglieri comunali si autotassaromo per organizzare la festa, ma soprattutto per organizzare la famosa “pisca” di ferragosto.
E a distanza di anni, benché non fossi più sindaco, la gente mi fermava per strada chiedendo il pagamento dei regali che avevamo messo a sorteggio. Pagai quasi tutto di tasca mia, ma la festa riuscimmo ad organizzarla.
Sia durante il periodo in cui sono stato assessore ai lavori pubblici con Berti, sia come sindaco di Sciacca, ho sempre rifiutato il pagamento dell’indennità e non ho mai preso soldi per servizi al comune. Se dovevo andare a Palermo per risolvere problemi che interessavano la città, ci andavo con la mia macchina.
Oltre a lottare contro Molinari che non accettava la sconfitta, il problema era la mancanza di esperienza, nessuno di noi conosceva il funzionamento della macchina amministrativa, e quindi era naturale che la nostra inesperienza e il boicottaggio dei burocrati ci creasse enormi difficoltà. L’unico che ricordo con piacere era l’avvocato Nuzzo Palazzotto, vice segretario comunale. Era l’unica persona che, in qualche modo, manteneva un atteggiamento responsabile e ragionevole.

Avevamo problemi in tutti i campi della vita politica e civile. Noi eravamo i comunisti e socialisti, eravamo quelli cattivi pure per la Chiesa. Ricordo, oggi con un sorriso che ebbi problemi pure a sposarmi. La chiesa ci bloccava la data del matrimonio, ci proponeva, a me e mia moglie, orari assurdi. Io in verità pensavo che questo boicottaggio derivasse dal fatto di essere un socialista. Poi però ho capito che la lotta era contro di me. Anche perché dopo 4 anni, Peppino la Torre, anche lui socialista si sposò tranquillamente in chiesa e con addosso la fascia di sindaco. Ricordo che Padre Bono non mi faceva neppure cresimare o battezzare qualcuno. Padre Falanga era più aperto. Insomma, io che avevo permesso il cambio di guardia al comune di Sciacca, che avevo mandato all’opposizione la DC, ero ero il pericolo pubblico numero uno, per la destra, per la DC e per la Chiesa di allora.
Però posso affermare tranquillamente una cosa. Sono stato eletto senatore non solo grazie ai voti del mio partito, ma perché tutto il vecchio apparato democristiano votò per me.

Mi sono dimesso dalla carica di sindaco, in parte perché mi sono candidato alle regionali in parte e anche perché ero stato denunciato, una vera e propria denuncia politica da parte di alcuni esponenti della DC.
A quel tempo esisteva la tassa di famiglia. Noi come amministrazione abbiamo fatto un riesame della tassazione, e dalla verifica è risultato che c’era qualcosa che non andava. Per cui invitammo i cittadini che non erano pienamente convinti di pagare quella tassa, a presentare ricorso. Insomma, io secondo le accuse, avrei agevolato alcune persone facendo apparire che gli stessi avevano presentato la richiesta di revisione entro i termini stabiliti.
Mi hanno detto che la lettera è stata scritta dal deputato regionale Lucio Barbera, e che l’iniziativa partì dal gruppo che faceva capo a Molinari.
Essere stato eletto sindaco di Sciacca è stata per me una grande soddisfazione, ancora più grande è stata la soddisfazione di avere sconfitto Molinari, che rappresentava il nemico e il padrone politico di Sciacca. Senza contare l’enorme felicità per essere risultato il primo eletto della lista. Ero un ragazzo, avevo 30 anni. Ma ancor più grande è stata la soddisfazione quando sono stato eletto senatore della Repubblica. E’ stato nel 1968, e a dir la verità non me l’aspettavo, fu una sorpresa per me, per la mia famiglia e per Sciacca. Fu un vero e proprio evento politico, morale ed umano.
Il partito socialista non aveva mai avuto un senatore in provincia di Agrigento e sono stato eletto perché una parte della DC si è rivoltata contro Molinari. Presi 7000 voti, risultando il primo eletto in tutta Italia con il partito socialista. Il paese era in festa.
Nel 1987 mi sono ritirato. Era giusto dare possibilità ad altri.
Mimmo Segreto, l'ultimo vero socialista, si è spento all'età di 88 anni il 16 novembre 2010.

PER CHI VA IN BAGNO... E CI RESTA UN'ORA!

Il viaggio di nozze era fino a quel momento andato in modo eccezionale. I due coniugi, provenienti dall’Arabia Saudita, avevano passato una settimana fantastica in Malesia. Ma si sa che sono le piccole cose che rovinano le coppie.
E così, quando la novella sposa è andata in bagno in aeroporto, dove la coppia doveva imbarcarsi sul volo per il ritorno a casa, lo sposo ha deciso che lei ci stava mettendo troppo, e ha preso una decisione drastica: imbarcarsi senza di lei. Già perché nel frattempo la donna, terminato di fare quello che doveva in bagno, non trovando più il marito ha pensato bene di cercarlo nell’aeroporto, preoccupata che gli fosse capitato qualcosa, perdendo quindi il volo. L’uomo, una volta arrivato a destinazione, è stato accolto dai parenti che gli hanno prevedibilmente chiesto dove fosse la moglie: senza scomporsi, ha spiegato loro che lei si trovava ancora in Malesia. Ecchecavolo! Rischiava di perdere l'aereo! La moglie è stata informata dell’accaduto, ed ha presentato richiesta di divorzio.


lunedì 15 novembre 2010

SCUSI... LEI E' INCINTA?

