martedì 30 dicembre 2008

CLANDESTINI E FRONTIERE


Si chiama “clandestini e frontiere”, il programma della manifestazione che si svolgerà il 30 dicembre, a partire dalle ore 17, al cinema campidoglio.
Una serata di proiezioni e incontri sul tema dell’immigrazione clandestina in un momento in cui gli sbarchi a Lampedusa si susseguono giornalmente. Nell'isola arrivano barconi carichi di migranti alla ricerca di una vita migliore. In un periodo in cui il ministro della Repubblica, Maroni, mentre il suo collega La Russa stava in vacanza al caldo, ha dichiarato "appena sbarcati saranno subito rimpatriati"
Il programma prevede la presentazione in anteprima, del cortometraggio “il terzo escluso” di Giuseppe Di Bernardo, prodotto dalla Vertigo.
A seguire, la proiezione del documentario “come un uomo” di Andrea Serge. Nel corso della serata, sono previsti gli interventi del regista saccense Giuseppe Di Bernardo e del capitano di corvetta della capitaneria di Porto Empedocle.
La proeizione di questi documentari, di cui uno prodotto dalla vertigo, segue, con successo, il programma dello Sciacca film fest che la stessa Vertigo ha organizzato l’estate scorsa.
Accursio Soldano

mercoledì 24 dicembre 2008

LOCALI A LUCI ROSSE O ERRORI MADORNALI?

di Accursio Soldano
Navigando nel web, alla ricerca dei tradizionali cenoni di capodanno, cercando il prezzo più basso, o magari il ristorante più esclusivo, si possono trovare anche delle brutte sorprese. Non tanto per gli avventori, ma soprattutto per i proprietari di bar e ristoranti che, chissà come, trovano il nome del loro ristorante o della loro pizzeria, in un elenco di locali notturni.
Navigando sul sito http://www.regioni-italiane.com/ e recandosi nella pagina dedicata ai locali notturni, si può trovare un elenco di esercizi commerciali che, secondo il sito, propongono qualcosa di diverso. La dicitura esatta è: “Elenco di tutti i locali notturni tradizionali, economici e lussuosi sul territorio siciliano. Provincia per provincia, suddivisi per città, potrete trovare gli indirizzi, i numeri di telefono, i fax, eventuali link ai siti web di tutti i locali notturni in Sicilia ove potrete divertirvi, bere e ballare tutta la notte. Dedicato a chi ama fare l'alba, nelle discoteche, ballando e divertendosi in giro per la Sicilia.
E fin qui non ci sarebbe niente di male. La presentazione poi continua entrando nel dettaglio dei servizi che si possono trovare se ci si reca in uno dei ristoranti o pizzerie nell’elenco.
“Ma non parliamo solo di discoteche, birrerie o disco-pub, ma anche di club privè dove effettuare scambi di coppie, oppure luoghi di incontro a luci rosse come discoteche gay-lesbo o cinema a luci rosse. Ma anche strip bar, sale bingo, casinò, bar, irish pub, dove passare le tue serate e nottate in Sicilia”. E come se non bastasse, a correlare la descrizione, c’è una bella foto che ritrae un paio di belle cubiste mezze nude in discoteca. Insomma, per chi ama la trasgressione e un capodanno all’insegna del diverso, il sito sembra proporre un elenco di locali da vero sballo.
Nell’elenco vengono consigliati, ben 68 posti, fra pizzerie e ristoranti siciliani in cui lo sballo è assicurato con tanto di numero di telefono, fax e indirizzo. Ci sono, 8 esercizi commercali in provincia di Agrigento, 19 in provincia di Messina, 3 in provincia di Enna, 4 in provincia di Ragusa, 14 in provincia di Palermo, 1 a Caltanissetta 2 in provincia di Trapani, 5 a Siracusa, e 12 in provincia di Catania.
Il problema è che nella maggior parte dei casi, (se non in tutti) la descrizione è sbagliata e il locale non risponde ai requisiti sbandierati nella presentazione iniziale. Ed allora può capitare che in questo elenco sono etichettati come luoghi di vero sballo, “dedicati a chi ama fare l'alba, ballare e divertirsi”, tre rispettabilissimi e frequentatissimi locali pubblici di Sciacca che offrono servizi di ristorazione e sono specializzati in matrimoni. Può capitare persino che nell’elenco della provincia di Messina, non si sa perché, sia inserito anche un “Juve club associazione sportiva”. In provincia di Enna invece, viene indicata, fra le proposte, anche un “Bar Tabacchi” di Nicosia.
Facile immaginare la sorpresa e l'ira dei proprietari, probabilmente ignari di tutto ciò, nell'istante in cui si accorgeranno della loro presenza sul web tra i luoghi più apprezzati per una serata non solo a base di pizza e birra, ma anche… a luci rosse o addirittura… estrema.
Dei 14 locali segnalati, ben 12 sono a Palermo, poi uno si troverebbe a Balestrate e l’altro a Isola delle Femmine. Fra i segnalati, oltre al “Malizia sexy bar” di viale delle Magnolie, che, in qualche modo potrebbe benissimo trovarsi nell’elenco proposto dal sito, troviamo un ristorante messicano ed un altro che si trova anche nel sito per chi vuole viaggiare con gusto, e persino una agenzia di animazione e organizzazione di feste private.
Insomma, l’impressione è che sia stata fatta una vera e propria confusione. Non solo di idee.

