sabato 6 giugno 2009

POCHE DONNE, NESSUN EXSTRACOMUNITARIO.


Donne. Si parla tanto di donne in politica, delle quote rosa che dovrebbero esserci e che invece non ci sono, si parla della politica al femminile, e alla resa dei conti, si scopre che le donne, in ambito politico sono sempre una piccola parte. Insomma, una specie di precari della politica.
A guardare le liste per queste elezioni amministrative, si scopre che dei 379 candidati al consiglio comunale, le donne inserite nelle liste sono solo 53, insomma, solo il 14 per cento del totale. Un numero veramente esiguo, ma in linea con tutte le precedenti tornate elettorali. Come a dire, si parla, si parla, ma alla fine, per le donne in politica, almeno a Sciacca, non cambia niente e non c’è spazio. Sembra che la politica, tranne rari casi, sia un fatto prettamente maschile.
La maglia nera va a due liste civiche che appoggiano il candidato Vito Bono. “La tua Sciacca” e “Democratici e liberi”, presentano in lista solo una donna. Insomma nella tua sciacca fatta di persone libere e amanti della democrazia, su 61 candidati, solo 2 solo donne.
Non scherzano nemmeno i popolari per Sciacca, del candidato Scaduto che hanno inserito nella lista solo due donne, mentre PDL, Forza Sciacca e alleanza azzurra, tre liste che appoggiano Mario Turturici, possono contare su un totale di 9 donne. Tre per ogni lista.
Chi può contare su un vero e proprio esercito di donne, è il dandidato dell’Italia dei valori Simone Lucchesi Palli. Nella sua lista, su 21 candidati ben 9 sono donne. Insomma, il 42 % dei candidati appartiene al gentil sesso.
Buon numero anche per Giuseppe Bono che presenta 7 donne in lista, 5 sono nella lista Democratici per Sciacca, 4 nell’MPA e nelle liste autonoma saccense, Impegno comune, e Sciacca al centro.
Sempre 4 è il numero delle candidate al consiglio comunale, inserite nella Lista Casini che presenta come candidato a sindaco Alfredo Ambrosetti.
Non sappiamo quante di queste donne saranno elette al consiglio comunale, ma di certo, ancora una volta, il numero sarà esiguo.
Una nota a margine. Nelle 14 liste, non risulta nessun extracomunitario. Nessuno degli emigrati che abita a Sciacca e che magari lavora in qualche bar o in campagna, si presenta come candidato a sostenere le ragioni di una comunità che, inutile nasconderlo, a Sciacca esiste ed è pure numerosa. E nessun gay dichiarato. Eppure ad Agrigento hanno creato il circolo arcigay. Sarebbe stato interessante avere, un rappresentante in consiglio comunale.