Manca poco, e ad Agrigento saranno realizzati alcuni parcheggi contrassegnati da una linea rosa: sono posti auto di cortesia riservati alle donne in gravidanza ed alle mamme con figli minori di un anno. E’quanto deciso dalla Giunta comunale della città dei templi nel corso dell’ultima riunione. Secondo quanto stabilito, saranno istituiti due posti in piazza Vittorio Emanuele, uno in piazzale Aldo Moro, uno al viale della Vittoria all’altezza di piazza Cavour ed uno in piazza Pirandello, di fronte Palazzo dei Giganti. La sosta nei parcheggi è riservata alle donne in gravidanza in possesso della patente di guida e che dispongono di un veicolo proprio. Per accedere ai parcheggi sarà necessario il rilascio di un apposito pass.
E così dopo i parcheggi blu a pagamento, quelli gialli per i disabili, arrivano anche quelli rosa per le donne con bambini piccoli al seguito o in stato di gravidanza. Una iniziativa che potrebbe essere adottata anche a Sciacca, in particolare nei pressi delle farmacie o dei supermercati. Certo, ci vorrebbe un bel po' di senso civico sia da parte delle donne che da parte di tutti per far si che i posti non siano occupati abusivamente, così come succede per quelli per i disabili. In questo caso si fa un controllo sul tagliando, nel caso del posto rosa, non ce lo vediamo un vigile urbano a chiedere la cartella ad una donna, per vedere se è veramente incinta. Ma considerato che ormai, fra strisce blu e strisce gialle, trovare un parcheggio libero in città è diventata una vera e propria impresa, uno o due posti in rosa non aggravano il problema.


venerdì 12 novembre 2010

SCIACCA: UN PAESE A VOCAZIONE POVERTA'

Hanno un bel dire al Governo nazionale che siamo usciti o stiamo uscendo dalla grave crisi economica che da anni attanaglia non solo il nostro Paese ma il mondo occidentale in genere. Hanno un bel dire che ne siamo fuori meglio degli altri. E' una balla. Nel primo trimestre 2010 il tasso di disoccupazione in Italia ha toccato il 9,1% contro il 7,9% del primo trimestre dell'anno precedente. Ma ancora più preoccupante è il dato che riguarda la disoccupazione giovanile ormai attestata al 26,8%. Risultato immediato è il dramma dei giovani che non trovano lavoro ed è in crescita il numero dei giovani, ormai sfiduciati, che neanche lo cercano più. Inutile cercare di nascondere la drammaticità della situazione. Le famiglie sono sempre più povere.
A Sciacca, nel solo quartiere della Perriera le famiglie con un reddito inferiore a 500 euro e che fanno ricorso agli aiuti della Caritas per ottenere alimentari e pagamenti di bollette Enel, sono ormai poco meno di 500. Nel 2009 erano invece 350. Al numero dei poveri si sono aggiunte altre 100 famiglie e passa con aumento del 20%.
La Caritas fa quello che può ma tutto è legato al volontariato. I soldi che la Caritas utilizza per pagare le bollette dei non abbienti vengono fuori solo dalle raccolte fatte ai funerali. Il famoso “Fiore che non marcisce” della San Vincenzo. Qualcosina arriva anche dalle parrocchie ma è sempre pochissimo rispetto alle necessità.
Lo Stato fa molto poco, invia solo derrate alimentari che, per fortuna, quasi sempre, sono di buona qualità e che comunque la Caritas controlla facendo ricorso anche a delle analisi bromatologiche che vengono effettuate gratuitamente da un biologo volontario. Oltre a questo lo Stato contribuisce al netto dell'IVA solo con una parte delle spese, regolarmente fatturate e relative al consumo di energia elettrica della Caritas per la conservazione degli alimenti e per il trasporto delle merci. La Caritas di Sciacca infatti assiste famiglie anche a Santa Margherita, Menfi, Caltabellotta, alcune parrocchie di Ribera e dal 2011 assisterà Sambuca e Villafranca. Ma si paga le spese perchè viene rimborsata al netto solo la benzina consumata. Per il resto tutto sulle spalle dei volontari.
(Sino Mazza)

martedì 9 novembre 2010

IL PRESIDENTE DELLA PROVINCIA RISALE SULLA GIOSTRA... ALTRO GIRO!!!

Nemmeno il tempo di assestarsi ed alla provincia di Agrigento si respira aria di crisi politica e nuovo rimpasto. Il presidente Eugenio D’Orsi, in una nota stampa ha affermato la volontà di dare un’ulteriore sterzata all’azione politico – amministrativa rimescolando le carte nella Giunta e negli Enti consorziati e fa il conto delle correnti e sottocorrenti politiche, dividendo gli amici di Alfano da quelli di Cimino, gli amici di Casini da quelli di Romano e così via. Un intervento inaspettato anche perché la nuova giunta è stata formata da poco, e dopo molta, ma molta attesa.  “E’ il momento di maggiore debolezza per la politica, mai come oggi siamo afflitti da un deficit di fiducia e il conseguente stato di incertezza induce gli attori  alla prudente attesa o al cambio di casacca. I quadri politici dopo le elezioni, hanno subito notevoli mutamenti. Il Movimento per l’Autonomia  poteva contare su ben 9 consiglieri provinciali, oggi sono appena sei. Gli alfaniani conservano le stesse adesioni ma con nomi diversi, l’UDC da cinque passa a tre consiglieri provinciali; i Ciminiani da tre a quattro; An da cinque a tre; il PD perde il consigliere Di Prima. Un vero e proprio valzer che, siamo sicuri, non finirà qui”  Ma D’orsi si spinge oltre appoggiando la tesi del deputato regionale, Michele Cimino, secondo cui “è urgente e necessario rivedere la composizione dei vari enti consorziati, e forse anche della Giunta, per ridare slancio e senso di appartenenza e rappresentatività alle componenti che hanno determinato il mio successo elettorale definendo un chiaro e preciso quadro politico”. “Sarebbe giusto – conclude D’Orsi – che complessivamente venga fatto un passo indietro da tutti  per permettere una rivisitazione in seno alla Provincia e ai vari Enti consorziati nel rispetto dei risultati conseguiti e della partecipazione condivisa e praticata”. Insomma... la giostra riprende a girare: altro giro signori!

lunedì 8 novembre 2010

MA QUANTO CI COSTA LA PIAZZA LIBERTA'?