4 EURO DI ELEMOSINE

di Accursio Soldano
Che sarebbe stato un Natale all’insegna del risparmio lo si sapeva. Le previsioni, come nelle migliori tradizioni meteo davano un rigido «austero e preoccupato» con tanta gente per strada a passeggiare ed a guardare le vetrine, ma pochi a fare compere. Tra gli addobbi natalizi, in mezzo al crollo delle borse, agli aumenti della pasta e dei generi di prima necessità, entra la parola crisi e così le spese per i regali, secondo i vari sondaggi diminuiscono di quasi un miliardo di euro rispetto allo scorso anno. Segnando un calo del 9% per i regali, mentre sale di un miliardo e mezzo di euro la somma destinata a quei pochi che possono ancora permettersi un salvadanaio dove conservare qualche risparmio. E per fare i regali di Natale non basta la famosa e triste “social card” distribuita dal Governo Berlusconi, anche perché sotto l'albero le famiglie hanno mutui e rate in sospeso, e quella tessera ricorda da vicino quella per la distribuzione del pane in tempo di guerra: altro che Natale.
E in mezzo all’austerity natalizia, oltre ai soliti regali, in mezzo alle tante iniziative umanitarie condite da mostre, cene e presentazioni di questo o quel progetto per qualche paese povero, c’è finita pure la bontà, l’animo caritatevole dei cittadini, per i quali, evidentemente, anche un euro serve a fare la spesa.
L'idea è venuta guardando un vecchio articolo pubblicato nel 1983 sulla rivista “TV sette”, che parlava di una delle produzioni televisive di TRS: Freaks. 25 anni fa, quando andava di moda la candid camera, i giovani che componevano quell'equipe, avevano pensato di mettere un ragazzo davanti la chiesa a chiedere l'elemosina, per vedere se lo spirito natalizio si traduceva in elemosina. A 25 anni di distanza, è stato ripetuto l'esperimento.
La cittadinanza di Sciacca era stata invitata la sera prima a raccogliere fondi da destinare ad una nazione africana e, proprio in quella sera, altre iniziative benefiche si sono svolte sempre con un unico obiettivo: aiutare il prossimo. Aiuti per l'africa, aiuti per i meno abbienti, aiuti per i bambini e le famiglie bisognose. Tutti, ma proprio tutti hanno voglia di prodigarsi per alleviare in qualche modo lo stato di disagio di chi è in difficoltà.
Ed allora, i giornalisti che compongono la redazione di “15 minuti” una trasmissione che va in onda su Tele radio Sciacca, si sono chiesti quanto potesse racimolare un mendicante davanti la chiesa madre, la sera della novena. Sciacca vale come esempio. Poteva essere Agrigento, o Palermo, o Roma.
Novena di Natale.
Fa freddo. C’era pure una piccola pioggerellina e la collega giornalista Simona Giacone, con una vecchia tuta, cappello in testa e fasciacollo si piazza davanti l'ingresso della chiesa madre di Sciacca, con in mano un sottovaso, a chiedere l'elemosina. E la telecamera, nascosta dentro una Matiz parcheggiata di fronte il portone della chiesa, comincia a registrare.
I fedeli che entrano ed escono dalla chiesa, quasi evitano la mendicante. Alcuni cambiano strada, altri fanno un cenno con la testa facendo intuire che il portafogli è rimasto a casa per una pura coincidenza. E il freddo aumenta. Intanto, sui gradini della chiesa, in attesa dei musicanti che devono fare le prove della Novena, e ad uno ad uno arrivano con in mano i loro strumenti musicali, alcuni uomini continuano a parlare tranquillamente come se quella persona che chiede pochi centesimi per mangiare, sia quasi un ornamento natalizio o sia invisibile.
La gente intanto passa, entra, esce, si ferma a parlare. Alcuni accelerano il passo proprio per non farsi intaccare da quella triste e malinconica aria che traspare da questa “povera” ragazza. Pochi, invece, iniziano a dare qualche euro. Sono soprattutto anziani. Nessun giovane dà soldi, nessuna donna impellicciata, solo anziani. Ed è passata un'ora.
Sarebbe quasi ora di andare quando ci accorgiamo che la sacra funzione delle 18 sta per concludersi e che un centinaio di persone si riverseranno a breve fuori dalla chiesa.
Qualcuno ha donato, molti hanno preferito allontanarsi, altri ancora hanno preferito cambiare strada, e quasi tutti hanno soltanto ignorato che quella triste realtà si stesse verificando davanti ai loro occhi.
Simona, che si è prestata alla candid camera, per un’ora ha vissuto una vita che altri affrontano ogni giorno. Quelli, però, non recitano. Abbiamo raccolto 4 euro e 50 centesimi. Questo è stato racimolato su circa 250 persone presenti alla funzione religiosa. Soldi sufficienti, forse, per un panino e una bottiglietta d’acqua.
Qualcuno ha detto che, solitamente, l'accattonaggio non è ben visto, ma siamo a Natale... dove tutti siamo più buoni. O no?