I popolari per Sciacca all'attacco del sindaco Vito Bono a proposito delle decisioni assunte in relazione allo smaltimento di rifiuti nel cantiere di piazza libertà dove lo scroso 16 dicembre 2009 è crollata la piazza sulla quale c'era una stazione di servizio “Esso”. Il presidente dei Popolari Stefano Scaduto, denuncia un vero e proprio spreco di denaro pubblico. In sostanza, dopo aver esaminato l'ordinanza sindacale 73 del 2010 riguardante la rimozione e smaltimento rifiuti in parte pericolosi ed in parte non pericolosi ed alla bonifica del sito in corrispondenza dell'ex di piazza libertà, e la deliberazione di giunta municipale 195 del 12 agosto 2010 di regolarizzazione dell'ordinanza sindacale, ha dichiarato che le decisioni operate dall'amministrazione comunale hanno violato la legge, producendo un grave sperpero di denaro pubblico, e la lesione di alcuni principi fondamentali, quali la libera concorrenza nel settore dei lavori pubblici.
Nella sostanza, durante lo svolgimento dei lavori per la costruzione del muro, il direttore dei lavori si era accorto della presenza di idrocarburi, ed ha evidenziato la necessità di effettuare lo smaltimento speciale di rifiuti.
A questo punto, secondo Scaduto, l'amministrazione comunale avrebbe dovuto fare una stima dei lavori e procedere ad una gara fra ditte qualificate nel settore per lo smaltimento dei rifiuti, invece il sindaco ha proceduto con ordinanza, in qualità di ufficiale di protezione civile, ad affidare i lavori alla stessa ditta edile aggiudicatara dei lavori per la costruzione del muro, ditta che, non avrebbe alcuna qualifica per lo smaltimento dei rifiuti, obbligandola ad avvalersi di ditte specializzate nel settore in subappalto e secondo un piano di spesa presentato dalla ditta edile. In poche parole il prezzo lo ha stabilito la stessa ditta incaricata. A questo punto, secondo Scaduto, si sono verificati due fatti gravi: un affidamento diretto senza gara di un lavoro di notevole valore, al di sopra della soglia comunitaria, ed inoltre un affidamento diretto a ditta priva della qualificazione per effettuare lo smaltimento dei rifiuti, che ha dovuto perciò dare in subappalto i lavori con il moltiplicarsi della spesa finale. La ditta edile, aggiudicataria dei lavori del muro, oltre ai 200.000, euro per la costruzione del muro ha gia' presentato per lo smaltimento dei rifiuti un conto finale di 309,000 euro, un conto finale che e' stato peraltro calcolato in aumento rispetto al preventivo iniziale, e che la giunta comunale ha gia' approvato.

martedì 2 novembre 2010

MICHELE CIMINO: AVVISO DI GARANZIA AL PADRE


La DDA di Palermo il 23 settembre scorso ha notificato un avviso di garanzia all’ex vice presidente e assessore regionale Michele Cimino, coinvolto nell’inchiesta che ha portato all’arresto, tra gli altri, del sindaco di Castrofilippo Salvatore Ippolito.
Il reato ipotizzato sarebbe di concorso esterno in associazione mafiosa perché avrebbe favorito una cosca agrigentina anche attraverso l’assegnazione di appalti pubblici a imprese in odore di mafia, in cambio di soldi. A rivelarlo è stato il pentito Maurizio Di Gati. 
Ma non solo questo, a quano pare, nell'inchiesta, per voto di scambio è finito anche il padre. La Procura di Palermo infatti ha notificato al commerciante di abbigliamento, Gioacchino Cimino, padre dell’attuale deputato regionale di Forza del Sud un avviso di garanzia. 
Secondo le dichiarazioni di alcuni pentiti, Gioacchino Cimino avrebbe versato soldi e vestiti ai boss per far votare il figlio. Cimino comparira il prossimo 8 novembre davanti ai pm della Dda di Palermo, Vittorio Teresi e Fernando Asaro. 

sabato 30 ottobre 2010

L'UFFICIO TRIBUTI E IL MUSEO DEL CARNEVALE. PAGA E FATTI DUE RISATE.

Come a dire: paga e fatti due risate. L’ufficio tributi del comune di Sciacca la prossima settimana si trasferisce in contrada Perriera perché l’amministrazione comunale, nell’ambito di una politica di decentramento, ha disposto la collocazione dell’ufficio tributi del comune nei nuovi edifici che ospitano anche il Museo del Carnevale in Via Allende. Saranno trasferiti e sistemati, dall’attuale sede di Via Licata ai nuovi uffici di contrada Perriera, tutta la strumentazione di lavoro, i computer, i documenti, gli archivi. La nuova dislocazione dell’Ufficio Tributi del Comune di Sciacca, consente di raggiungere diversi obiettivi. Innanzitutto -secondo l'assessore Fabio Leonte- pensiamo di rendere un servizio migliore ai cittadini, essendo l’ufficio di contrada Perriera più comodo da raggiungere in auto senza eccessive difficoltà di parcheggio per le auto. Nei più moderni e funzionali locali, si andranno poi a migliorare le condizioni di lavoro per il personale comunale. Insomma, lavora, paga e ridi. Il Museo del Carnevale è stato un fallimento. Inaugurato in pompa magna a fine agosto del 2009 contiene resti di opere in cartapesta, carrelloni di tutte le misure ed importanti strutture in ferro. Secondo una inziale idea, doveva rimanere aperto 24 ore su 24, con un custode e l’ingresso gratuito. Invece, dopo l'inaugurazione sono iniziati i problemi. Non si trovava un custode, al punto che un consigliere comunale, Giuseppe Ambrogio (Pd), si era sorbito il compito di aprire e chiudere il cancello d'ingresso. Poi erbacce e incuria, fino alla chiusura. Adesso, all'interno di quei locali, il comune ci infila l'ufficio tributi. Ma non saranno in molti a farsi due risate!

mercoledì 27 ottobre 2010

GLI INCIDENTI STRADALI SOLO NEI GIORNI DISPARI

Un’indagine di Auto Presto & Bene evidenzia che a Agrigento e Provincia su un parco circolante di circa 261 mila veicoli, sono stati oltre 21mila gli incidenti stradali, il 0,69% dei sinistri nel nostro Paese, che vede oltre 3 milioni di episodi in un anno.
Ad Agrigento i giorni della settimana con più incidenti risultano essere il LUNEDI' e il MERCOLEDI' con circa 38 incidenti medi giornalieri, che rappresentano quindi nell’insieme circa il 33,13% del totale incidenti settimanali (229). Le ore in cui si verificano la maggior parte degli incidenti sono quelle in tarda mattinata intorno alle 12 e nel tardo pomeriggio intorno alle 18.
Non è che in quei giorni e a quell'ora sarebbe meglio starsene a casa?
Significativa un’indagine del mensile Quattroruote (giugno 2008): un parafango comprato sul mercato cinese, risulta essere potenzialmente meno sicuro di un originale in quanto presenta qualche difetto: strato protettivo più sottile e il pezzo non si integra correttamente con la carrozzeria perché i fori di fissaggio non combaciano. O, ancora, un faro comprato sullo stesso mercato risulta essere privo di alcuni elementi (motorino di regolazione del fascio luminoso e della lampada) che devono essere comprati a parte. Inoltre, ai test di laboratorio, il suo fascio luminoso è risultato meno efficace.

venerdì 22 ottobre 2010

LA PIU' VECCHIA LETTERA DI "SCROCCO"

Il “pizzo” è vecchio almeno quanto l’Unità d’Italia e se ne hanno notizie, finora non documentate, sin da quando la mafia operava nelle sue forme primordiali.
Una recente scoperta dello storico Vincenzo Prestigiacomo, che ha trovato a Palermo la prima “lettera di scrocco”, datata 1897 indirizzata al barone d'onofrio, prova che a cavallo fra Ottocento e Novecento le famiglie mafiose, anche sulla spinta del boss Vito Cascio Ferro rientrato dagli Usa, per rimpinguare le proprie casse decisero di taglieggiare a tappeto tutte le famiglie aristocratiche e facoltose della città, i cui beni finora erano stati “protetti” dai campieri e dagli stessi mafiosi, che a quell’epoca dilapidavano enormi ricchezze per sfoggiare un lusso sfrenato.
Prestigiacomo, nel volume “Vita mondana e Mano Nera nella Palermo della Belle Epoque”, pubblica numerosi documenti inediti e ricostruisce tredici anni di gesta della “Mano Nera”, dai nobili imbarazzati che cedevano ai ricatti ai tentativi di “aggiustamento” presso i capi della “famiglia” di San Lorenzo, anche allora la più potente; dagli atti intimidatori contro chi non pagava al primo sequestro di persona a danno di una bambina; dalle omertà su questa “pestilenza” che si cercava di celare mantenendo etichette e vita mondana ai primi omicidi “eccellenti” frutto di una già allora consolidata collusione tra boss e istituzioni.
Questa ricostruzione storica, che evidenzia l’uso della richiesta indifferenziata di “pizzo” a chiunque abbia disponibilità economiche, aiuta anche a spiegare in parte come mai, nonostante i pesanti colpi inferti dallo Stato a Cosa nostra negli ultimi anni, il fenomeno delle estorsioni non stia conoscendo ancora flessioni.

mercoledì 20 ottobre 2010

RIMPASTO IN GIUNTA. ESCONO I NUOVI, ENTRANO I VECCHI

Nel bel mezzo di una grave crisi in cui i problemi si moltiplicano e si aggravano di giorno in giorno, come in un film di serie “C” visto e rivisto, continuano a inseguirsi notizie circa avvicendamenti di assessori nell’amministrazione comunale di Sciacca, in ossequio al famigerato principio del manuale “Cencelli”. E' quanto scriveva l'altro ieri il segretario della CGIL di Sciacca Franco Zammuto. Nel breve periodo di vita di questa legislatura abbiamo già assistito ad altre sostituzioni di assessori e, incredibile ma vero, le notizie ci avvertono che più in la ci saranno altri “aggiustamenti”. Il più in là, in realtà era più vicino di quanto si pensasse.
Zammuto poi, criticava la giunta guidata dal sindaco Vito Bono chiedendo di spostare l’asse del dibattito politico dalle persone alle cose da fare, e di speigare alla città il programma politico per cercare di dare risposte per il lavoro che non c’è.
Ebbene, il tanto atteso rimpasto in giunta c'è stato. I due nuovi assessori sono i “vecchi” Michele Ferrara (Mpa) e Fabio Leonte (Pd) che entrano nella giunta municipale non certo per meriti acquisiti sul campo con la giunta guidata da Ignazio Cucchiara nel 2002 (o si?), ma grazie ad accordi di partito. Ed anche in quella occasione, i due politici erano in "panchina", e sono entrati a sindacatura in corso e sempre grazie a nuovi accordi fatti da sindaci che dichiarano di rompere con i partiti, si presentano agli elettori con liste civiche, fanno la battaglia del “nuovo che avanza” e alla fine si scoprono come tutti quelli precedenti: alla mercè dei partiti politici, e cominciano i ripescaggi. Il buon Michele Ferrara poi, trova quasi sempre un assessorato ad ogni partito politico che cambia. Io sono sempre dello stesso parere: un politico che ha già ricoperto la carica di assessore comunale, a meno che non si sia distinto per indiscussi meriti, non dovrebbe più ricoprire questo incarico. E considerato che fino ad oggi, tutti si lamentano delle condizioni penose della città, non si può certo dire che i "vecchi" (sindaci e assessori) abbiano lavorato bene; sennò, scusate, di chi è la colpa?
Insomma, ha ragione Franco Zammuto quando parla di manuale Cencelli?