giovedì 27 novembre 2008

CARLO BALDASSANO E L'UGL



Il Segretario Provinciale del sindacato 'Ugl” Eugenio Bartoccelli, ha nominato il saccense Carlo Baldassano (consulente finanziario), Responsabile Provinciale allo sviluppo economico e politiche del lavoro.Charles M. Baldassano, impegnato da sempre in politica, per anni è stato responsabile e presidente del dipartimento legalità e giustizia dell’ormai defunta Alleanza nazionale. Un ruolo che ha ricoperto con arguzia e stile, anche se, come lui stesso ebbe a denunciare, nel rispetto di un linguaggio e di una dialettica fuori dagli schemi, i suoi colleghi di partito a Sciacca per un certo periodo l’hanno bloccato. In quella occasione, Baldassano scrisse che “questo tentativo di bloccarlo era dovuto al fatto che quelli di AN sanno benissimo che la mia determinazione ed intelletto dà fastidio, e molti si fanno trascinare e contagiare da questi piccoli signori di periferia irrispettosi”.Vi assicuro questa è la realtà, scrisse Baldassano, da francese faccio molta fatica ad ambientarmi in Sicilia, non si può criticare ogni giorno in mala fede.
Famoso per lo charme ed il savoir-fare che lo contraddistingue, Baldassano non ha avuto bisogno di isole, come Luxuria per essere conosciuto ed apprezzato nel mondo politico cittadino o di talpe e reality show per mostrare tutta la sua padronanza di linguaggio. Intervenuto in trasmissioni famose come Due amici al bar, e Aspettando il carnevale, Baldassano ha dimostrato che per poter esporre con forza le proprie idee non c’è bisogno di essere volgare, ed ha portato avanti battaglia sulla giustizia e sulla legalità.
Adesso è stato chiamato dal segretario dell’UGL Eugenio Bartoccelli ad occuparsi dei lavoratori atipici impiegati nel comparto finanziario e creditizio, quale responsabile della nuova federazione dell'Ugl denominata Ale.

martedì 25 novembre 2008

Il Killer dell'ufficio accanto


Nino Velio Sprio, il killer dell'ufficio accanto è il nuovo libro del giornalista di "La Repubblica" Lucio Luca, edito da Vittorietti editore e presentato nei giorni scorsi a Palermo.

Ha collezionato cinque ergastoli, Nino Velio Sprio, ex funzionario della regione siciliana, originario di Raffadali. L’uomo è stato condannato per l'omicidio di Salvatore Piscitello, un rappresentante di libri assassinato il 6 marzo 1988. Nino Sprio venne arrestato nell'ottobre del 1999 perché indicato come il mandante dell'omicidio di un suo collega, il dirigente della Regione, Filippo Basile. Il funzionario fu trovato ucciso dentro la sua Lancia Prisma il 5 luglio 1999 a Palermo. I killer poco prima gli avevano tagliato la ruota anteriore sinistra della vettura. Indagini successive portarono gli inquirenti a fare luce su altri tre delitti: quello del funzionario regionale Giovanni Bonsignore, dell’avvocato Giuseppe Ramirez e di un panettiere palermitano, Antonio Lo Iacono, ucciso a Firenze con la stessa tecnica usata per Basile. Antonio Lo Iacono e' stato ucciso la mattina del 12 ottobre mentre cambiava il pneumatico anteriore sinistro della sua Peugeot, che i due killer avevano bucato.
Ma chi è Nino Sprio?
Nino Velio Sprio, padre di un avvocato, casa in via D' Amelio, è un personaggio sul quale la Squadra Mobile di Palermo aveva acceso i riflettori nell' ambito delle indagini per l' omicidio Basile. E questo perche' il funzionario, poi ucciso, aveva avviato i primi passi per il licenziamento di Sprio, a sua volta sospeso dall' ex assessore all' Agricoltura, Toto' Cuffaro, dopo una condanna a 3 anni per associazione a delinquere e ricettazione. La procedura di deferimento alla commissione di disciplina era un obbligo. Come la trasmissione all' Antimafia regionale di un elenco di impiegati sotto processo. Ma quella figura di funzionario irreprensibile sarebbe diventata l' ossessione di Sprio che, forte di una vecchia sentenza del Tar di reintegro in servizio, pretendeva una impossibile impunità . Era gia' stato allontanato dopo una condanna a 5 anni per un tentato omicidio a Milano. E in quel caso a tirarlo dentro le indagini fu proprio il panettiere disoccupato che Sprio fece uccidere.
Una storia poco siciliana, sembra un serial killer di quelli che si vedono nei telefilm, ma in realtà si svolge in Sicilia. Il libro racconta la storia di Sprio con la dovizia di informazioni tipiche del cronista.
Accursio Soldano