lunedì 18 ottobre 2010

A SCIACCA L'AEROPORTO E' SEMPRE... FANTASMA

 Salvatore D'amico ha scritto una lettera al sindaco, che io trovo, nelle sue argomentazioni, molto interessante. D'amico scrive: caro sindaco, la volevo mettere a conoscenza dell'enorme sviluppo turistico che sta nascendo a Sciacca. villaggio turistico Sciaccamare (1.500 posti letto) Grand Hotel delle Terme Sciacca (300 posti letto)
Hotel e residens Torre Macauda Sciacca (192 camere,105 cottage, 230 appartamenti), Verdura Golf Resort Sciacca (203 camere 5 stelle), inoltre Residence Baia Macauda, Costa Macauda, Residence Isabella,  Hotel Paloma Blanca, e molti altri b&b. In più 5 resort di lusso che stanno nascendo nel territorio Sciacca e Ribera.
 Mi chiedo come possono costruire un aeroporto ad Agrigento (che poi è in territorio di Licata). Ad Agrigento  non esiste un villaggio turistico, ma solo turismo di passaggio mordi e fuggi, invece a Sciacca c'è un turismo che soggiorna 15 giorni sia per i villaggi che per le cure termali inoltre nel Verdura Golf Resort vengono molti clienti per giocare a golf, addirittura arrivano la mattina e partono la sera con gli aerei privati. Perché non farlo a Sciacca l'aeroporto dove esisteva già nella seconda guerra mondiale?
Beh, forse perché a Sciacca l'aeroporto è sempre stato un... fantasma? Forse per un problema di... distanze dagli altri scali già presenti nell'isola? Forse perché a D'Orsi non gliene frega niente del turismo saccense?

venerdì 15 ottobre 2010

IL SINDACO BOTTA DICHIARA DI NON ESSERE ISCRITTO A LOGGE MASSONICHE. MA IL SUO NOME APPARE NEGLI ELENCHI PUBBLICATI SUL WEB

A Menfi scoppia la polemica sulle logge massoniche che, a detta del consigliere comunale dell’UDC  Giuseppe Romano condizionerebbero le scelte politche.  “Mi sa tanto che questa  crisi –aveva dichiarato Romano, durante una intervista televisiva-  non è gestita all'interno del consiglio comunale ma da gruppi che vogliono influire sulla vita locale. Ed è noto, anche dalle cronache giornalistiche, che a Menfi ci sono logge massoniche che pensano di poter gestire la cosa pubblica e soggetti che possono farlo appartenendo più o meno ad un determinato gruppo o ad una determina loggia".
A stretto giro di posta arrivava la risposta del sindaco di Menfi Michele Botta, eletto sindaco  il 30 giungo 2008 con 4757 voti, pari al 62% delle preferenze grazie ai voti del Popolo delle libertà che, dopo aver rotto con il Pdl, malgrado gli incontri con gli altri partiti, con i consiglieri comunali che si erano dichiarati indipendenti, o con quelli che dalle liste civiche erano transitate nell’IDV di Antonio di Pietro, da più di un mese non riesce a risolvere la crisi politica. Alle accuse del consigliere Romano, il sindaco Michele Botta aveva risposto ritenendo gravi le affermazioni circa la mancanza di libertà nelle scelte politico-amministrative  e che  “per quanto mi riguarda, dichiarava Botta- posso affermare, senza tema di smentita, di non appartenere a nessuna loggia massonica ne  tantomeno di averne subito alcuna influenza. Le trattative politiche, piaccia o no, sono avvenute sempre alla luce del sole presso sedi istituzionali ed alla presenza dei rappresentanti dei cittadini democraticamente eletti”.
Ma qualcosa non quadra. Da una ricerca su internet nei siti delle logge massoniche italiane, abbiamo scoperto che nell'elenco dei massoni d'Italia, pubblicato sul sito http://www.scribd.com/doc/6531365/Elenco-Massoni-Italiani  a pagina 3 compare il nome del socio Botta Michele nato a Menfi il 4 settembre 1955. L'elenco è composto da ben 1924 pagine di nomi, con date di nascita e città di provenienza. Fermo restando che ognuno è libero di iscriversi a qualsiasi associazione, o loggia, o club, o circolo, se il socio Botta Michele iscritto nell'elenco dei massoni, in realtà fosse il sindaco del comune di Menfi, che ha dichiarato, con tanto di
comunicato stampa ufficiale, di non essere iscritto a nessuna loggia, allora avrebbe mentito, il che sarebbe grave e saremmo di fronte ad un vero e proprio impeachment. A quel punto al sindaco di Menfi converrebbe, invece di cercare contatti per formare una nuova giunta, rassegnare le dimissioni. Se invece
siamo di fronte ad un caso di omonimia (compresa la data di nascita, che abbiamo verificato. A proposito, perché nei siti istituzionali, quello del comune di Menfi e www.michelebotta.it, c'è scritto solo...ho 52 anni) il sindaco Michele Botta farebbe bene a chiedere che venga specificato di quale soggetto si tratta. Se poi, in terza analisi, si è trovato iscritto nell'elenco, pubblicato su Internet a sua insaputa, allora farebbe bene a chiederne la cancellazione immediata. Ultima considerazione: può darsi che l'elenco sia datato e che, come
in uso nelle logge, nel momento in cui un iscritto ricopre cariche pubbliche chiede la sospensione o si dimette, in ogni caso, il nome risulta nell'elenco e smentirebbe le dichiarazioni del sindaco, il quale a questo punto, non ci farebbe una bella figura.
Comunque, mi sono incuriosito ed ho fatto una ricerca. A Menfi le logge massoniche esistono da tempo e al momento stanno vivendo un momento di particolare vitalità. A confrontarsi sono essenzialmente gli iscritti alla Massoneria Italiana del grande Oriente d'Italia di Palazzo Giustiniani e quelli dell'altra loggia, intestata al massone Leonardo Cacioppo che obbedisce alla Massoneria Italiana cosiddetta di Piazza del Gesù. Altra presenza massonica di Menfi è costituita da un modesto gruppo di liberi muratori – così si chiamano – appartenenti alla gran Loggia Regolare d'Italia.  In provincia di Agrigento ci sono ben 22 logge massoniche, gran parte delle quali concentrate nel versante occidentale della provincia. Tre logge sono presenti a Sciacca, altre tre a Menfi. Due logge a  Montevago. A Sciacca c'è una loggia del Grande Oriente intitolata a Saverio Friscia, il grande patriota anarchico, noto anche come massone. Quella di Menfi si chiama “I figli di Hiram”. Due sono ad Agrigento e si chiamano “Concordia” e “Giuseppe Garibaldi”, la “Atena” si trova a Favara,
una si trova a Gela (Progresso e libertà) mentre due a Licata, una intestata al poeta Salvatore Quasimodo e l'altra ad Arnaldo da Brescia. Infine la loggia “Armonia” si trova a Sambuca di Sicilia.  Infine, della Gran Loggia Regolare d'Italia, c'è la Ermete ad Agrigento, la Xacca, vecchio nome della cittadina termale a Sciacca, la Inyco di Menfi, la Tre fiamme a Naro, e le Enoch e Trinacria, entrambe a Montevago.
Per concludere: qui non si tratta di verificare se si è o meno iscritti ad una loggia massonica, ma se un soggetto dice o no la verità.