venerdì 21 novembre 2008

CARI AMICI E PARENTI... E CUGINI E NIPOTI...E



E' anche peggio di quando Totò Cuffaro distribuiva soldi. Duecento euro a chi allevava una capra "girgentana" (agrigentina) e 500 a chi accudiva in giardino un asino pantesco (di Pantelleria), un contributo "per la lotta mondiale contro l'inquinamento" a chi viaggiava in nave, 12 euro per ogni chilo di manna tirata giù dall'albero. Ma nell’ultimo assalto alla Regione ci sono di mezzo i parenti. E' un arrembaggio. Più fratelli e cugini e più figli. E più nipoti e più compari.
Non c'è più soltanto Palermo ma c'è anche Catania e - chissà come - in Sicilia ci saranno pure più soldi. Quelle che tecnicamente vengono definite le "risorse della nuova programmazione", sono in sostanza 6 miliardi e mezzo di euro che pioveranno sull'isola da qui alla primavera del 2013.
E per questo assalto all’arma bianca, Tonino Russo, vicesegretario regionale del Pd, conia un nuovo termine: maritopoli. Disegnando una nuova coda polemica al caso dei parenti cooptati negli uffici regionali, esploso in questi giorni.
L' ultima a salire alla ribalta è Maria Garcia, compagna del capo ufficio stampa di Palazzo d' Orleans Gregorio Arena.
La Garcia sarebbe stata nominata consulente dell' assessore regionale al Territorio Giuseppe Sorbello e - come denunciato da una nota trasmissione televisiva" - risponde dal telefono di Arena nell' ufficio della Presidenza. Insomma, risponde da un ufficio diverso.
Negli staff degli assessorati regionali, si entra per chiamata diretta e 8 dipendenti su 25 sono esterni all' amministrazione. Il caso è esploso con le dimissioni della figlia di Giovanni Ilarda, l' assessore alla Presidenza che ha lanciato la lotta ai "fannulloni" alla Regione e poi si è trovato a giustificare l' assunzione della figlia nell' ufficio di gabinetto del collega assessore Antonello Antinoro. Le polemiche hanno poi alzato il velo su una folla di fratelli, cugini e parenti in genere di politici entrati senza concorso nei piani alti della Regione.
E andiamo allora nelle stanze della Regione siciliana, cominciando con Francesco Scoma, figlio di Carmelo. L’onorevole del Popolo della Libertà - classe 1961, eletto per la quarta volta all' Assemblea. Nel suo quartier generale, di Francesco Scoma non ce n' é uno ma ce ne sono due. L' altro è suo cugino. Una sorella di Scoma, Antonella, è stata assunta nello staff dell' assessore alla Presidenza della Regione Giovanni Ilarda. Una cognata, Deborah Civello, ha trovato un posticino nello staff del presidente del parlamento Francesco Cascio. Ma nell' assessorato alla Famiglia Francesco Scoma non ha favorito soltanto suoi consanguinei. Ha messo dentro pure quelli di tutti i suoi amici ai quali probabilmente non può dire di no. A cominciare dal suo padrino politico, il presidente del Senato Renato Schifani. La sorella, Rosanna Schifani, il 6 giugno del 2008 è stata nominata per chiamata diretta «componente della segreteria tecnica» dell' assessore Francesco Scoma. Intanto, nell' ufficio di gabinetto dell' assessore alla Famiglia, come "esterno", è entrato anche uno degli assistenti di Schifani. Si chiama Giuseppe Gelfo. E pure Danila Misuraca, sorella del parlamentare del Pdl Dore Misuraca. E anche Stefano Mangano, a lungo segretario particolare del sindaco di Palermo Diego Cammarata. Insomma, questo si, che è un vero e proprio assessorato per la Famiglia.
Passiamo all' assessore al Bilancio Michele Cimino che può vantare un’altra storia di cugini: Rino Giglione è il suo capo di gabinetto. Un altro, Maurizio Cimino, è il direttore della Protezione civile di Agrigento. E un terzo, Simone Cimino, è alla testa di una società che - in partnership con la Regione - si occupa di fondi finanziari. In quest' altra grande famiglia che si è ricomposta al Bilancio ci siano anche due uomini del sottosegretario alla Presidenza Gianfranco Micciché. Il primo è suo cognato Pietro Merra, il secondo il suo ex autista Ernesto Devola.
Ma la ragnatela delle parentele che trovano occupazione alla Regione siciliana interessa anche altri uffici.
L' assessore ai Beni Culturali Antonello Antinoro è un nostalgico. Ha nel suo ufficio di gabinetto Antonella Chiaramonte (sorella del cognato), Giovanni Antinoro che era l'autista di Cuffaro; Domenico Di Carlo, segretario del braccio destro di Cuffaro, Saverio Romano e Vito Raso, amici di Cuffaro; Gianni Borrelli, ex candidato Udc amico di Cuffaro e dello stesso assessore Antinoro. L’ assessore regionale ai Lavori Pubblici Luigi Gentile invece, per adesso ha nominato solo suo cognato, Carmelo Cantone, segretario particolare.
Ma non dimentichiamoci degli altri. Il figlio del sindaco Diego Cammarata - Piero - è dipendente a contratto della spa regionale e-Innovazione, il fratello dell' ex governatore Totò Cuffaro è vicedirettore dell' Agenzia dell' impiego, Francesco Judica che è il cognato del governatore Lombardo è manager all' Asl di Enna
Un elenco infinito che continua con i parenti del ministro di Grazia e Giustizia.
Angelino Alfano, impegnato a Roma, può contare su appoggi palermitani. Ed allora non ha soltanto la cugina Viviana Buscaglia nello staff dell' assessore all' Agricoltura, ma ha anche il cugino Giuseppe Sciumé vicedirettore generale all' Azienda Trasporti.
Ogni assessore può avere 25 collaboratori fra segreteria particolare e segreteria tecnica, un terzo di loro arriva da fuori l'amministrazione. Così fan tutti. Pagando ciascuno degli 8 prescelti come dirigente 41.807 euro lordi più un'indennità di 7.747 euro e un'altra di 23.500. Come minimo, i fortunati che entrano in uno staff, portano a casa 70 mila euro. Rispetto a tutti gli altri 21 mila dipendenti regionali quelli degli staff non firmano il cartellino, hanno un rapporto solo con il loro capo - l'assessore - e tanto per gradire per gli interni un'altra indennità annua dai 7 ai 15 mila euro. Naturalmente, tutti questi sventolano curriculum di 20 pagine e professionalità indiscutibili, ma è difficile farci cambiare idea sul fatto che la parantela e le raccomandazioni politiche non contano!