mercoledì 13 ottobre 2010

PROPOSTA: PARCHEGGI A PAGAMENTO GESTITI DAL COMUNE

Il sindaco Vito Bono ha emesso oggi una ordinanza con cui istituisce un’area di sosta provvisoria e temporanea nella Via Roma a disco orario, per agevolare cittadini e commercianti. Il provvedimento è legato alle opere pubbliche che si stanno eseguendo nel centro storico cittadino e avrà efficacia “limitatamente all’intervallo di tempo necessario all’esecuzione dei lavori di riammodernamento della rete idrica cittadina nella cosiddetta “Chiazza” di Via Licata. L’ordinanza del sindaco Vito Bono istituisce nella Via Roma la sosta a tempo “Disco orario” per la durata massima di 30 minuti, dalle ore 8 alle ore 20 di tutti i giorni feriali e festivi. La sosta sarà consentita nel lato sinistro secondo il senso di marcia, nel tratto compreso tra la Piazza Inveges (subito dopo l’entrata principale della chiesa del Collegio) e il Corso Vittorio Emanuele. L’ordinanza è immediatamente esecutiva. E’ una soluzione, dice il sindaco Vito Bono, che fa seguito a un sopralluogo eseguito nella zona assieme agli Uffici della Polizia Municipale. L’istituzione della sosta a tempo
consentirà agli avventori delle attività commerciali della zona di poter effettuare una sosta temporanea senza pregiudicare la circolazione stradale della Via Roma. Il provvedimento, ribadisce il sindaco Vito Bono, è solo provvisorio e serve a tamponare l’emergenza parcheggi che si è creata con l’apertura di alcuni cantieri in città, per la realizzazione di opere pubbliche assolutamente necessarie come la messa in sicurezza della Via Amendola e la riqualificazione (con annesso riammodernamento delle reti idriche e fognarie) delle piazze di
Via Licata. 
Ma visto che si parla di parcheggi, voglio fare una proposta, visto che dal comune si lamentano di essere sempre senza soldi. Perché non istituire una serie di parcheggi a pagamento gestiti dal comune? Visto che quasi tutto il centro storico è a pagamento, e le casse del comune non ne usufruiscono perché quasi tutte le aree di sosta sono state cedute a titolo gratuito, tanto vale istituire delle strisce blu, a gestione comunale. Se non altro, ci sarebbe un introito per le dissestate casse!

sabato 28 agosto 2010

UN PO' DI MUSICA PER SALVARSI ... LE ORECCHIE

L'estate sta finendo, e per fortuna stanno per finire i classici tormentoni estivi musicali (a cominciare da quella canzoncina che doveva essere solo la colonna sonora dei mondiali di calcio e invece ci ha distrutto le orecchie per mesi, e continua ancora oggi). Il grosso problema, per chi ama la musica, è che non può fidarsi dei grossi network, perché mandano in onda solo CD supportati da un investimento economico delle case discografiche, oppure si affidano a quelli che sono definiti grossi nomi della musica (sia italiani che stranieri). E allora ti capita di ascoltare l'ennesima canzone di Ligabue che, da dieci anni a questa parte canta sempre le stesse cose e con lo stesso ritmo, o la Pausini o peggio ancora l'ennesimo Cd di Vasco Rossi. Se poi sei sfortunato sei costretto ad ascoltare quelli di Amici o peggio ancora quelli che hanno partecipato a Xfactor. Ed allora, siccome capisco che è difficile andarsi a cercare un po' di musica buona, questa settimana vi vogliamo proporre quattro CD per... salvarvi le orecchie.