ANCHE I MORTI HANNO UN DOTTORE


La Guardia di Finanza di Agrigento, ha eseguito un articolato servizio finalizzato a verificare il corretto impiego delle pubbliche risorse al Servizio Sanitario Nazionale. In particolare, l’attività ispettiva è stata mirata alla verifica del corretto aggiornamento degli elenchi dei cittadini - assistiti dai medici di medicina generale – medici di base (“di famiglia”) con riferimento ai residenti nel Comune di Agrigento ed in tutta la provincia, ricadenti nella competenza dell’Azienda Unità Sanitaria Locale nr. 1 di Agrigento.

I Riscontri, effettuati tra l’elenco degli assistiti in carico ai medici di base e le singole banche dati relative alle persone decedute nei 43 Comuni della Provincia di Agrigento, hanno consentito di accertare che 1.500 persone, benché decedute da anni, addirittura alcuni dal 1986, usufruivano dell’assistenza sanitaria in quanto ancora iscritti nella lista assistiti e, conseguentemente, venivano corrisposte indebitamente emolumenti ai “medici di famiglia”.
In sostanza anche i morti continuavano ad avere un medico.

Il danno erariale stimato dalle Fiamme Gialle di Agrigento ammonta a circa 500.000,00 euro. Questo è quanto l’A.U.S.L. nr. 1 di Agrigento ha pagato indebitamente ai medici, tutto a danno della medesima struttura sanitaria che riverbera i propri effetti negativi sui costi e sulla qualità dei servizi erogati alla collettività. Copia della relazione delle indagini è stata inviata alla Procura Regionale della Corte dei Conti di Palermo, per il recupero delle somme indebitamente percepite dai medici per i pazienti deceduti. Inoltre, sono state segnalate alla locale Procura della Repubblica di Agrigento altri 12 soggetti responsabili per reati vari.