Popular Greggio” degli Humus. Finalista Premio Tenco 2009, è un lavoro difficile e a tratti schivo. A primo ascolto allegro e divertente, in realtà sono dodici favolette, raccontate dalla teatrale vocalità di Ugo Ferrari. Nel Cd c'è una ricerca continua di suoni (Ferrari mi diceva che non hanno mai provato prima di incidere, ognuno aveva il suo spartito) e oltre agli strumenti d’ordinanza, chitarra acustica su tutti, ci sono violoncelli, violini, campanacci, trombe, tromboni, basso tube e flicorni, clarinetti e sassofoni, shaker e percussioni. Ma attenzione ai testi. Due (La Gattarina, e Lu Bombo Muscario) sono affidati al Premio Strega Tiziano Scarpa, altri due (la struggente Martino e la bellissima L’Angelo Disse) al biblista Paolo De Benedetti e poi si passa alla ballata del “Giallo Cinese” e alla deriva di “Cenere Al Vento”. Un Cd da ascoltare e riascoltare.

Apnea” è il nuovo cd di Max De Aloe e Bill Carrothers, un omaggio sospeso tra letteratura e jazz. Nato sotto la suggestione delle complesse trame letterarie di Haruki Murakami il CD si presenta come se all'interno ci fossero dei soggetti letterari pensate come idee musicali e trasformate in suono. Max De Aloe, accreditato dalla stampa internazionale come l’armonicista italiano più richiesto e attivo, è considerato tra i più i significativi solisti della scena jazz europea. Non per niente il famoso sito Hollywood-Miyuki di Tokio lo ha inserito tra i venticinque armonicisti jazz più significativi a livello mondiale.
Bill Carrothers maestro del pianoforte d’Oltreoceano, conquista per la sua brillante sintesi di swing e lirismo e per la varietà di ispirazioni. Famoso oltre che in patria è molto popolare in Nord Europa,  in Francia ed in Germania, dove i suoi dischi hanno ricevuto i riconoscimenti più prestigiosi.
La loro unione per questo progetto ci regala 12 brani interamente dedicati al grande scrittore Haruki Murakami che ne ha influenzato l’anima più intima, da sempre cultore e a sua volta appassionato musicista di Jazz.

Piero Sidoti, con il suo CD d'esordio “Gente in attesa” è uno dei due vincitori della sesta edizione del Festival Teatro Giorgio Gaber. Di lui Lucio Dalla ha scritto: "Ho sempre ascoltato, incontrato Sidoti come uno che venisse da fuori e che raccontasse storie che partivano da lontano come lui, storie che parlavano di persone strane o poco incontrate, se non addirittura mai viste, che nel mio immaginario, sparse per l’Europa centrobalcanica, cambiassero treno o vita a Trieste (“Trst” in sloveno) e che non dormissero se non due o al massimo tre volte alla settimana e mangiassero solo pesci volanti o chissà quali altre stranezze. Cosa rende diverso Sidoti dalla maggior parte di quelli che cantano, scrivono o tutte due le cose? Francamente non lo so con certezza ma suppongo siano la sua faccia e la sua provenienza etnica e culturale...".
Il CD si chiama "Genteinattesa", a voi la scelta se deve essere "in attesa" oppure "inattesa", inaspettata, come inaspettata è la bellezza di questo lavoro. Invenzioni, divertimenti, giochi di parole, giochi di suoni. Il Cd è un vero "divertimento" per chi era in attesa di qualcosa di diverso!
http://www.pierosidoti.it/

Fra i nostri preferiti c'è questo nuovo grande disco del pianista siciliano Salvatore Bonafede che, diciamolo, ha raggiunto livelli di sintesi inventiva degni dei classici. In più di suo ci mette uno humor e una solarità, una felice limpidezza creativa che rende l’ascolto di ogni suo pezzo una gioia per lo spirito e per le orecchie (basta ricordare il bellissimo Paradoxa. Pianista e compositore Salvatore Bonafede torna con un trio, con Marcello Pellitteri (batteria) e Marco Panascia (basso elettrico e contrabbasso), prende melodie mediterranee immerse nei colori agrodolci della Sicilia e li presenta al pubblico del jazz. Il suo nuovo album “Sicilian Opening” è originale e caratterizzato da belle linee melodiche e un suono evocativo. Con questo album Bonafede si afferma come uno tra i più interessanti musicisti e brillanti compositori per pianoforte sulla scena attuale. Le dodici tracce del cd, quasi tutte composte del pianista e registrate a New York, esplorano vari mondi con una fragranza inusuale, come nel tocco ispanico di “La Grande Ilusiòn” o arabeggiante di “Appunti su Palermo”. In più, in questo album sono comprese due bellissime riletture beatlesiane di “She’s Leaving Home” e “Blackbird”. Un disco che non si finisce mai di ascoltare. http://www.musiceyes.com/jazzeyes/  

mercoledì 18 agosto 2010

E ADESSO ABBIAMO ANCHE GLI... OMBRELLONI DELLA LEGALITA'

Ombrelloni gratis per tutti, questa mattina, alla Spiaggia dei Conigli di Lampedusa. Li hanno distribuiti i volontari di Legambiente per denunciare la situazione d’illegalità che si registra sull’isola e, in particolare, sulla sua spiaggia più famosa, gestita dall’associazione stessa per conto della Regione. Da diverso tempo si consuma, infatti, un braccio di ferro tra Legambiente e la Regione Sicilia, da una parte, e, dall’altra, il Comune di Lampedusa, che quest’anno ha affidato in violazione di legge a un privato il servizio noleggio ombrelloni e bar alla Spiaggia dei Conigli. Un’operazione che favorisce l’occupazione abusiva del demanio, senza il necessario accordo con l’ente gestore della Riserva e con la Regione, che a maggio ha chiesto la revoca della procedura. A luglio, il TAR Sicilia ne ha, inoltre, sospeso l’efficacia, ma nonostante quest’ordinanza e le disposizioni della Regione, la situazione perdura. Decine di migliaia di euro sono, così, sottratti alle casse della Regione a favore di un privato che, con pochi euro si è aggiudicato il rilevante introito. Gli ombrelloni della legalità che abbiamo distribuito - dice Gianfranco Zanna - servono ad affermare che l’uso economico dei siti naturali e dei beni pubblici deve essere regolamentato e controllato, e anche per lanciare un forte grido d’allarme per lo stato in cui versano le altre spiagge e cale dell’isola. La Spiaggia dei Conigli è oggi un esempio virtuoso di fruizione da applicare nel resto del territorio. Paradossalmente, il Comune la considera un’anomalia e addirittura una minaccia in un’isola sempre più degradata, dove le altre spiagge vengono privatizzate e manomesse, in spregio dei vincoli di tutela”.

martedì 17 agosto 2010

PARTE LO SCIACCA FILM FEST


Un omaggio a Demetrio Stratos, ex voce degli Area, curato da Mario Formisano, uno a Pietro Germi, un film dei registi palermitani Ciprì e Maresco dedicato a Franco Franchi e Ciccio Ingrassia con Gregorio Napoli dal titolo “come inguaiammo il cinema italiano” un documentario di Giovanni Massa sull'ultimo film del regista palermitano di B movie Pino Mercanti e la presentazione del libro di Elena Brancati e Simona Cal' Cocuzza dal titolo “Sicilia, guida ai luoghi del cinema”. Sono solo alcuni appuntamenti della terza edizione dello Sciacca Film Fest.
Presentato questa mattina, nella sala Blasco del comune, la terza edizione dello “Sciacca Film Fest” è organizzata dalla “Vertigo srl” e dall'associazione culturale “Cafè Orquidea”, due associzioni con il comune obiettivo di sviluppare un circuito che privilegi l'arte cinematografica e la letteratura.
Saranno sette giorni di eventi, proiezioni ed incontri d'autore, da giovedì 19 a mercoledì 25 agosto.
Il festival vede attività differenti svilupparsi parallelamente. Sono due i concorsi. Cortometraggi e Documentari. Per il concorso internazionale di cortometraggi concorrono 12 differenti produzioni, tutte visibili, in programmazione alternata, nelle diverse giornate e nei differenti spazi della struttura. Per il concorso internazionale di documentari gareggiano otto lavori. Anche in questo caso si potranno visionare i vari lavori e per entrambi i concorsi sarà possibile partecipare attivamente alla scelta del vincitore segnalando la propria preferenza nella apposite cartoline dedicate al concorso.
La competizione non è l'unica caratteristica dello SFF. La sezione “Cinema invisibile” con proiezioni di interessanti e pregevoli film, presentati nel corso dell'ultimo anno ma con una diffusione poco capillare. Nuova è la sezione “Tris di Anime” dedicata al cinema manga giapponese. Per gli appassionati e per appassionare verranno presentati tre differenti produzioni di questa forma di animazione ormai diventata un cult.
Il mondo dei ragazzi trova espressione grazie alla sezione “Videomakers in erba” con una programmazione dedicata a produzioni realizzate da gruppi di giovanissimi, spesso in contesti
scolastici, che si sono cimentati in sperimentali realizzazioni su pellicola. La sezione “Spazio Sciacca” darà ampio spazio alla promozione di lavori di diverso genere, documentari, film, corti, videoclip, di autori locali o realizzate in relazione al nostro territorio.
Il Cortile Orquidea ospita, tra le altre proiezioni ed eventi, la sezione “Cinema a Mezzanotte” dedicata quest'anno ai film di genere fanta-horror. Il programma prevede la proiezione, ogni sera a mezzanotte all'interno del caratteristico cortile, di una particolare selezione di pellicole che hanno fatto la storia di questo genere, per notti da brivido. Si inizia con “Alien” di Ridley Scott e si chiude con “Zombi” di George Romero.
Tutta la manifestazione si svolge all'interno del Complesso Monumentale Badia Grande, nel
pittoresco quartiere di San Michele (set preferito da Pietro Germi per il suo Sedotta e abbandonata), che ospita l'omonima Multisala e una grande arena giardino.
Quest'anno, inoltre, lo SFF ospiterà il Festival del cortometraggio di Nizza. Infatti per celebrare il 10° aniversario di “Un festival c.est trop court”, svoltosi nel mese di aprile 2010, l'Associazione Héliotrope lancia il Nice Tour 2010. Una tournée con sei date previste tra la Francia, l'Italia e la Germania: Valbonne, Paris, Nancy, Corte, Nuremberg, e Sciacca. In partenariato con diversi festival e istituzioni culturali, il Nice Tour 2010 propone, allo Sciacca Film Fest, una selezione di sei cortometraggi: cinque girati e prodotti nella regione Provenza-Alpi-Costa Azurra ed uno in Corsica che permettono d.apprezzare la diversità della recente produzione tra Marsiglia, Nizza e Corte.