I controlli della Guardia di Finanza, spiega il Comandante Provinciale Ten.Col. Vincenzo Raffo, proseguiranno al fine di accertare ulteriori illeciti, in quanto quello già scoperto potrebbe essere solo la punta di un iceberg.

lunedì 17 novembre 2008

TUTTI RINCOGLIONITI

Che strano! Ogni volta che si scrive qualcosa in un blog, o che qualcuno tenta di creare un blog, quelli che fanno commenti sono i soci dell'altra Sciacca. Si passano il tempo a girare per i blog cittadini sperando che qualcuno parli di loro, che scriva su di loro, che evidenzi quanto siano utili alla nostra società corrotta, e in attesa del Don Chisciotte di turno.
E ogni volta che fanno un commento su un post, aspettano che qualcuno gli chieda scusa per aver dubitato della loro insindacabile parola, del loro importantissimo operato, del loro indiscusso ruolo sociale in questa città. E se per caso non ti trovi d'accordo sulla loro posizione, allora ecco che ti attaccano e ti additano come "impazzito" e convocano una conferenza stampa per spiegare alla città come il sindaco Mario Turturici sia impazzito, l'ANCI non sa quel che dice, quelli dell'altra associazione rincretiniti, Accursio Soldano che osa confutare una tesi è un venduto, Enrico Di Benedetto che osa mettere in dubbio è quanto meno confuso e non sa quel che dice. Insomma, tutti pazzi... tranne Uno! Che ha sempre ragione, che vede e provvede!
E successo con il post intitolato "molto rumore per nulla", succederebbe con qualunque post in cui si mettesse in dubbio l'operato dell'associazione.
Sono stati tolti i commenti a questo blog, e tolta la possibilità di scriverne in futuro, per evidente cretinaggine di un tizio che ha voluto usare uno pseudonimo non consono alle sue capacità intellettive. Sognare di notte di essere qualcun altro, per poi svegliarsi e ritrovarsi come prima, è deprimente... non c'è dubbio! Ma questo blog non nasce per curare i malati di mente e gli anonimi in cerca di visibilità per poter dire "esisto". Nasce solo per esprimere opinioni. Non per offendere nessuno, come invece molti navigatori della rete usano fare!
Ma d'altronde, tempo addietro si era constatato che i blog, nella maggior parte dei casi, servono ai frustrati per poter esprimere un'opinione che, in condizione normale, nessuno starebbe a sentire. E allora, considerato che la situazione non è cambiata, questa Associazione (siamo anche noi una associazione... accidenti, siamo in competizione per la prossima campagna elettorale con qualcuno?) toglie ai depressi la possibilità di usare questo blog come mezzo anti-depressivo.
Auguro a quelli de L'altra Sciacca buon lavoro, sperando che siano meno "contro" e più propositivi. La città di Sciacca non ha bisogno di denigratori al proprio interno, bastano già quelli esterni. Poi, i conti si fanno alla fine... e alla fine, non vince nessuno.

PS: per esprimere le proprie opinioni o discutere con qualcuno, a livello personale, basta telefonargli. Usare uno pseudonimo per far credere di essere un altro soggetto, è solo un segno di vigliaccheria.
Gabbiano sciacchitano

sabato 15 novembre 2008

AUMENTA IL CANONE TELECOM


È arrivato dall’Agcom il primo formale via libera alla proposta di aumento del canone residenziale di Telecom Italia.
Il rincaro di 1,26 euro, che porterà il canone a 13,40 euro al mese (iva esclusa) dagli attuali 12,14 euro, dovrebbe scattare dal prossimo 1° febbraio.
L’Autorità procederà dalla prossima settimana a una serie di incontri con le associazioni dei consumatori e notificherà quindi lo schema di provvedimento alla Commissione europea.
Al termine di questa procedura, che dovrebbe concludersi entro la fine di questo mese, l’Agcom varerà il provvedimento definitivo di aumento del canone, il primo ritocco da sei anni a questa parte.
Nei giorni scorsi l’amministratore delegato di Telecom Italia, Franco Bernabè aveva infatti dichiarato che a fronte di un incremento dell'indice dei prezzi al consumo del 14,6%, il canone residenziale fisso è rimasto fermo ai livelli del 2002, sottolineando come i prezzi dei servizi di accesso residenziale in Italia siano, nonostante l’aumento, al di sotto della media europea di 13,70 euro al mese.
Si rincorrono, ovviamente, le stime relative alle risorse aggiuntive che entreranno nelle casse Telecom grazie a questo ritocco: secondo Gianluca Susta, capogruppo del Partito democratico al Parlamento europeo, si registrerà un aumento della spesa da parte degli utenti pari a circa 370 milioni di euro per le comunicazioni fisse, mentre il segretario nazionale di Slc-Cgil, Alessandro Genovesi, parla di 600 milioni di euro in più per l'azienda telefonica.
Quale che sia la cifra esatta ancora non è dato saperlo, ma su un punto sono tutti d’accordo: la somma dovrà essere destinata all’ammodernamento della rete e al miglioramento dei servizi erogati.
Un’altra richiesta arrivata dai consumatori è quella di applicare l’aumento del canone solo a coloro che dispongono di collegamenti in fibra ottica e comunque di escludere oltre ai cittadini in condizioni di particolare disagio economico, anche coloro che spendono poche decine di euro al mese di telefonate.
E poi si lamentano del fatto che sempre più utenti fanno la disdetta del telefono e si arrangiano con i cellulari!!!

venerdì 14 novembre 2008

IL PD IN UN REGIME FASCISTA?



Un problema sembra essere "risolto". Il Partito democratico di Sciacca ha il suo punto di riferimento in Nuccio Cusumano che, giusto per chiarire il concetto che “democratici è liberi” ha portato a Sciacca il leader della vecchia margherita, Francesco Rutelli. Non sotto il simbolo di un partito, ma dietro una nuova associazione culturale.
Al di là delle sigle e dei buoni intentimenti, il rischio che oggi sta vivendo l'esperienza del Pd è solo uno, quello di guardare solo a sinistra, senza andare alla ricerca dell’elettorato moderato.
Ma qual è la situazione del Pd in Italia e in Sicilia? E com'è la situazione politica italiana? Stiamo davvero andando verso una limitazione degli spazi democratici?
Se ne è parlato a 15 minuti, la rubrica di approfondimento giornalistico di Tele radio Sciacca.
Ospiti di questa puntata sono stati, oltre a Francesco Rutelli e Nuccio Cusumano, anche Giovanni Manzullo, Peppe Lumia e Giovanni Panepinto.

Tutti, in particolare Giovanni Panepinto, sono stati concordi nell'affermare che oggi, in Italia, si respira un'aria da regime fascista, mascherato da democrazia.

Sarà veramente così? O sono invenzioni della sinistra?

giovedì 13 novembre 2008

IL PESCE DI SCIACCA... A PARIS


Dopo gli accordi commerciali già raggiunti con investitori giapponesi nel corso di una recente visita di imprenditori in terra nipponica, i prodotti tipici di Sciacca legati alla sua tradizione marinara (soprattutto il pesce azzurro conservato sott’olio e sotto sale), sono stati protagonisti anche a Parigi, alla recente edizione del SIAL (Salon International de l'Agroalimentaire).

Si tratta di una delle fiere internazionali più importanti al mondo nel settore agroalimentare alla quale hanno partecipato migliaia e migliaia di espositori provenienti da ogni parte del mondo. Oltre all’industria ittico conserviera “Agostino Recca”, presente all’evento da anni, che con la sua produzione è sbarcata da anni anche negli Stati Uniti d’America, quest’anno da Sciacca è partita alla volta di Parigi una spedizione commerciale composta da altre sei aziende, che hanno avuto l’opportunità di confrontarsi con numerosi buyers provenienti da ogni parte del mondo interessati a conoscere meglio di quanto non si sia mai fatto in passato la tradizione ittica di Sciacca.
Le sarde e le alici confezionate dalle aziende saccensi (23 in tutto, 500 operai impegnati ogni anno, un volume d’affari complessivo che si assesta mediamente sui 25 milioni di euro) continuano a riscontrare un grande interesse. «Noi – dice l’imprenditore Vincenzo Recca – da anni cerchiamo di far conoscere la nostra produzione. Ci fa piacere che altre aziende della nostra città abbiano compreso l’importanza della promozione dei prodotti tipici come il pesce azzurro e le altre conserve alimentari”. L’Ufficio Sviluppo Economico del Comune di Sciacca, su input del sindaco Mario Turturici, ha intensificato la fase della promozione, intercettando a tale scopo alcuni finanziamenti europei. «Abbiamo puntato –dice il sindaco – a far fare alle nostre aziende un salto di qualità, un risultato possibile solo con la conoscenza da parte degli altri. I risultati fino ad oggi ci hanno dato ragione, come conferma lo stesso interessamento di trasmissioni RAI e MEDIASET sulla nostra produzione ittica (LINEA BLU, LINEA VERDE, MELA VERDE, e tanti altri programmi».
Ormai i prodotti di Sciacca sono conosciuti sempre di più fuori dai confini nazionali e internazionali. Un settore che dunque continua a crescere e che in qualche caso ha già registrato nuovi corposi investimenti da parte di aziende che hanno già “delocalizzato” in parte in Tunisia in parte in Croazia.

mercoledì 12 novembre 2008

MURI SPORCHI E SANZIONI


Il sindaco Mario Turturici ha illustrato questa mattina ai responsabili delle forze dell'ordine i contenuti del provvedimento per la prevenzione e il contrasto di fenomeni quali atti vandalici, danni al patrimonio pubblico e privato, deturpamento di edifici e manufatti. Si tratta di un'ordinanza che il sindaco di Sciacca, emetterà sulla base del decreto legge del Ministro dell'Interno Maroni, convertito in legge lo scorso luglio dal Parlamento, che reca "misure urgenti in materia di sicurezza pubblica" e attribuisce nuove funzioni e poteri ai sindaci in materia di "sicurezza urbana".

Ed è una ordinanza che scaturisce dalle segnalazioni che la redazione giornalistica di Tele Radio Sciacca ha fatto (con servizi al TG e nella trasmissione 15 minuti) e denunciato. La riunione di questa mattina si è svolta nella Sala Giunta. Presenti, tra gli altri, il dirigente del Commissariato di Polizia Maria Elena Testoni, il maresciallo dei carabinieri Puma, il commissario della Polizia Municipale Nino Guarino, e gli assessori alla Polizia Municipale Mariella Campo e al Patrimonio Giuseppe Caruana.

Fermo restando la giusta presa di posizione del sindaco contro gli atti vandalici, per i quali è ancora da decidere l'ammontare delle sanzioni amministrative da applicare contro chi viola l'ordinanza, che per legge vanno da un minimo di 25 a un massimo di 500 euro, ci si chiede dove dove è andato a finire il senso civico dei saccensi e la buona educazione dei giovani.

LA FAMIGLIA, ... PRIMA DI TUTTO!


Alla famiglia tengono anche loro, chi osava dubitarne? Insomma, poteva il virus di parentopoli risparmiare i deputati regionali? Non poteva. E infatti mogli e figli di parlamentari hanno preso d' assalto i piani alti di Palazzo dei Normanni. Sono entrati nelle stanze del consiglio di presidenza. E anche chi in questi giorni ha issato il vessillo del moralizzatore deve fare i conti con questa "febbre": Paolo Ruggirello, il deputato questore dell' Mpa che ha denunciato pubblicamente tentativi di truffa nella registrazione delle presenze in aula, ha assunto nella sua segreteria non uno ma due stretti congiunti. Ovvero la moglie Maria Concetta Triscari e la figlia Lucia. Per loro un posto da esterni in uno staff che può contare fino a sette addetti non dipendenti dell' amministrazione dell' Ars. Le indennità non sono da capogiro: per pagare tutti i suoi collaboratori, un deputato questore ha a disposizione 14 mila euro lordi ogni mese. Ma Ruggirello ama, evidentemente, essere circondato da persone di fiducia. Di casa. Anche due deputati segretari hanno voluto al loro fianco i parenti. Giuseppe Gennuso, altro esponente dell' Mpa, deputato siracusano che nella scorsa legislatura si incatenò all' interno del Palazzo per sollecitare il completamento del tratto autostradale Cassibile-Rosolini, ha ingaggiato come collaboratore, a spese dell' Ars, il figlio Salvatore. Ed Edoardo Leanza, parlamentare ennese del Pdl, lo ha imitato: assunto il figlio Biagio. Circostanze che spostano lo scenario di parentopoli dagli uffici di gabinetto della Regione (dove tutto ha avuto inizio con le dimissioni della figlia dell' assessore alla Presidenza Giovanni Ilarda) a quelli del Parlamento più antico d' Europa. Un' Assemblea che proprio nei giorni scorsi era stata scossa dall' inusitato invito alla trasparenza lanciato da Ruggirello. Mai, almeno in tempi recenti, si era ascoltato un deputato questore lanciare un' accusa così pesante: Ruggirello aveva denunciato il tentativo di due parlamentari dell' Udc di inserire nel sistema informatico, a seduta d' aula già chiusa, la loro presenza. Un' operazione che i due deputati avrebbero voluto compiere, per intascare il gettone di presenza di 129 euro, attraverso un tecnico della ditta che gestisce i computer a Sala d' Ercole. In seguito alla denuncia, Ruggirello era stato convocato a Palazzo di giustizia dal sostituto Sergio De Montis e la Procura aveva aperto un fascicolo sulla vicenda. Poi il presidente dell' Ars Francesco Cascio è andato personalmente a trovare il procuratore capo Francesco Messineo per consegnargli i documenti relativi alle presenze d' aula. E il consiglio di presidenza, mercoledì scorso, aveva approvato una relazione dei responsabili della società che gestisce il sistema informatico: attesterebbe che il computer non può più accendersi a seduta conclusa. Ma nessuno è in grado di provare che il tentativo di modificare il file delle presenze si sia consumato. E su questa strada potrebbero proseguire le indagini giudiziarie.

Da "La Repubblica"

Emanuele Lauria